Dopo 70 anni è stata resa pubblica la cartella clinica di Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 - Gualtieri, 1965), relativa al suo ricovero presso l’ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia: la normativa sulla protezione dei dati personali impone infatti che siano trascorsi almeno settant’anni dalle dimissioni per poter rendere pubblici i dati a fini storici. Poiché è trascorso tale termine dalla data della terza e ultima dimissione di Ligabue, pubblico e appassionati dell’artista nato in Svizzera potranno conoscere il testo.
Per tale ragione, la Ausl di Reggio Emilia, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Magnani, il Comune di Gualtieri, il Centro di storia della psichiatria e la Fondazione Museo Antonio Ligabue, ha promosso due incontri per presentare la cartella clinica e fornire una lettura del testo, grazie agli interventi di esperti che hanno studiato la vita e le opere dell’artista. Il primo si terrà domenica 2 dicembre, a Palazzo Magnani, quando si parlerà dell’attività del San Lazzaro e della ricchezza della produzione di artisti considerati “irregolari”, come Ligabue, che vi sono conservati. A seguire ci sarà una visita guidata del Palazzo a cura di Giorgio Bedoni, psichiatra e docente dell’Accademia di Brera, curatore della sezione sull’art brut esposta nell’ambito della mostra Jean Dubuffet. L’arte in gioco.
Il secondo si terrà a Gualtieri, città adottiva di Ligabue, il 9 dicembre, e sarà incentrato sulla figura artistica e umana di Antonio Ligabue, con una lettura approfondita di quanto può emergere dalla sua cartella clinica, nella quale l’artista fu registrato con il cognome Laccabue, ovvero il cognome del patrigno Bonfiglio.
Fonte: ANSA
Immagine: Antonio Ligabue, Autoritratto con berretto da motociclista (1954-1955; olio su tavola di faesite, 80 x 70 cm; Gualtieri, collezione privata)
Svelata la cartella clinica di Ligabue. Incontri e visite sul tema |