Disponibile sulla piattaforma online Più Compagnia del cinema la Compagnia di Firenze, a partire dalle ore 21 di giovedì 11 giugno per ventiquattro ore, il film dell’artista iraniana Shirin Neshat Looking for Oum Kulthum, in collaborazione con In Between art Film e Vivo Film.
Alla proiezione del film seguirà l’inedita intervista realizzata per l’occasione tra Shirin Neshat e Leonardo Bigazzi, curatore de Lo Schermo dell’arte e di Artists’ Film Italia Recovery Fund, la campagna di raccolta fondi aperta su Gofundme fino al 15 giugno per sostenere la produzione di opere video originali di giovani artisti italiani. L’artista iraniana ha subito aderito alla campagna, ritenendo “fondamentale in questo momento critico aiutare le nuove generazioni”.
“Siamo in lockdown e ovviamente siamo terrorizzati e cerchiamo di seguire le regole ma al tempo stesso ci sentiamo oltraggiati e crediamo che in questo momento sia ancor più importante che gli artisti e la comunità creativa abbiano una voce e che sia persino più importante per quegli artisti che fanno parte di comunità marginalizzate, per gli immigrati, per gli afroamericani, avere una voce, non solo attraverso i media e le proteste ma anche attraverso opere che parlano alle persone di ciò che sta succedendo”. Queste le parole dell’artista tratte dall’intervista. E aggiunge: “Questa è la situazione: siamo intrappolati tra l’essere semplici cittadini in questo paese, e l’essere al contempo artisti, cercando di metabolizzare tutto ciò che sta accadendo e chiederci: come possiamo essere d’aiuto? Come possiamo dare voce alle nostre responsabilità, proporre delle risposte, e portare un aiuto solidale ai nostri amici della comunità nera e a chiunque altro sia discriminato?”.
“Affronto sempre dei temi che mi sembrano importanti in quanto artista donna e artista del Medio Oriente e Oum Kulthum per me è stata un mito in quanto donna e artista, capace di diventare la più importante del XX secolo in tutto il Medio Oriente” ha dichiarato Neshat, “e per quanto fosse una figura non convenzionale per non avere mai avuto dei figli, né una famiglia tradizionale e per essere forse omosessuale, arrivò ad essere l’artista più popolare arrivando al cuore delle persone, fossero ebree, musulmane o cristiane, in Israele, in Arabia Saudita, in Iran, attraverso tutto il mondo arabo e quindi una donna che fu punto d’unione, non solo artisticamente, ma anche politicamente, il che non ha precedenti persino al giorno d’oggi e nella cultura occidentale”.
Shirin Neshat torna quindi a parlare della condizione femminile e a raccontare il suo Iran dalla parte delle donne. La regista iraniana in esilio Mitra sta lavorando al progetto di realizzare un film sulla vita della cantante egiziana Oum Kulthum, rendendosi conto delle difficoltà affrontate dalla diva in quanto artista donna in una società dominata dagli uomini.
In questo suo nuovo lavoro costruito come un film nel film, al quale l’artista iraniana ha lavorato per oltre sei anni, Neshat sovrappone la propria storia alla storia di Oum, dimostrando la grande forza del suo sguardo che le permette di passare dal film all’opera, dalla foto all’installazione.
Per la visione del film occorre fare una donazione (minimo 5 euro a proiezione), sulla campagna Artists’ Film Italia Recovery Fund che permette di ricevere via email il codice biglietto con cui si potrà accedere al proprio posto in sala virtuale.
Immagine: Shirin Neshat, Looking for Oum Kulthum (2017)
per gentile concessione In Between Art Film, VIVO Film
Per Lo Schermo dell'Arte un film e un'intervista inedita all'artista iraniana Shirin Neshat |