I depositi del Museo d’Arte della Città di Ravenna (MAR) hanno riservato una piacevole sorpresa: è stata infatti “riscoperta” un’importante scultura di Emilio Greco (Catania, 1913 - Roma, 1995), finora inventariata come opera di autore ignoto. Il MAR, impegnato alacremente nell’organizzazione delle mostre dantesche (tra cui quella su Dante nell’Ottocento), da diversi mesi pianifica anche la riorganizzazione dei propri spazi espositivi, a partire dagli interventi strutturali da poco conclusi, funzionali all’apertura del secondo ingresso del museo sul lato dei giardini pubblici.
In questa fase di analisi e riadeguamento degli allestimenti il museo ha messo in atto un piano di valorizzazione del patrimonio, e proprio durante i lavori di conservazione preventiva effettuati sulle opere della collezione permanente e dei depositi, anche in vista del riallestimento del piano terra, la conservatrice e coordinatrice culturale del MAR, Giorgia Salerno, ha rivolto l’attenzione nei confronti di un’opera che, dagli inventari storici del museo, risultava essere di autore ignoto. La scultura, dalle linee sinuose ed eleganti, raffigura un nudo di donna e la sua presenza nella Pinacoteca del MAR è segnalata dalla fine degli anni Sessanta. Dopo un’attenta analisi, osservazione dell’opera e verifiche documentali, si è potuto constatare che si tratta proprio di un’opera di Emilio Greco.
Emilio Greco, Figura (1950; terracotta; Ravenna, Museo d’Arte della Città) |
“È una grande soddisfazione”, afferma Giorgia Salerno, “poter ‘riscoprire’ nei propri depositi un’opera di Emilio Greco, tra i più importanti scultori del Novecento, definito da Picasso il più grande disegnatore d’Europa”. Si tratta di una scultura in terracotta raffigurante un nudo femminile. In basso mostra la firma dell’autore e dalle verifiche documentarie è emerso che è una delle opere che l’artista siciliano portò alla XXV Biennale di Venezia del 1950. Grazie allo studio del catalogo di riferimento e dell’archivio storico di Emilio Greco è stato possibile confermare l’attribuzione. La scultura sarà adesso esposta nell’allestimento del piano terra del museo che verrà presentato in occasione della prossima apertura del nuovo ingresso.
“Il museo”, afferma il direttore del MAR, Maurizio Tarantino, “deve essere anche un luogo di ricerca. Un luogo di scambio culturale in cui progettazione e valorizzazione contribuiscono alla crescita culturale di una comunità”. Aggiunge l’assessore alla cultura Elsa Signorino: “Questa attribuzione rappresenta per il Museo d’Arte della città e per Ravenna un ulteriore tassello che accresce il valore culturale del nostro importante patrimonio. I musei della nostra città raccontano lo splendore di Ravenna e la sua storia: i mosaici bizantini, i reperti archeologici, la pittura e l’iconografia dal XIII secolo fino alle opere contemporanee. Un patrimonio di pregio che da oggi si arricchisce di un ulteriore nome dell’arte italiana con la scultura di Emilio Greco. In questo momento di grande difficoltà per la cultura è per noi un grande piacere poter condividere con tutti questa scoperta”.
Emilio Greco è uno degli scultori italiani più importanti del Novecento: nato a Catania nel 1913, nel 1933 espone per la prima volta opere grafiche al Circolo Artistico e, più tardi, al ridotto del Teatro Massimo di Palermo. Nel 1947 si trasferisce a Roma dove conosce Leoncillo e Guttuso. Nel 1948 è invitato ad esporre le sue opere alla Tate Gallery di Londra e l’anno successivo partecipa alla mostra Artisti Italiani del XX secolo tenuta al MoMA di New York. Muore a Roma nel 1995. Tra le sue personali più celebri si ricordano quella a lui dedicata dal Museo Rodin a Parigi nel 1961 e alla Fondazione Shirokjia di Tokio. Diverse sono le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia, che lo vede vincitore nel 1956, e alla Quadriennale di Roma. Nel 2013 una grande mostra realizzata a Palazzo Braschi a Roma ha celebrato il centenario dalla sua nascita e a Catania è stato riaperto il Museo Emilio Greco.
Emilio Greco, Figura (1950; terracotta; Ravenna, Museo d’Arte della Città) |