Apre oggi al Guggenheim Museum di Bilbao una grande personale dell’artista danese-islandese Olafur Eliasson (Copenaghen, 1967): intitolata Olafur Eliasson. In real life, la rassegna ripercorre la carriera dell’artista dal 1990 a oggi con una selezione di sculture, fotografie, dipinti, installazioni che, si legge nella presentazione “sfidano il modo in cui noi navighiamo e percepiamo il nostro ambiente”.
La mostra è stata presentata ieri a Bilbao dall’artista in persona, e hanno fatto discutere alcune sue dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa, a margine della visita guidata che Eliasson ha tenuto per i giornalisti. Esponendo le sue idee sull’arte contemporanea, riporta il quotidiano El País, l’artista ha affermato: “credo che occorra decentrare non solo le idee che abbiamo di un autore, ma anche quelle che abbiamo sull’autorità. A questo proposito, è importante avere un punto di vista più femminista, perché il patriarcato è fortemente radicato. Lo sapete molto bene qui, nel paese di Picasso, un uomo che abusò delle donne, come un Harvey Weinstein della sua epoca, il cui comportamento era però ritenuto accettabile”.
Eliasson è poi intervenuto con alcuni pensieri sull’industria dell’arte, ritenendo che non bisogna identificare l’idea di cultura con le grandi istituzioni culturali. “Le fiere d’arte, non c’è dubbio, non sono sostenibili, ma la cultura sì che lo è, perché è locale, non è consumista, e si basa sull’inclusione e sull’ascolto”.
Nell’immagine: Olafur Eliasson
Olafur Eliasson: “Picasso abusava delle donne, era il Weinstein della sua epoca” |