L'artista americano Namsal Siedlecki vince la XX edizione del Premio Cairo


È l’artista americano Namsal Siedlecki, nato a Greenfield nel 1986, il vincitore della XX Edizione del Premio Cairo.

È l’artista americano Namsal Siedlecki (Greenfield, 1986) il vincitore della ventesima edizione del Premio Cairo. L’artista si è aggiudicato l’edizione 2019 del premio con la sua opera Teste: la premiazione si è tenuta ieri sera a Milano, a Palazzo Reale. La scultura di Siedlecki è stata scelta dalla giuria composta dalla presidente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (Presidente Fondazione Patrizia Sandretto Re Rebaudengo di Torino) e dai giurati Mariolina Bassetti (Presidente Christie’s Italia), Gabriella Belli (Direttore Fondazione MUVE, Musei Civici di Venezia), Luca Massimo Barbero (Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia), Andrea Viliani (Direttore MADRE, Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli), Gianfranco Maraniello (Direttore MART, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto): a loro si aggiunge per la prima volta Emilio Isgrò, artista italiano tra i più noti a livello internazionale.

Siedlecki si è imposto su di una rosa di artisti under 40 composta da Bea Bonafini, Guglielmo Castelli, Nataliya Chernakova, Emma Ciceri, Oscar Isaias Contrerars Rojas, Giulia Dall’Olio, Nebojš Despotović, Irene Fenara, Teresa Giannico, Délio Jasse, Kensuke Koike, Gao Lan, Edson Luli, Andrea Martinucci, Ruben Montini, Maki Ochoa, Greta Pilana, Alessandro Scarabello, Alessandro Teoldi. Le sue Teste hanno vinto con la seguente motivazione: “perché la memoria di miti antichi si fonde plasticamente con riti di consumo contemporanei, facendo della scultura un rinnovato processo alchemico”. A Siedlecki va un premio di 25mila euro, oltre alla copertina del prossimo numero di Arte.

L’artista americano, trasferitosi in Toscana giovanissimo (la madre è italiana), si è formato all’Accademia di Belle Arti di Carrara, diplomandosi in scultura, e adesso vive e lavora a Seggiano, in provincia di Grosseto. Nel 2015 ha vinto la quarta edizione del Premio Moroso e il Cy Twombly Italian Affiliated Fellow in Visual Arts presso l’American Academy a Roma, e il Gamec Prize presso il Museo Gamec di Bergamo nel 2019. Nonostante la giovane età ha già esposto in contesti prestigiosi: tra le sue mostre più recenti si segnalano #80 #90 a Villa Medici, Roma (2019), la partecipazione alla VI Biennale di Arte Giovane di Mosca (2018), Titolo IV a Villa Romana, Firenze (2016), Integument a Francoforte e Berlino (2016), TU35 al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (2015), Così Accade alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2014) e Crisalidi alla Fondazione Pastificio Cerere, Roma (2013).

Con la sua opera Teste (Trevis Maponos), Namsal Siedlecki, ha scritto la critica Irene Sofia Comi, “raggiunge una sottile sintesi tra riti contemporanei e segreti millenari, donando una nuova dimensione espressiva e concettuale ad alcuni ex voto gallo-romani. Nella visione dell’artista, le figure votive lasciate nelle aree sacre dei templi antichi sono in qualche modo comparabili alle monetine lanciate nella Fontana di Trevi a Roma: entrambi hanno a che fare con gesti rituali ed espressioni di buon auspicio. Per queste ragioni, nel processo di galvanizzazione utilizzato nella realizzazione dell’opera, Siedlecki ha sfruttato proprio quelle monete che, per varie ragioni, non possono essere convertite ad altro uso. Le tre sculture richiamano formalmente le linee morbide di Henry Moore e, sebbene appartengano a una dimensione atemporale, mantengono un legame inscindibile con il presente, rimanendo sempre parte attiva di un processo in continua trasformazione: l’ossidazione del rame, infatti, sfugge al controllo dell’artista. Il contatto del metallo con l’ossigeno dell’aria produce così diverse reazioni fisiche, alterando dinamicamente l’aspetto di ciascuna delle tre teste. Quasi fossero desideri bloccati in un limbo, in attesa di avverarsi”.

Nell’immagine: Namsal Siedlecki, Teste (Trevis Maponos) (2019; tre elementi, rame elettrodepositato, 30 x 12 x 21 cm ciascuno).

L'artista americano Namsal Siedlecki vince la XX edizione del Premio Cairo
L'artista americano Namsal Siedlecki vince la XX edizione del Premio Cairo


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