È Ludovico Bomben (Pordenone, 1982) il vincitore della VII edizione del Premio Cramum, il cui tema era quest’anno Il cielo sopra di me e dentro di me che cosa?. Bomben ha vinto con la sua opera Compasso a tre gambe, descritta dall’artista semplicemente come “un grande oggetto nero”. Sono “chiare da subito le sue caratteristiche”, spiega Bomben, “tutto sembra essere dichiarato apertamente nella precisione formale e strutturale. Il richiamo alla geometria, il calcolo matematico delle proporzioni armoniche, il gioco di luci e ombre, la tradizione, il fascino dello strumento di calcolo... eppure qualcosa sembra scardinare la nostra percezione. Non è solo la terza gamba che rende inutile il suo possibile utilizzo e scardina così la percezione dell’oggetto, qualcosa si insinua tra il percepente e il percepito facendo leva sul potere simbolico e sul senso stesso di questo oggetto”.
Ludovico Bomben, diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha cominciato la sua ricerca partendo da installazioni ambientali luminose che miravano a destrutturare ambienti e luoghi quotidiani, scardinando le percezioni di chi abitualmente li frequenta, dopodiché ha spostato le sue attenzioni dall’ambiente all’oggetto, concentrandosi nello studio dei rapporti tra materiale, linguaggio, forma e concetto. Nel 2017 è stato tra i venti under 40 selezionati al Premio Cairo e ha esposto a Palazzo Reale, mentre sue mostre personali si sono tenute a Bergamo, Milano, Treviso, Monfalcone e altre città. La vittoria al Premio Cramum gli vale un percorso di mostre e pubblicazioni che si concluderà nel 2021 con una personale al Museo Francesco Messina di Milano.
Ludovico Bomben, Compasso a tre gambe |
Al secondo posto si è piazzato Alessandro Di Massimo (Giulianova, 1983) con la sua opera Icarus, dedicata al mito classico di Icaro. “Nella mia opera”, ha dichiarato l’artista, “ho voluto fare un passo in dietro e soffermarmi sull’attimo che precede il volo, prima ancora che la decisione venga presa; con lo scopo di spostare l’attenzione verso il dilemma interiore vissuto da chi si trova ad affrontare questa decisione. Di conseguenza, il mio lavoro esclude la figura di Icaro e si concentra sugli elementi che permetteranno il volo: la colla, le piume ed il cielo. Questi materiali formano una sorta di dispositivo che offre la possibilità di spiccare il volo, non solo ad Icaro, ma a chiunque ne abbia la necessità”.
Di Massimo vive e lavora ad Edimburgo e i suoi lavori combinano installazione, disegno, pittura murale, scultura, video ed esplorano le questioni di attualità ma esaminano anche i comportamenti e i rapporti umani. Ha esposto in Spagna, in Polonia, nel Regno Unito, in Italia.
Alessandro Di Massimo, Icarus |
Il terzo gradino del podio è andato invece a Federica Cipriani (Cento, 1983) per la sua opera Cocoonest, realizzata appositamente per il concorso. “Partendo dalle parole di Kant che tracciano il tema del concorso”, ha dichiarato l’artista, “ho voluto esplorare cosa significhi per me il concetto di Morale e come lo stesso si sviluppi all’interno di ognuno di noi. In passato ho già realizzato, con la serie degli Stormi, un’indagine sul concetto di identità individuale e sulla sua formazione, in rapporto alle influenze di ciò che ci circonda. In questo caso, invece, mi sono concentrata sul singolo individuo e sul suo mondo interiore, nella sua unicità e peculiarità: ne è scaturita un’opera dalla forma di nido-bozzolo, con una struttura esterna in paglia e, all’interno, un insieme di intrecci di carta che la foderano completamente come se fossero una coperta. I frammenti di carta di questo rivestimento sono in realtà dettagli di fotografie del mio passato e di chi ha contribuito alla mia formazione, partendo dalla mia famiglia e arrivando ad altre persone che hanno influenzato le mie scelte e il mio senso morale”.
Cipriani si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna e ha tenuto mostre a Roma, Milano, Catania, Parma, Londra. Nel 2016 si è aggiudicata la Targa d’Oro al Premio Arte di Cairo Editore.
Federica Cipriani, Cocoonest |
Infine, il Premio Speciale Ventura Projects va a Daniela Ardiri (Milano, 1984), che avrà la possibilità di partecipare con Ventura Projects alla prossima Design Week milanese (aprile 2020). Il premio è per la sua serie Ritratti, che nasce dal libro Auguri.
Ardiri si è diplomata all’Accademia di Brera nel 2008, e ha esposto le sue opere in diverse gallerie in Italia e all’estero. Il suo lavoro è stato selezionato in diversi concorsi promossi da enti istituzionali e gallerie tra cui Premio Nazionale delle Arti 2010, Premio Ghiggini 2011, Young Talents 2014, Arteam Cup 2016 e 2017. Nel 2019 ha vinto il Premio Marco Bastianelli per il miglior libro fotografico pubblicato in Italia.
Daniela Ardiri, 1980, dalla serie Ritratti |
Gli artisti finalisti del 7° Premio Cramum erano, oltre ai quattro premiati, Yinglu Chen, Cristina Cusani, Luca Marignoni, Miriam Montani, Niccolò Moronato, Antonella Romano, Federico Polloni, Sio Takahashi. Tutte le opere sono in mostra fino al 6 ottobre alla Villa Bagatti Valsecchi di Varedo (Monza-Brianza), in una rassegna curata da Sabino Maria Frassà e intitolata anch’essa Il cielo sopra di me... e dentro di me che cosa?, dove sono esposte anche opere di Laura de Santillana, Aldo Grazzi, Elena Modorati, Leonardo Nava, Francesco Pignatelli, Fiorenzo Rosso, Aldo Runfola, Paolo Scirpa, Andreas Senoner e Davide Tranchina.
La mostra e il Premio sono promossi da Fondazione Cure Onlus (patron del premio) con il Comune di Varedo e con la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis. Il Premio ha ottenuto il patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina. Il Premio ha infine ottenuto il supporto di Ventura Projects ed Enoagriturismo Giacinto Gallina. I premi sono stati decretati dal Comitato Scientifico del premio, composto da galleristi, giornalisti, collezionisti e intellettuali. Questi i nomi dei membri: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Antonella Cattani, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti.
Premio Cramum 2019, Ludovico Bomben vince col suo “Compasso a tre gambe” |