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Redazione
, scritto il 09/09/2017
Categorie: Arte e artisti
Trasferta versiliese per la Clima Gallery di Milano che a Forte dei Marmi porta un bel gruppo di giovani talenti internazionali. Ecco le opere più belle.
Trasferta versiliese per la Clima Gallery di Milano, che ha portato all’Hotel Byron di Forte dei Marmi, in una mostra intitolata IOU (da pronunciarsi come la frase inglese “I owe you”, “ti devo”), alcuni giovani talenti internazionali, più un paio di nomi già affermati, con la volontà di utilizzare uno slogan mutuato dalla moda (“IOU” è stata una campagna di successo della stilista Vivienne Westwood, presentata proprio quest’anno) per lanciare, scrive nel cahier dell’esposizione la curatrice Chiara Guidi, uno “slogan artistico” che possa trasmettere il messaggio che una rivoluzione culturale e sociale rispetto ai cambiamenti climatici del pianeta è ancora possibile, e che al contempo sia “molto vicino per sensibilità e per estetica contemporanea” alle opere degli artisti.
Una rassegna suggestiva, a cominciare dai particolarissimi Dream portraits del “decano” del gruppo, Matteo Nasini (Roma, 1976), che con queste opere si è aggiudicato il Talent Prize 2016: si tratta di suggestive forme coniche risultanti dall’elaborazione delle onde celebrali registrate, tramite encefalogramma, durante la fase REM del sonno. Il risultato è stato poi stampato in 3D, e quelle che vediamo sono, a tutti gli effetti, rappresentazioni di sogni. L’ormai classica riflessione di come il tempo agisca sulla materia è oggetto delle opere di Jason Gomez (Los Angeles, 1986), che arricchisce la sua ricerca con innesti vegetali, mentre il conterraneo Will Stewart (California, 1984) rilegge il minimalismo statunitense proponendo all’osservatore suggestivi paesaggi monocromi a base di gesso, tela ruvida e pigmenti. Il trio americano è completato da Dana Lok (Pennsylvania, 1987) che con la sua poetica del doppio intende indagare il tema della percezione visiva e mentale.
Tutti italiani, invece, gli altri artisti: Cleo Fariselli (Cesenatico, 1982) con la sua opera Loko maka lua propone due grandi specchi che paiono quasi due grandi occhi felini che osservano l’osservatore, mentre Valerio Nicolai (Gorizia, 1988) presenta “visioni rivelatorie, romantiche o ironiche” con una pittura forte e sentita che propone punti di vista inediti (particolarissimo il suo Sole visto da un riccio di mare) e, infine, Cosimo Casoni (Firenze, 1990) propone un originale astrattismo (ma con solidi riferimenti alla realtà che denotano la sua passione per l’arte dei macchiaioli) in cui i segni sulla superficie dei dipinti sono in realtà tracce lasciate dalle ruote d’uno skateboard.
Ecco una selezione delle opere esposte al summer show di Clima:
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Matteo Nasini, Dream Portrait (2016; stampa 3D in porcellana, 30,5 x 15 cm) |
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Jason Gomez, Clonal Advantage II (2016; bronzo e schiuma poliuretanica, 23 x 34 x 13 cm) |
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Will Stewart, Untitled (monochrome) (2017; gesso, iuta, pigmento, 20 x 34 cm) |
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Dana Lok, Double Bunny (2017; pastello su carta, 68 x 80 cm) |
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Cleo Fariselli, Loko Maka Lua (2016; cartapesta, colori ad acqua, polvere di rame, resina epossidrica, ossido di ferro; 48 x 107 x 20 cm ognuno) |
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Valerio Nicolai, Sole visto da un riccio di mare (2017; acrilico, olio, carta, colla, cotone e resina su tela intagliata d’artista; 58 x 30 x 3 cm) |
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Cosimo Casoni, La strada di casa (2016; olio e bitume su tela in cornice d’artista, 140 x 100 cm) |
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La Clima Gallery di Milano punta sui giovani talenti internazionali. Ecco le opere |
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