Si è concluso il restauro dell’Edicola dei Fantiscritti, importante bassorilievo romano del III secolo dopo Cristo, uno dei simboli della città di Carrara. L’opera è tornata nella sua collocazione, il cortile rinascimentale di Palazzo Cybo-Malaspina, oggi sede dell’Accademia di Belle Arti, che la ospita dal 1863: il rilievo, che raffigura tre divinità romane (Giove, Ercole e Bacco) e che deve il suo nome al dialetto locale (“fanti” significa “ragazzi” ed è riferito ai tre personaggi scolpiti, “scritti” indica invece la presenza di iscrizioni), è anche un documento che offre una significativa testimonianza delle personalità che viaggiarono a Carrara (tra i più famosi che apposero la loro firma sulla stele si annoverano il Giambologna e Antonio Canova).
Il restauro è stato condotto da Luana Brocani, docente di Restauro dei Materiali lapidei presso l’istituto carrarese, e le fasi di lavoro hanno coinvolto anche gli studenti del corso. Obiettivo dell’intervento: restituire leggibilità all’opera, che nel corso del tempo era andata incontro a fenomeni di degrado delle superfici. “L’opera”, ha spiegato Luana Brocani, “si presentava interamente ricoperta da una patina scura formata da uno strato superficiale di polvere, di discreto spessore, e sotto di esso uno strato più radicato di natura grassa che rendevano illeggibili molti nomi e date che testimoniano l’avvicendarsi di visitatori illustri fino al suo distacco dalla cava dei Fantiscritti e successiva collocazione all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. La pulitura è stata effettuata con la tecnica dell’impacco che consiste in un impasto formato da polpa di cellulosa in ammonio carbonato che è stato applicato e lasciato agire per il tempo necessario; in seguito è stato rimosso con spatole e la superficie marmorea è stata risciacquata con acqua e spazzole. È stato inoltre rimossa una stuccatura che rendeva illeggibili le iscrizioni e in fase di riallestimento è stata sostituita con un raccordo più idoneo”.
“Il restauro portato avanti dalla professoressa Brocani”, sottolinea il direttore dell’Accademia, Luciano Massari, “è uno dei tanti interventi che stiamo realizzando per la conservazione e la valorizzazione delle nostre collezioni. In questi anni abbiamo recuperato le vetrate del Chini, abbiamo restaurato una serie di pitture murali, abbiamo riordinato il patrimonio librario antico. Per quanto riguarda l’edicola dei Fantiscritti era già in condizioni deplorevoli all’inizio dell’Ottocento, quando fu descritta da Giuseppe Antonio Guattani, un erudito antiquario romano accademico di San Luca. Il restauro che abbiamo eseguito in Accademia ci consente di avere una maggiore fruibilità dell’opera. Sono ricomparse nuove iscrizioni prima coperte e non escludo che in un futuro prossimo si possa intraprendere uno studio di questo singolare ‘libro dei visitatori’: sarebbe interessante identificare le firme non illustri e indagare sulle vite di coloro che le hanno lasciate”.
L’intervento sull’Edicola di Fantiscritti cade peraltro nell’anniversario numero 250 dalla fondazione dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, che cominciò le proprie attività nel 1769.
Carrara, termina il restauro dell'Edicola di Fantiscritti, bassorilievo del III secolo simbolo della città |