A Venezia ecco la nuova opera permanente di Carsten Höller: la scala ovale di Palazzo Diedo


Inaugurata oggi a Palazzo Diedo, a Venezia, la nuova opera permanente di Carsten Höller: è Venice Inclined Oval Staircase, una scala ovale che modifica una scala incompiuta del Settecento all’interno dell’edificio. Da oggi il pubblico la può già percorrere.

Inaugurata a Venezia Venice Inclined Oval Staircase, la nuova opera permanente di Carsten Höller che il pubblico può percorrere a Palazzo Diedo: si tratta di un progetto originale realizzato per Berggruen Arts & Culture. Questa opera d’arte, al contempo funzionale e permanente, nasce dalla trasformazione di una scala originale incompiuta del XVIII secolo in una scala a chiocciola, adornata con balaustre in metallo, marmo di Vicenza e marmorino, tutte unite da cornici metalliche.

A partire da oggi, i visitatori potranno utilizzare questa scala, che collega il primo piano con il secondo piano nobile di Palazzo Diedo. La struttura è caratterizzata da un’inclinazione di 5°, una pendenza appena percettibile ma sufficiente a creare un senso di incertezza, una peculiarità tipica del lavoro di Höller, famoso per alcuni lavori come i funghi della Fondazione Prada a Milano, anch’essi opera permanente dell’artista tedesco.

Lo studio di architettura Silvio Fassi, insieme a Maddalena Gallamini e Sebastiano Roveroni, ha curato la progettazione e il restauro di Palazzo Diedo, risalente al XVIII secolo. Notando la mancanza di un collegamento adeguato tra i due piani nobili, hanno deciso di ristrutturare un volume aggiunto nel XIX secolo per completare la scala, ispirandosi alle scale palladiane della Rotonda di Vicenza e alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Da questa esigenza nasce il progetto di Höller, che introduce un elemento dinamico e moderno all’interno dello storico palazzo.

Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture
Carsten Höller, Oval staircase. Foto: Massimo Pistore, su concessione di Berggruen Arts and Culture

Carsten Höller, che vive e lavora a Stoccolma e Biriwa, ha un dottorato in Scienze agrarie e adotta un metodo scientifico nel suo lavoro artistico, spesso sovvertendo le regole di base. Concepisce l’arte come uno strumento cognitivo, mirato a trasformare l’esperienza sensoriale ed emotiva degli individui. Le sue opere sono concepite per disorientare e provocare lo spettatore, alterando i meccanismi percettivi tradizionali e creando esperienze che instillano dubbi piuttosto che fornire certezze.

“Carsten Höller”, ha detto il curatore Baldo Hauser, “è famoso per gli scivoli che ha costruito, ma ora si cimenta nella costruzione di una scala ovale. Deve aver avuto in mente le scale veneziane di Palazzo Contarini del Bovolo e di Palladio, ma questa è inclinata, come forse la città nel suo complesso, o la mente umana: come facciamo a gestire la verticalità, e l’ordine in generale, quando il mondo in cui viviamo è tutto fuorché dritto?”.

La scala di Carsten Höller è stata inaugurata in concomitanza con Art Night a Venezia. La Fondazione Berggruen Arts & Culture ha organizzato per l’occasione una maratona di conversazioni e performance a Palazzo Diedo, condotte da Hans Ulrich Obrist, uno dei curatori d’arte più influenti a livello internazionale, e Lorenzo Marsili, Direttore del Berggruen Institute Venezia, nell’ambito dell’evento “What is Universalism?” curato dall’Istituto Berggruen Europa.


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