A Roma, Cinecittà è stata il teatro della nuova performance di Vanessa Beecroft, che ha accettato l’invito di Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà s.p.a., a realizzare una performance site-specific con protagoniste le donne di Roma. L’azione, intitolata VB93, si è tenuta lo scorso 1° ottobre, dalle 18 alle 21, presso il Teatro5 e si inserisce nell’ambito del nuovo progetto culturale di Cinecittà, che mira a valorizzare il patrimonio, gli spazi e le attività, nell’ottica di farne sempre più una fucina artistica attiva in più direzioni.
VB93 ha proposto una riflessione sulla costruzione stessa delle performance dell’artista, con uno sguardo in grado di spaziare attraverso la sua intera produzione, dal 1993 al 2021, alla ricerca di una risposta socio-politica sul tema del femminile e del femminismo. In omaggio al mondo del cinema che ospita l’evento, primo soggetto di riferimento di VB93 Performance è proprio la Jeanne Moreau de La Notte di Michelangelo Antonioni, scelta come emblema di una generazione di donne che hanno vissuto la propria esistenza in modo silenzioso, senza facoltà di parola.
La performance nel Teatro5 di Cinecittà, il più amato da Federico Fellini, si realizza in uno spazio che supera la specificità di Roma: un luogo ideale, astratto e metafisico, come quello della produzione dei film. Il processo della realizzazione della performance, che non è mai stato filmato prima, viene quindi documentato in tutti i suoi aspetti proprio in forma di film, in particolare nel rapporto con i soggetti protagonisti della performance: le donne dei quartieri di Roma che Vanessa Beecroft intervista durante i casting. Donne che vivono nelle periferie, ma anche nei quartieri più centrali della Capitale. Lo scopo è di narrare attraverso l’esperienza di questo evento tutto ciò che, nel corso degli anni, le precedenti performance della Beecroft hanno voluto rappresentare sui temi della psicologia femminile, della bellezza, della violenza, del rapporto con il corpo.
“Mi sono resa conto”, ha detto Sbarigia, “che il patrimonio dell’Archivio Luce, perno del sistema culturale di Cinecittà, con le sue centinaia di migliaia di fotografie e filmati, andava arricchito con nuove acquisizioni, in particolare sulla verticale dell’attualità e soprattutto su quella dello sguardo femminile, fino ad oggi totalmente assente. Partendo da questo principio, ho pensato di invitare sul progetto un’artista dalla caratura internazionale come Vanessa Beecroft. Nonostante gli interventi di Vanessa si fossero principalmente svolti in musei o chiese sconsacrate, abbiamo provato a chiederle di realizzare un tableau vivant site-specific a Cinecittà: sarebbe stato il coronamento della mia verticale femminile, perché da sempre Vanessa s’interroga artisticamente sul tema del corpo delle donne. Sono anche felice che la performance VB93 cada vicino alla data di nascita di Caravaggio, perché nell’originalissima arte di Vanessa batte un cuore antico. Le radici profonde dei ’tableaux vivants’ infatti sono quelle dello staging a cui Caravaggio assegnava una grande importanza, così come provano diverse testimonianze biografiche sulle attenzioni che dedicava alla scelta e alla disposizione dei modelli, dato che ciò che lo entusiasmava di più era il modo di inquadrare la scena attraverso la luce”.
La performance si è svolta in un unico atto di tre ore, e l’azione era composta da circa 300 interpreti donne rimaste in scena per l’intera durata. “Per Roma”, ha spiegato Beecroft, “appositamente ho scelto donne ‘ai margini’ della società, o perché escluse quando della periferie o escluse perché appartenenti a un’aristocrazia che non ha più valore; volevo che le donne di Roma fossero queste, non donne solo contemporanee. Non è detto questo sia avvenuto, ma era la mia aspirazione e volevo una massa di queste donne”. La performance ha previsto anche una colonna sonora dal vivo, realizzata per suggerire una progressione del tempo, dalla tarda notte fino a metà pomeriggio, anche se con allontanamenti per suggerire un’indipendenza dallo svolgimento dell’azione.
La performance VB93 e il suo processo di ideazione e realizzazione diventerà un documentario diretto e prodotto alla stessa Beecroft, mentre alcune immagini saranno acquisite dall’Archivio Luce e faranno anche parte del MIAC, il Museo del Cinema e dell’Audiovisivo di Cinecittà.
Vanessa Beecroft realizza una nuova performance a Cinecittà: un omaggio alle donne di Roma |