Se vi dovesse capitare di trovarvi a Los Angeles in questi giorni, potreste avere l’opportunità di farvi servire un caffè da uno dei più famosi artisti contemporanei al mondo, il canadese Terence Koh. No, non ha cambiato lavoro: si tratta di una performance organizzata dalla galleria Make Room della metropoli californiana e intitolata Kohfee.
Terence Koh, per la sua azione performativa, invita gli ospiti a partecipare a un particolare rituale del caffè che ha luogo in un ambiente appositamente allestito, una grotta surreale che vuole catturare l’immaginazione con la sua mancanza di luce artificiale, lasciando che solo il sole naturale la illumini attraverso una porta laterale. Durante il giorno, i raggi solari creano un paesaggio mutevole all’interno, fermandosi su terra, muschio e piante autoctone che si mescolano in un balletto di luce e ombre. Ogni visita a questo spazio vuole diventare dunque un’esperienza multisensoriale, arricchendo i sensi e stimolando la mente mentre i visitatori escono poi sulla strada, con una tazza di caffè in mano, pronti a esplorare il mondo esterno con una nuova prospettiva. O almeno questo nelle intenzioni dell’artista.
Questo ambiente, ispirato al testo fondamentale di Gaston Bachelard La poetica dello spazio, vuole incarnare le sue teorie sulla “topoanalisi” e sull’“immensità intima”. Attraverso Kohfee, Terence Koh (che partecipa in prima persona offrendo caffè ai partecipanti), vuole esplorare l’interazione tra il corpo umano e l’ambiente circostante, sfidando i confini della corporeità con uno spazio espositivo dove, attraverso installazioni site-specific che esplorano il connubio tra i limiti fisici del corpo umano e il potenziale espressivo dei contesti spaziali ristretti, si invita il pubblico a compiere un viaggio nell’intimità dell’animo umano, una riflessione sulla natura stessa dell’esistenza e sul significato profondo dell’essere.
Una grotta che però è anche, come detto, una caffetteria segreta, dove i visitatori possono immergersi nell’arte contemporanea mentre assaporano il piacere di una bevanda calda. Ogni tazza di caffè assume infatti la funzione d’invitare i visitatori a esplorare il mondo dell’arte con tutti i sensi, in una celebrazione della vita e della creatività. Così, con ogni tazza di caffè servita al puibblico, Koh invita i suoi ospiti a esplorare il potere trasformativo dell’arte e a lasciarsi trasportare in un viaggio di scoperta e meraviglia.
Terence Koh è nato nel 1977 a Pechino ed è cresciuto a Mississauga in Canada. Ha conseguito la laurea presso l’Emily Carr Institute of Art and Design di Vancouver. Attualmente vive a New York City. Nel 2008, è stato inserito nella lista delle “100 persone dell’anno” della rivista Out. Ha esposto ampiamente negli Stati Uniti e ampiamente all’estero. Nelle sue installazioni, oggetti, opere murali e performance, Terence Koh crea uno spazio in cui memoria e immaginazione si mescolano con la storia dell’arte e le sottoculture. Esplora temi diversi come la mitologia, la religione, l’identità, il potere, la moda e la sessualità, in un modo spesso provocatorio, carico di possibili letture simboliche. È noto soprattutto per le sue installazioni monocromatiche e le performance ritualistiche.