Treviso, si studia progetto per la conservazione delle opere di street art


In provincia di Treviso, l’Università Ca’ Foscari di Venezia avvia un progetto mirato alla conservazione delle opere di street art. Ecco cosa si è deciso.

L’Università Ca’ Foscari di Venezia, con le sue esperte nel settore della Scienza della Conservazione del Patrimonio, ha siglato un accordo con il progetto The Wallà per lo studio e la conservazione dei murales realizzati nell’ambito del progetto stesso, in provincia di Treviso. Questo progetto mira a proteggere le opere di street art dai danni causati dal tempo e dagli agenti atmosferici

Il tema della conservazione della street art è emerso per la prima volta a livello mainstream con i murales di Keith Haring. Le opere del celebre street artist americano, scomparso prematuramente, sono state salvate grazie agli sforzi degli scienziati dell’Università di Pisa. Attualmente, in Italia, la conservazione delle pitture murali contemporanee è una sfida complessa. Questi dipinti sono spesso realizzati con materiali sintetici scelti per motivi artistici piuttosto che per la loro durabilità, portando a problemi come variazioni cromatiche e distacco della pittura. La sfida è dunque capire come sono composti per conservarli al meglio.

Da oltre un decennio, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, guidata dalla professoressa Francesca Izzo, studia i materiali della street art per comprendere il loro comportamento nel tempo e sviluppare linee guida per la loro conservazione. In collaborazione con l’associazione Collettivo Bocaverta APS, il Comune di Riese Pio X, e Ca’ Foscari, è stato avviato un protocollo di intesa nell’ambito della quarta stagione del progetto The Wallà. La frazione di Vallà nel Comune di Riese Pio X, località dove vive una comunità di tremila persone e attraversata quotidianamente da trentamila veicoli, è il luogo prescelto per questo progetto pilota. Negli ultimi quattro anni, Vallà ha visto la realizzazione di 17 murales, attirando migliaia di turisti e contribuendo alla rigenerazione urbana. Artisti di fama internazionale come EricailCane, Stenlex, Millo e Agostino Iacurci hanno lasciato il loro segno sui muri del paese. Il progetto prevede l’invio di team di professionisti durante la realizzazione dei prossimi murales, programmati per questa estate. Gli artisti coinvolti includono Tellas e Pixel Pancho a giugno, Franco Fasoli a luglio, e Joys e Orion a settembre.

“The Wallà diventa così un progetto pilota non solo per la rigenerazione urbana, ma anche nell’ambito della conservazione e della salvaguardia delle opere murali all’aperto”, spiega Samuele Stocco, segretario del Collettivo Bocaverta APS, che promuove il progetto The Wallà. “Stiamo sperimentando quanto il tempo e le condizioni ambientali deteriorino la street art, per questo l’attuazione di buone pratiche conservative risulta necessaria ai fini del mantenimento dei murales realizzati”.

“Nell’ambito della collaborazione con The Wallà e il Comune di Riese Pio X eseguiremo delle campagne diagnostiche, anche coinvolgendo studentesse e studenti che si stanno formando per diventare esperti scientifici nell’ambito della Conservazione”, spiega Franca Izzo. “L’obiettivo sarà studiare i materiali usati dagli artisti e valutare le strategie di conservazione e di manutenzione, che spesso sono anche utili dal punto di vista economico: costa meno difendere l’arte che non restaurarla quando fortemente degradata. Ne usciranno delle tesi di Laurea Magistrale in Conservation Science and Technology for Cultural Heritage e nella triennale di Scienze e tecnologie per i beni culturali: studieremo i meccanismi chimici e fisici di degrado e valuteremo soluzioni. Salvaguardare i murales sarà sempre più necessario nel futuro, vogliamo formare la generazione di conservation scientist che salverà la street art dall’oblio del tempo”.

Treviso, si studia progetto per la conservazione delle opere di street art
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