A Torino è stata installata, nella nuova sede del Giardino Grosa, zona verde a fianco al grattacielo Intesa Sanpaolo di corso Inghilterra 3, l’opera La Totalità dell’artista greco Costas Varotsos (Atene, 1955), che torna dunque visibile al pubblico dopo il restauro, in una sede che consentirà un miglior apprezzamento della scultura e una sua migliore tutela. Il progetto artistico e i relativi lavori di ricollocamento dell’opera, realizzati grazie al protocollo di intesa sottoscritto tra Città di Torino, Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e Intesa Sanpaolo, sono stati conclusi dopo il periodo di lockdown causato dall’emergenza sanitaria Covid-19, il cui riacutizzarsi in queste ultime settimane non ha permesso l’inaugurazione prevista nel mese della ContemporaryArt in presenza del pubblico, considerate le prescrizioni contenute nell’ultimo DPCM per la limitazione dei contagi.
L’opera di Varotsos è costituita da lastre di vetro sovrapposte, poggiate su una struttura metallica e fissate tra loro con materiale siliconico. I piani, che ricoprono completamente la struttura di sostegno, seguono un andamento elicoidale raggiungendo un’altezza superiore ai 9 metri. La scultura è inoltre sbilanciata in una direzione rispetto alla base di appoggio fornendo nel complesso un’impressione di movimento. La struttura metallica, che consente l’appoggio delle lastre di vetro, è costituita da 3 tronchi di tubo centrali ai quali sono saldate coppie di vassoi orizzontali. Nella nuova installazione è stato assecondato con maggior gradualità il suo andamento inclinato disponendo il primo tronco non più verticale ma inclinato di dieci gradi rispetto al progetto originario. Completa l’area dove sorge La Totalità una collinetta di verde delimitata da arbusti che rappresentano un deterrente contro possibili atti vandalici pur assicurando un giusto punto di vista complessivo della struttura. Per mantenere nel tempo le caratteristiche, la funzionalità, l’efficienza e il valore della scultura è stato infine programmato un piano di manutenzione, che sarà sostenuto da Intesa Sanpaolo.
“L’idea di questo lavoro”, spiega Costas Varotsos, “è nata nel 1999, in un momento storico in cui la deindustrializzazione provocava a Torino una crisi di identità ed esistenziale. Per poter ripartire, reggersi forte e proiettarsi verso un futuro dinamico, la città ha cominciato a guardare indietro al passato, per ritrovare nel suo DNA quella capacità progettuale, costruttiva e culturale che le è sempre stata propria. Quando mi hanno invitato a realizzare un monumento per la città, mi è venuta in mente la Figura sfuggente, una scultura del V secolo a.C. che si trova al Museo archeologico di Eleusi, in Grecia. Il soggetto rappresentato si lancia in avanti, ed allo stesso tempo getta uno sguardo alle sue spalle per non dimenticare il passato. Questa scultura è stata quindi l’asse per lo sviluppo de La Totalità, e vuole collegarsi non solo alla storia di Torino, ma lanciare un messaggio a tutta l’Europa, che si trova oggi destabilizzata e incerta: come la scultura greca, bisogna proiettarsi in avanti e, contemporaneamente, guardare indietro e rivedere la nostra storia, che è la forza maggiore del nostro continente. Vorrei ringraziare il Comune di Torino, la Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e Intesa Sanpaolo. In particolare l’assessore Francesca Leon per il grande rispetto con il quale ha seguito il mio lavoro e tutti i dipartimenti del Comune per l’assistenza, l’ingegner Gaetano Vitarelli per il coordinamento e la parte tecnica, i miei preziosi assistenti, il gallerista Giorgio Persano che già nel 1999 mi aveva invitato a produrre questa stessa scultura per piazza Benefica. Mi auguro che La Totalità diventi una nuova amica della città, che ci saluta ogni volta che le passiamo davanti”.
“Il restauro di quest’opera rappresenta un importante risultato ottenuto grazie alla sinergia tra la Città di Torino, Intesa Sanpaolo e il Centro per il Restauro della Venaria”, sottolinea Francesca Leon, assessora alla Cultura di Torino. “La Totalità, ricostruita utilizzando tecniche di costruzione e materiali tecnologicamente avanzati, che ne garantiscono la sicurezza e la resistenza alle intemperie, ritrova così il suo spazio in città. Un’opera che, in questo particolare momento, rappresenta un’esortazione a procedere con fiducia verso il futuro, nonostante le difficoltà, i contrasti e quel ‘vortice’ cui l’opera allude. Un’esortazione, allo stesso tempo, a non dimenticare il nostro retaggio storico e culturale, a non omettere dal nostro orizzonte di pensiero, quanto l’arte e la cultura siano parte fondamentale del patrimonio di civiltà dell’umanità”.
“Torino e l’arte contemporanea hanno una rilevanza sempre più importante nel Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo”, afferma Michele Coppola, Executive Director, Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo. “La restituzione della scultura di Varotsos è un nuovo segno di attenzione verso la città e la valorizzazione dei suoi spazi, come i giardini attorno al grattacielo. La difesa dei capolavori d’arte, insieme al Centro del Restauro di Venaria, si accompagna ad azioni di promozione che guardano in particolare al contemporaneo. Lo dimostrano la recente presentazione del nuovo museo della Banca in Piazza San Carlo, che avrà come principale protagonista il mondo della fotografia, e l’avvio del dialogo con la prestigiosa fiera Artissima, in un’ottica di partnership tra pubblico e privato che mai come in questo momento è necessaria e doverosa”.
“Siamo contenti di aver dato il nostro contributo alla Città di Torino e a Intesa Sanpaolo per far in modo che l’opera di Costas Varotsos non si perdesse”, dichiara Stefano Trucco, Presidente del Centro Conservazione Restauro La Venaria Reale. “Sapere che oggi si trova in una degna collocazione ci fa molto piacere. Lavorare accanto al Maestro è stato per noi un confronto davvero arricchente”.
Nell’immagine, La Totalità di Costas Varotsos. Ph. Credit Pasquale Iuzzolino
Torino torna a rivedere, nella sua nuova sede, la Totalità, capolavoro di Costas Varotsos |