Se il movimento della street art prende il volo grazie anche al supporto delle istituzioni (a Roma, per esempio, la Regione Lazio ha deciso di incentivare i murales, e ci sono anche dei bandi appositi, ma la situazione è simile in molte città italiane), la coppia italiana di artisti di fama internazionale Sten Lex dice no alla commistione tra istituzioni e cultura, e decide di esporre le proprie opere all’interno della concessionaria IWR Jaguar Land Rover di via Bissolati, a pochi passi da Via Veneto e dalle strade della “Dolce Vita”.
Invitati da Banksy al The Cans Festival insieme ad altri trentanove street artists del mondo, Sten Lex sono pionieri del movimento della street art italiano: sono stati tra i primi in Italia a occuparsi di stencil graffiti, e hanno introdotto la tecnica dello stencil poster nel nostro paese dopo essere stati arrestati nel 2005. Opere come Papa che dorme a Piazza Magione a Palermo, Miss Nor Tronic a Stavanger (Norvegia) o il volto di un ragazzo di 700 metri quadrati a Køge in Danimarca sono alcuni dei più grandi stencil mai realizzati al mondo. Esposti in alcuni dei musei più prestigiosi, Sten Lex hanno anche contribuito ad arricchire l’arte di Roma con la realizzazione della facciata esterna del Museo Macro e dell’Arazzo al Foro Italico.
Lo scorso 17 giugno si è tenuto presso lo showroom un evento nell’ambito del quale, sulle note del violino elettronico di Laura Zaottini e del dj set di Marco Sforna, sono state esposte alcune opere di Sten Lex, che erano presenti in incognito all’esposizione, allestita da Cristiana Meloni di LABO Architects & Inventors in collaborazione con DOUBLE studio. La vendita delle opere andrà in favore del movimento culturale Rewriters, di cui i due artisti sono sostenitori, e che ha l’obiettivo di riscrivere la materia dell’oggi a partire dalla cultura contemporanea, di cui la street art è importante espressione.
La mostra è stata anche il segnale di una forte presa di posizione da parte dei due artisti. “Negli ultimi 10 anni, a Roma e nel Lazio le opere sono commissionate da istituzioni o da grandi marchi che hanno imposto delle linee guida sui temi sociali da trattare”, hanno detto per l’occasione. “La maggior parte di questi murales sono propaganda etica mal eticizzata e mal estetizzata. Il pericolo è quello di essere bombardati non più dalla pubblicità ma da disegni su facciate enormi che cercano di educare il cittadino con estetiche monoclonali”.
L’esposizione andata in scena da IWR Jaguar Land Rover si è inserita invece nell’ambito di una riscrittura del contemporaneo coerentemente con il manifesto di ReWriters, l’associazione culturale di Eugenia Romanelli per la quale sono andate in vendita le opere di Sten Lex. “Quando parliamo di rivoluzionare il pensiero, l’immagine ha un ruolo fondamentale e la street art in particolare ha un profondo legame con il territorio. Nasce proprio come arte urbana a disposizione di tutti e fuori dalle logiche del mercato dell’arte e del consumismo”, spiega Romanelli. Street art, marchi di lusso e Dolce Vita sono così solo apparentemente in contrasto, secondo gli organizzatori dell’iniziativa. “Da questo punto di vista, noi ci sentiamo un caso a parte quasi dagli esordi. Per noi la cosa importante è l’opera in sé. L’aspetto illegale per noi è irrilevante ed oggi più che mai superato”, spiegano Sten Lex, ospitati da IWR Jaguar Land Rover.
“Come IWR e come Jaguar Land Rover, vogliamo diventare dei change maker e creare la nostra sostenibilità”, racconta Valentina De Paolis, amministratrice delegata della concessionaria che ha ospitato l’evento. “Sostenibilità non è solo nell’accezione del non inquinamento (e quindi delle auto elettriche, che resta uno degli obiettivi principali di Jaguar: dal 2025 verranno prodotte solo macchine con motore elettrico), ma anche come cultura e desiderio di sostenere i propri principi, tra cui l’arte”. Per la concessionaria, l’arte di strada si unisce a brand di lusso come Jaguar Land Rover per dare una risposta sorprendente a chi l’accusa di essersi normalizzata. “L’arte contemporanea”, conclude De Paolis, “a Roma sta vivendo un periodo di grande creatività e la IWR ha deciso di supportare giovani artisti che si dedicano a farla rifiorire”.
Nella foto: Sten Lex, Saint, opera realizzata nel 2008 per il Can’s Festival a Londra, vicino al Buddha di Banksy.
Sten Lex: “no alla street art supportata dalle istituzioni, è propaganda”. Ed espongono da Jaguar |