È il giovane friulano Stefano Cescon con l’opera Honey Boxes il vincitore dell’ottava edizione del Premio Cramum, il prestigioso premio che ogni anno contribuisce a scoprire e lanciare giovani talenti dell’arte italiana. Il vincitore è stato proclamato ieri a Villa Mirabello (Milano) in occasione dell’apertura della mostra internazionale (LA) NATURA (E’) MORTA?. Al secondo e terzo posto si sono classificati invece Elisa Alberti e Miriam Montani. Cescon segue nell’albo d’oro del premio Daniele Salvalai (2013), Paolo Peroni (2014), Francesca Piovesan (2015), Matteo Fato (2016), Giulia Manfredi (2017), Andreas Senoner (2018), Ludovico Bomben (2019).
“Stefano Cescon”, ha dichiarato Sabino Maria Frassà, che dal 2014 è direttore artistico del Premio Cramum, “ha vinto per la sua capacità riconosciuta di unire un acuto approccio al colore con una tecnica innovativa che nutre una profonda riflessione sull’ambivalenza natura e modernità che permea il nostro vivere contemporaneo”.
Nato a Pordenone nel 1989, Stefano Cescon, dopo aver conseguito il diploma con lode in Decorazione presso l’Accademia di Venezia concentra la sua ricerca artistica introno a un percorso atto a scoprire le potenzialità espressive della cera d’api. L’artista spiega così l’opera che gli è valsa il titolo di vincitore dell’ottavo premio Cramum: “La serie Honey Boxes nasce dall’esigenza di proporre un modo per far dialogare la pratica quotidiana della pittura e l’esperienza estetica virtuale che ogni giorno ognuno di noi sperimenta all’interno delle vetrine social. Nella mia ricerca utilizzo paraffina (miscela artificiale derivata dal petrolio) cera d’api e pigmenti. L’equilibrio tra aspetti antitetici, naturale e artificiale, umano e meta-umano, diventa quindi la mia personale strada per un dialogo virtuoso tra le parti, non solo nell’arte”. L’opera è il risultato di un iter processuale che comprende l’impiego di diverse tipologie di cera, dalla paraffina alla cera d’api, che delineano sia un aspetto tecnico e definito sia una forma naturale ed espressiva. A questa fase si aggiungono altre variabili: la temperatura di ebollizione, la percentuale di pigmento nella miscela e la velocità della sedimentazione. Si intuisce quindi la presenza di codici espressivi che dipendono dal dialogo tra il materiale stesso e dalla sensibilità dell’artefice.
La vittoria dà all’artista accesso a un percorso di mostre e pubblicazioni che si concluderà dopo due anni con la personale al Museo Francesco Messina di Milano. Al vincitore anche il cubo, simbolo del premio, quest’anno realizzato dalla Marini Marmi in Nuvolato di Gré e il pregiato vino moscato della Cantina Giacinto Gallina. Gli altri finalisti del premio erano: Elisa Alberti, Maurizio Cariati, Matteo Di Ciommo, Jingge Dong, Clarissa Falco, Stefano Ferrari, Maxim Frank, Miriam Montani, il duo Andrea Sbra Perego & Federica Patera, Federica Zianni.
La commissione che ha decretato il vincitore era composta dai 12 artisti di fama internazionale in mostra e fuori concorso: il duo Bloom&me (Carolina Trabattoni e Valeria Vaselli), Ludovico Bomben, Letizia Cariello, Gianluca Capozzi, Michele De Lucchi, David LaChapelle, Alberto Emiliano Durante, Ingar Krauss, Fulvio Morella, Paola Pezzi, Elena Salmistraro, Carla Tolomeo. Oltre agli artisti ha votato il prestigioso comitato scientifico composto da noti galleristi, giornalisti, collezionisti e intellettuali: Valentina Ardia, Loredana Barillaro, Giulia Biafore, Paolo Bonacina, Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Valeria Cerabolini, Jacqueline Ceresoli, Carolina Conforti, Stefano Contini, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Chiara Ferella Falda, Raffaella Ferrari, Antonio Frassà, Maria Fratelli, Giovanni Gazzaneo, Rosella Ghezzi, Federico Giannini, Pier Luigi Gibelli, Giulia Guzzini, Giuseppe Iannaccone, Alice Ioffrida, Gian Luigi Lenti, Angela Madesani, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Fabio Muggia, Annapaola Negri-Clementi, Antonella Palladino, Rischa Paterlini, Francesca Pini, Giovanni Pelloso, Ilenia e Bruno Paneghini, Alessandra Quattordio, Fulvia Ramogida, Iolanda Ratti, Alessandro Remia, Elisabetta Roncati, Livia Savorelli, Massimiliano Tonelli, Patrizia Varone, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti, Emanuela Zanon.
Il premio e la mostra sono resi possibili dalla collaborazione con Fondazione Mirabello Onlus, Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, Associazione Marmisti della Regione Lombardia, Marini Marmi Srl, Studio Museo Francesco Messina, The Art Talk e Ama Nutri Cresci.
Immagine: Opera Honey Box Panel #1420 di Stefano Cescon (2020), vincitore dell’VIII Premio Cramum
Stefano Cescon è il vincitore dell'VIII edizione del Premio Cramum |