Cinema chiusi per Covid? In Puglia, le loro bacheche ospitano opere d'arte in una mostra diffusa


In Puglia parte una mostra diffusa che fa vivere le bacheche dei cinema chiusi per le restrizioni anti-Covid: al loro interno sono state inserite opere d’arte di artisti giovani e artisti affermati. 

In Puglia hanno trovato un ottimo metodo per far vivere le bacheche dei cinema chiusi a causa delle restrizioni governative per contrastare la pandemia di Covid-19. Dal momento che le sale sono chiuse, le bacheche che normalmente espongono le locandine dei film rimangono vuote: e siccome una bacheca vuota è triste, in Puglia hanno deciso di farle vivere inserendo, dietro al vetro, delle opere d’arte. È questo il senso della mostra diffusa Prossimamente. L’Arte sostiene il Cinema, il Cinema sostiene l’Arte, partita lo scorso 30 gennaio.

L’idea di Pierluca Cetera, Maurizio Di Feo e Jasmine Pignatelli, curatori della rassegna, è stata quella di radunare ventisei artisti e portare le loro opere, attraverso la formula del “manifesto” (storicamente utilizzato per informare e comunicare messaggi, sogni, desideri) all’interno di cinquanta espositori su strada che le sale cinematografiche chiuse mettono a disposizione di ciascun artista. I ventisei artisti, tra giovani e nomi molto affermati del panorama artistico nazionale, sono Mariantonietta Bagliato, Elena Bellantoni, Valerio Berruti, Silvia Celeste Calcagno, Pierluca Cetera, Matheus Chiaratti, Piero Chiariello, Michele Chiossi, Guillermina Di Gennaro, Maurizio Di Feo, Elisa Filomena, Andrea Francolino, Nunzio Fucci, Giovanni Gaggia, Claudia Giannuli, Eva Hide, Andi Kacziba, Massimo Pastore, Jasmine Pignatelli, Antonella Raio, Cosimo Terlizzi, Filippo Tolentino, Nicola Vinci, Virginia Zanetti, Claudio Zorzi ed Emiliano Zucchini.

Ecco invece le sale coinvolte: a Bari Il Piccolo, l’Esedra, lo Splendor e l’AncheCinema; a Santeramo in Colle il Pixel Cinema; a Mola di Bari Il Metropolis Multicine; a Bitonto il Cineteatro Coviello; a Barletta il Cinema Opera; a San Giorgio Ionico il Casablanca Multisala; a Lecce il DB D’Essai. L’obiettivo è sperimentare la possibilità di aprire i propri spazi all’arte contemporanea per continuare a intrattenere il pubblico, per continuare a offrire un momento di svago, ma anche per suggellare un inedito scambio culturale nelle inusuali location fuori dal sistema delle gallerie e dei musei. Il titolo scelto per la mostra, Prossimamente, termine ampiamente utilizzato nel gergo cinematografico, allude proprio alla speranza di un futuro migliore, che permetta a tutti di rituffarsi nel magico mondo del cinema e delle Arti tutte. Prossimamente aderisce inoltre alla campagna Bari Solidale per l’emergenza Covid-19 promossa dal Comune di Bari: con una donazione si potrà prenotare un manifesto della misura 100x140 cm, tra quelli messi a disposizione degli artisti. La raccolta fondi è gestita dall’Aps Cellule Creative di Bari (tutte le info e i manifesti degli artisti sul sito dell’evento).

La mostra ha il patrocinio del Comune di Bari - Assessorato alle Culture ed è realizzato con il sostegno di Cellule Creative APS e Misia Arte di Bari, Isorropia Home Gallery e Art In Gallery di Milano e con il contributo di Antonicelli Metalmeccanica di Gioia del Colle.

“Nutrimento del nostro progresso e dell’elevazione umana e morale, le Arti appaiono oggi, nel pieno di una planetaria emergenza sanitaria, come le grandi dimenticate o peggio, rimosse dalle priorità e dalle necessità degli individui”, dichiara Stefano Straziota dell’Aps Cellule Creative. “La pandemia e i relativi dpcm hanno svuotato i luoghi dell’arte, dai teatri ai cinema, dalle sale da concerto ai musei. Nonostante le limitazioni, gli artisti e gli operatori culturali hanno manifestato innovative e creative forme di resilienza e mai si sono abbandonati alla resa”.

“In attesa delle riaperture delle sale cinematografiche”, affermano i curatori Cetera, Di Feo e Pignatelli, “riaccendere simbolicamente le luci degli espositori e in essi mescolare opere e forme d’arte è il nuovo rito artistico e collettivo per custodire e proteggere l’identità culturale e i luoghi del pensiero. Anche nella loro assenza, i luoghi della cultura, non sono mai stati così presenti. Si immagina un giorno in cui ogni forma d’arte tornerà più viva che mai. Quando ci rivedremo? Presto. Prossimamente!”.

“A nome della città”, commenta il sindaco di Bari, Antonio Decaro, “ringrazio gli ideatori di questo progetto e l’Aps Cellule Creative, che torna a testimoniare il proprio attaccamento alla nostra comunità con un’iniziativa che coniuga in maniera del tutto originale arte e solidarietà. Gli artisti e gli operatori culturali sono sicuramente tra i lavoratori che stanno pagando il prezzo più alto di questa pandemia, ma Prossimamente dimostra come la crisi che stiamo vivendo possa diventare l’occasione per stringere nuove alleanze culturali, continuare a produrre riflessioni artistiche e tornare a guardare al futuro. Come già accaduto con Fotografi per Bari, gli artisti coinvolti hanno accettato di donare il ricavato della vendita delle loro opere al Comune di Bari attraverso l’IBAN attivato durante il lockdown per sostenere le persone e le famiglie maggiormente colpite dalla crisi. Per la città di Bari questo è un bellissimo regalo”.

“L’idea che artisti ed esercenti cinematografici si alleino per riannodare i fili di un discorso bruscamente interrotto dalla chiusura degli spazi culturali e dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria esprime quella forza creativa che è il vero antidoto al silenzio e alla rassegnazione”, dice l’assessora alle Culture Ines Pierucci. “In questo caso 26 artisti metteranno “in vetrina” le loro opere negli espositori esterni di diversi cinema pugliesi offrendole allo sguardo e alla sensibilità dei passanti per promuovere un’esperienza culturale allargata. Prossimamente nasce in un contesto di grandi difficoltà ma porta con sé un segno di speranza che vogliamo coltivare insieme agli ideatori e agli artisti coinvolti. Ancora una volta il mondo dell’arte dimostra di essere una componente sensibile e vitale del nostro tessuto sociale”.

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