Arte Sella – the Contemporary Mountain aveva annunciato che la sua collezione si sarebbe arricchita di una nuova opera dell’artista vicentino Arcangelo Sassolino (Vicenza, 1967) ed è infatti stata presentata sabato 18 giugno Physis, un’installazione in cui tecnologia, arte e natura convivono e attraverso la quale Arte Sella, il percorso artistico nella natura della Val di Sella in Trentino, si apre ufficialmente, dopo trentasei anni di indagine ininterrotta, al dialogo con la tecnologia.
Physis è costituita da una parte elettronica e da un motore che è attivato e prende azione da un pannello solare. Il lavoro si compone di una massa di granito proveniente dalla cava di Pedretti Graniti a Carisolo (TN), tagliata in due e posta su un binario. Ogni giorno, attivato dall’energia solare, si ripete un lentissimo, ma implacabile ciclo di apertura e chiusura: al mattino le due metà si allontanano una dall’altra; a metà giornata sono al massimo della loro distanza (un metro e mezzo); nel pomeriggio, lentamente, si richiudono. Mai uguale a se stesso, il movimento è funzione della quantità di energia disponibile, catturata dai pannelli solari. Attraverso la tecnologia, l’opera respira con il mondo. Immersa nella natura, l’opera di Sassolino sorge in un’area appartata del percorso espositivo di Malga Costa dove, sullo sfondo, si ergono le montagne. Quando i due massi si spostano, rivelano nel mezzo il paesaggio inizialmente nascosto, offrendo così un nuovo punto di vista sulla natura.
Come le gemme, i fiori, le conchiglie, gli alberi, Physis ha la frustrante lentezza dell’apparire sempre ferma. Il suo lento essere è totalmente svincolato dalla rete elettrica umana, dipendendo solo dall’energia del sole. Vincolato agli eventi meteorologici, accumula un po’ di forza con il cielo sereno, ma se piove o nevica per giorni, si ferma. E come gli esseri umani e gli animali, di notte, dorme. “È un lavoro sul peso del tempo, sulla lenta e inesorabile trasformazione della natura che non ha niente del cinismo isterico della nostra società. È un Sisifo orizzontale, la sua salita è il meteo”, ha spiegato l’artista.
Rendendo la natura e la tecnica dell’essere umano funzionali l’una all’altra, l’installazione di Sassolino sembra affrontare quella contrapposizione tra natura e tecnica che ha caratterizzato il pensiero occidentale fin dall’antichità. La precisione della meccanica, ovvero della capacità tecnica dell’essere umano, si intreccia con l’imprecisione e l’imprevedibilità della materia estratta e degli agenti atmosferici. Physis è lo schiudersi, il movimento che manifesta l’essere delle cose che sono, come una sorta di respiro della materia. E come ogni schiudersi, il movimento dell’opera è la fatica della separazione, l’aprirsi di una ferita che è a un tempo la condizione stessa della gioia di essere.
Immagine: Arcangelo Sassolino, Physis (2022, Arte Sella). Foto di Giacomo Bianchi
Con Physis di Arcangelo Sassolino, Arte Sella si apre alla tecnologia |