Paolo Icaro a Fabriano: svelata l'opera Artificio naturale alla Pinacoteca Molajoli


In occasione della Ventesima Giornata del Contemporaneo, la Pinacoteca Civica di Fabriano presenta l’opera Artificio naturale di Paolo Icaro, una scultura ambientale che riflette la continua ricerca dell’artista sui concetti di forma, spazio e materia.

In occasione della Ventesima Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani), il Comune di Fabriano ha inaugurato oggi, sabato 12 ottobre 2024, alle ore 11.00, un’importante nuova acquisizione per la collezione della Pinacoteca Civica Bruno Molajoli: si tratta di Artificio naturale, un’imponente scultura ambientale realizzata dall’artista Paolo Icaro (Torino, 1936).

Il progetto, curato da Marcello Smarrelli, è stato promosso dal Comune di Fabriano e ideato in collaborazione con la Fondazione Ermanno Casoli. Il suo finanziamento è stato reso possibile grazie al PAC2022-2023 (Piano per l’Arte Contemporanea), un programma promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, a testimonianza dell’impegno delle istituzioni italiane nella valorizzazione del patrimonio artistico contemporaneo.

Paolo Icaro, nato a Torino nel 1936, è una figura di spicco nell’arte contemporanea italiana e internazionale, noto per la sua instancabile ricerca artistica che si estende ormai da oltre sessant’anni. Fin dai primi anni Sessanta, l’artista ha esplorato le potenzialità espressive della scultura. Pur non identificandosi pienamente con un movimento specifico, Icaro ha spesso condiviso lo spirito di ricerca dell’Arte Povera, un movimento artistico che privilegia materiali semplici e un linguaggio visivo primitivo, quasi essenziale. Nel corso della sua lunga carriera, Icaro ha esposto in alcune delle più importanti mostre internazionali del Novecento e le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private, a conferma di una notorietà che ha travalicato i confini nazionali. Le sue opere, che uniscono la riflessione concettuale alla materialità degli oggetti, sono espressioni di un dialogo costante tra spazio, forma e tempo.

Paolo Icaro, Artificio naturale
Paolo Icaro, Artificio naturale
Paolo Icaro, Artificio naturale
Paolo Icaro, Artificio naturale

L’artista, da sempre interessato a esplorare il rapporto tra corpo, spazio e materia, ha saputo fondere tecniche tradizionali e tecnologie contemporanee per creare opere che invitano lo spettatore a interagire con l’ambiente circostante. Artificio naturale riflette in pieno questo approccio. Realizzata nel 2011, Artificio naturale è una scultura ambientale che, nella sua apparente semplicità, nasconde un processo creativo complesso e meditato. L’opera si compone di cinque massi di pietra, disposti a terra nella Pinacoteca Bruno Molajoli. Quello che a prima vista potrebbe sembrare un semplice intervento minimalista nello spazio museale, un rimando diretto a un elemento naturale, è invece il risultato di una meticolosa ricerca tecnica e concettuale. La creazione dell’opera ha preso avvio dalla modellazione in argilla di un sasso “ideale”, una forma levigata e perfezionata dall’artista per evocare l’aspetto di una pietra plasmata dall’acqua di un torrente. Questo oggetto originario è stato poi riprodotto in gesso e successivamente in cemento, fino a essere scolpito definitivamente in pietra di Matraia, un materiale caratterizzato da una tonalità grigio-azzurra e dalla sua eccezionale compattezza e resistenza.

I cinque massi, pur avendo la medesima forma, appaiono tutti diversi tra loro in quanto collocati in posizioni differenti, ciascuno in equilibrio su un punto specifico. Questa variazione nella disposizione non solo altera la percezione dell’opera da parte dello spettatore, ma ne sottolinea anche il concetto fondante: il dialogo tra la forma naturale e l’artificio umano, tra il caos e l’ordine, tra la casualità e la progettualità artistica.

Come in molte delle opere di Icaro, Artificio naturale è il frutto di una riflessione sull’interazione tra l’opera d’arte e lo spazio che la ospita. La pietra, che in natura potrebbe sembrare solo un frammento di paesaggio, viene qui trasformata in un oggetto di contemplazione, un simbolo che trascende la sua fisicità per diventare espressione di un pensiero più ampio. Il visitatore è invitato non solo a osservare, ma a confrontarsi con lo spazio, a riconsiderare il rapporto tra la natura e l’intervento umano. È un invito alla riflessione sulla trasformazione della materia e sul tempo, elementi chiave nella poetica di Icaro. L’opera, con il suo carattere statico e monumentale, si inserisce in un contesto museale che, per definizione, è uno spazio “artificiale”, concepito per la fruizione culturale. Tuttavia, la scelta di rappresentare un elemento naturale come la pietra attraverso un processo creativo altamente tecnologico e raffinato accentua il contrasto tra naturale e artificiale, tra caos e controllo, che costituisce il cuore concettuale dell’opera.

“Il marmo diventa ‘artificio’, nello scontro-confronto tra materia e materialità”, spiega l’artista. “Artificio da non intendersi come illusione o finzione, bensì come ‘trasformazione fatta ad arte’, e quindi naturale, che permette di ascoltare la memoria del materiale”.

Il curatore Marcello Smarrelli afferma: “La relazione fra naturale e artificiale che anima l’opera si estende così anche al contesto espositivo, come in una mise en abyme: la natura abita, infatti, il giardino che circonda il museo, ospitando diverse specie di piante; l’artificio è invece rappresentato dall’architettura dello storico edificio che ospita la Pinacoteca – l’antico ospedale di Santa Maria del Buon Gesù, che sorge sulla centrale Piazza della Cattedrale di Fabriano – insieme alla nuova costruzione in legno e vetro che s’innesta nel cortile. La sequenza potrebbe continuare anche con l’interno dell’edificio, che custodisce l’’artificio’ per eccellenza, quello dell’arte”.

Paolo Icaro, Artificio naturale
Paolo Icaro, Artificio naturale
Paolo Icaro, Artificio naturale
Paolo Icaro, Artificio naturale

Maura Nataloni, Assessore alla Bellezza del Comune di Fabriano, afferma: “L’acquisizione di Artificio naturale di Paolo Icaro rappresenta un importante passo avanti per la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli. Frutto di un esito positivo del bando ministeriale dedicato all’incremento delle pubbliche collezioni con opere d’arte contemporanea e grazie alla collaborazione con la Fondazione Ermanno Casoli, questo nuovo ingresso arricchisce il dialogo tra le diverse epoche rappresentate nella nostra collezione. Il progetto ribadisce, dunque, la volontà del Comune di Fabriano di investire sul contemporaneo e sull’arte contemporanea attraverso una serie di iniziative, fino alla realizzazione di un luogo ad essa dedicato”.

La presentazione di Artificio naturale alla Pinacoteca Civica di Fabriano è accompagnata da un articolato programma di attività parallele. In primo luogo, la mostra sarà affiancata da una serie di incontri pubblici in cui sarà possibile approfondire la figura di Paolo Icaro e il significato della sua opera nel panorama dell’arte contemporanea. Inoltre, sono previsti laboratori didattici dedicati ai bambini, con l’obiettivo di avvicinare anche i più piccoli al mondo dell’arte contemporanea attraverso esperienze creative che stimolino il loro senso critico e la loro immaginazione.

A completare il progetto, la pubblicazione di un volume, edito da Chimera Editore, con testi di Marcello Smarrelli e Simone Ciglia, con una riflessione sull’opera di Icaro e sul contesto culturale in cui essa si inserisce. La collaborazione tra il Comune di Fabriano e la Fondazione Ermanno Casoli conferma, infine, la volontà di entrambe le istituzioni di promuovere e diffondere l’arte contemporanea sul territorio, creando un dialogo tra artisti, pubblico e comunità locale.


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