Oscar Murillo (La Paila, 1986), uno dei vincitori del Turner Prize 2019 e tra gli artisti contemporanei del momento, è a Venezia dal 17 settembre al 27 novembre 2022 con il suo progetto A Storm is Blowing from Paradise, pensato appositamente per gli spazi della Scuola Grande della Misericordia, dove si sviluppa come un’installazione su larga scala che include una nuova serie di dipinti dell’artista e un’ampia selezione di tele tratte dalla serie interattiva Frequencies, il progetto di collaborazione a lungo termine che coinvolge studenti da tutto il mondo.
Frequencies è un progetto artistico globale ideato da Oscar Murillo nel 2013. L’artista e i suoi collaboratori hanno visitato scuole in tutto il mondo, fissando tele grezze ai banchi delle aule con l’unico requisito che vi rimanessero per l’intera durata di un quadrimestre, invitando studenti di età comprese tra i 10 e i 16 anni a marchiarli, scarabocchiarli, disegnarvi o scriverci sopra.
Negli ultimi nove anni, Frequencies si è evoluto sino a diventare un vasto archivio globale che include oltre 350 scuole da più di trenta paesi, tra cui Brasile, Cina, India, Italia, Giappone, Kenya, Libano, Nepal, Sudafrica, Svezia, Turchia, Regno Unito, USA e molti altri. A oggi, più di 100.000 ragazze e ragazzi hanno contribuito al progetto.
Nel loro complesso, le tele trasmettono l’energia conscia e inconscia di giovani menti nella loro fase più ricettiva, ottimistica e conflittuale. Spesso lavorate da più di uno studente, le tele restituiscono dense stratificazioni di disegni, slogan, messaggi e motivi geometrici. Le opere includono parole e messaggi universalmente riconoscibili, insieme a espressioni culturalmente specifiche, configurandosi come il frutto di un progetto al contempo locale e globale.
Il titolo della mostra veneziana, A Storm Is Blowing From Paradise, è tratto da un passaggio del volume del 1940 Sul concetto di storia del filosofo e critico tedesco Walter Benjamin: “C’è un quadro di Klee intitolato ’Angelus Novus’. Vi è rappresentato un angelo che sembra in procinto di allontanarsi da qualcosa su cui ha fisso lo sguardo. I suoi occhi sono spalancati, la bocca è aperta e le ali sono dispiegate. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Là dove davanti a noi appare una catena di avvenimenti, egli vede un’unica catastrofe, che ammassa incessantemente macerie su macerie e le scaraventa ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e riconnettere i frantumi. Ma dal paradiso soffia una bufera (a storm is blowing from paradise), che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che l’angelo non può più chiuderle. Questa bufera lo spinge inarrestabilmente nel futuro, a cui egli volge le spalle, mentre cresce verso il cielo il cumulo delle macerie davanti a lui. Ciò che noi chiamiamo progresso è questa bufera”.
Per l’artista, questo passaggio è legato alla poetica di Frequencies nella misura in cui il puro peso della storia risiede implicito nel corpus di opere che si rivelano così complesse al primo tentativo di assemblare e comprendere questo enorme accumulo di materiale. Sebbene vi sia un’ambivalenza implicita nell’idea di progresso descritta nel passaggio di Benjamin, per Oscar Murillo Frequencies è fondamentalmente un lavoro pieno di speranza, che ripone grande ottimismo nelle generazioni future.
Il progetto riunisce un enorme e variegato volume di materiale raccolto in quasi un decennio da tutto il mondo. Murillo ha lavorato negli ultimi anni per sviluppare nuovi modi di condividere questo archivio a livello internazionale, creando opportunità di fruizione per il suo ricco contenuto, che includono interazioni digitali e manifestazioni materiali. Con A Storm Is Blowing from Paradise per la prima volta il grande pubblico potrà vivere in prima persona alcuni di questi nuovi interventi.
Accompagna la mostra un Public Program di appuntamenti live all’interno del percorso espositivo, a cura di SAVVY Contemporary, che si articola in quattro capitoli tematici: DISPERSAL, CONVERGENCE, FRAGMENTATION e RECONFIGURATION.
Gli appuntamenti approfondiranno diversi argomenti, come la diaspora, il Rastafarianismo, il lavoro delle donne memorialiste, l’individuazione di lotte comuni e di nuovi sensi di appartenenza.
Il 17 settembre 2022, dalle ore 14.00 prenderanno corpo i primi eventi live all’interno della mostra e sarà annunciato il calendario completo.
Oscar Murillo ha creato un linguaggio visivo che racchiude elementi e motivi ricorrenti; tele nere drappeggiate; dipinti di grandi dimensioni composti da frammenti cuciti insieme; strutture metalliche che evocano tavole dell’autopsia e sculture simili a rocce formate da mais e argilla. Questi e altri componenti si esplicano su un’ampia gamma di media, inclusi pittura, lavori video, installazioni e azioni delle dimensioni di una stanza.
Tutte le opere distinte dell’artista possono essere viste come un’indagine continua e in evoluzione delle nozioni di comunità, informata da legami personali interculturali, così come il costante movimento transnazionale che è diventato parte integrante della pratica di Murillo.
Oscar Murillo è nato nel 1986 a La Paila, in Colombia, e vive e lavora in varie località. Ha conseguito una laurea (Hons) in Belle Arti presso l’Università di Westminster nel 2007 e un Master presso il Royal College of Art di Londra nel 2012. Nel 2019, Murillo è stato uno dei quattro artisti a ricevere collettivamente il prestigioso Turner Prize.
Tra le mostre personali più recenti di Murillo figurano Currents 121: Oscar Murillo, Saint Louis Art Museum, USA (2022); Social Cataracts al KM21, L’Aia, Paesi Bassi; Spiriti e gesti, Fondazione Memmo, Roma, Italia; Condiciones aún por titular, Museo d’Arte dell’Università Nazionale della Colombia, Bogotá (tutti 2021-22); Frequencies, organizzata da Artangel presso la Cardinal Pole Catholic School, Londra; e MAM Project 029: Oscar Murillo, Mori Art Museum, Tokyo, Giappone (tutto 2021). Le mostre personali passate includono Aspen Art Museum, USA; Kunstverein ad Amburgo, Germania (entrambi 2019-20); Kettle’s Yard, Cambridge, Regno Unito; K11 Art Museum, Shanghai, Cina (entrambi 2019); Haus der Kunst, Monaco di Baviera, Germania (2017-18); Yarat Contemporary Art Centre, Baku, Azerbaigian (2016-7); Museo de Arte de la Universidad Nacional de Colombia, Bogotá; Centro Cultural Daoíz y Velarde, Madrid, Spagna; Performa 15, New York, USA e Artpace, San Antonio, USA (tutti nel 2015); The Mistake Room, Los Angeles< USA (2014) e South London Gallery, Regno Unito (2013).
Murillo è rappresentato da Carlos/Ishikawa, Isabella Bortolozzi Galerie, Kurimanzutto, Taka Ishii e David Zwirner.
A Venezia in arrivo una grande installazione di Oscar Murillo, vincitore del Turner Prize 2019 |