Dalla Biennale di Venezia alla NGA di Washington: il museo acquista Sentinel di Simone Leigh


La National Gallery di Washington acquista “Sentinel”, opera dell’artista afroamericana Simone Leigh, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2022, che era stata esposta al Padiglione degli USA della stessa edizione della Biennale.

La National Gallery of Art di Washington ha acquisito una delle opere che Simone Leigh (Chicago, 1967) aveva presentato alla Biennale di Venezia del 2022 al Padiglione degli Stati Uniti, dove Leigh è stata la prima artista donna nera a rappresentare il suo paese nei 127 anni della mostra. L’opera è Sentinel (2022), è una nuova edizione della scultura del padiglione USA alla Biennale dello scorso anno (il lavoro di Leigh era anche presente nella mostra internazionale, The Milk of Dreams, dove l’artista di Chicago aveva vinto il Leone d’oro come miglior partecipante). L’acquisizione è stata resa possibile grazie a una donazione della Glenstone Foundation, e la scultura sarà installata nell’atrio dell’East Building nel settembre 2023.

Alta circa cinque metri, Sentinel torreggia sullo spettatore, suggerendo una vedetta o una guardia che veglia sul mondo che la circonda. Leigh ha creato il proprio vocabolario formale che coinvolge l’astrazione del corpo femminile, rappresentandolo spesso come un’architettura, come si vede nella scala e nella forma colonnare di Sentinel. La scultura in bronzo crea una lunga ed elegante linea nera, dalle sue gambe fuse al suo collo attenuato. Presenta anche i caratteristici dispositivi formali di Leigh della figura senza volto e della testa simile a un vaso. La ciotola posta orizzontalmente sopra la figura ricorda le storie del lavoro e del consumo del corpo, mentre la cancellazione o l’eliminazione del volto suggerisce l’anonimato e l’oscurità storici delle donne e delle donne nere, nonché il loro rifiuto di sé come forma di protezione e autoconservazione. Sentinel ricorda l’influenza delle forme africane nell’arte moderna, poiché la sua figura astratta suggerisce anche un nkisi, una figura di potere africano che si ritiene contenga energia e conoscenza divina.

Leigh ha creato un corpus di opere sfaccettato che include sculture, video e installazioni. Descrive il suo lavoro come autoetnografico, in cui esamina le ipotesi sul corpo femminile, la razza, la bellezza e la comunità. Incorpora materiali, forme e tradizioni scultoree dall’ovest e dal Sudafrica per esplorare la soggettività identificata dalla donna nera. Il lavoro di Leigh si riferisce anche alle prime forme afroamericane. Le sue sculture in ceramica smaltata e in bronzo impiegano spesso forme tradizionalmente associate all’arte africana, mentre le sue installazioni influenzate dalla performance creano spazi in cui il precedente storico si mescola all’autodeterminazione.

“Siamo entusiasti di portare quest’opera eccezionale di uno dei più grandi artisti viventi d’America nella collezione della National Gallery of Art”, afferma la direttrice Kaywin Feldman. “Sentinel svetta nello spazioso atrio dell’East Building, una presenza contemporanea imponente tra le altre monumentali opere di scultura di Alexander Calder, Anthony Caro, Isamu Noguchi e Richard Serra”.

Immagine: Sentinel in un rendering che colloca l’opera nello spazio che la accoglierà alla National Gallery di Washington.

Dalla Biennale di Venezia alla NGA di Washington: il museo acquista Sentinel di Simone Leigh
Dalla Biennale di Venezia alla NGA di Washington: il museo acquista Sentinel di Simone Leigh


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