Monia Ben Hamouda vince il MAXXI BVLGARI PRIZE con un'opera sul collasso contemporaneo


“Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X” di Monia Ben Hamouda vince la quarta edizione del MAXXI BVLGARI PRIZE: un’opera che parla del collasso contemporaneo.

Monia Ben Hamouda, classe 1991, è la vincitrice della quarta edizione del MAXXI BVLGARI PRIZE con l’opera Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X (2024), che entra a far parte della collezione permanente del MAXXI di Roma. La cerimonia di premiazione si è tenuta venerdì 17 gennaio nella sala Carlo Scarpa del MAXXI, alla presenza di illustri esponenti del mondo dell’arte e della cultura.

La giuria internazionale ha premiato l’opera di Ben Hamouda con la seguente motivazione: “Per la capacità di intervenire sullo spazio del museo e di interagire con i materiali, integrando l’uso di tecnologie contemporanee e tradizionali. Per la determinazione e il rigore nell’opera che rappresenta un evidente momento di crescita della sua ricerca artistica. Per aver affrontato con profondità il collasso dei nostri tempi attraverso un approccio inusuale ed evocativo”.

Una novità di questa edizione del MAXXI BVLGARI PRIZE è la menzione speciale per il miglior progetto digitale, conferita a Roberto Fassone per And We Thought (2021 - ongoing), una produzione Sineglossa che coinvolge l’intelligenza artificiale Ai Lai. Il progetto combina testi, video, poster e altre produzioni visive per dare vita a tre film immaginari, caratterizzati da un’estetica psichedelica e surreale.

La selezione della vincitrice è stata affidata a una giuria internazionale composta da esperti: Francesco Stocchi, Direttore artistico MAXXI, Nicolas Bourriaud, Direttore del collettivo curatoriale Radicants e Direttore artistico della 15^ Biennale di Gwangju (Corea del Sud), Diana Campbell, Direttrice artistica della Samdani Art Foundation (Dhaka, Bangladesh) e Chief Curator Dhaka Art Summit, Andrea Lissoni, Direttore artistico della Haus der Kunst di Monaco di Baviera, Ute Meta Bauer, fondatrice e Direttrice del NTU Center for Contemporary Art di Singapore e Direttrice artistica della Contemporary Art Biennale 2024 di Diriyah (Arabia Saudita).

Alla cerimonia di premiazione erano presenti, oltre ai membri della giuria, Emanuela Bruni, Consigliera reggente della Fondazione MAXXI, Monia Trombetta, Direttore ad interim del MAXXI Arte, e Laura Burdese, Deputy CEO di Bvlgari.

Monia Ben Hamouda, Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X (2024). Foto © Musacchio, Pasqualini & Fucilla / MUSA, su concessione di Fondazione MAXXI
Monia Ben Hamouda, Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X (2024). Foto © Musacchio, Pasqualini & Fucilla / MUSA, su concessione di Fondazione MAXXI

L’opera vincitrice

Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X (2024) è composta da dieci pannelli di ferro intagliati a laser con motivi ispirati alla calligrafia islamica e alle moschee, elementi che riflettono l’identità culturale e rituale dell’artista. Le lastre, dipinte con spezie come paprika, ibisco e cannella, vogliono evocare fragranze che amplificano l’esperienza visiva, creando un’atmosfera immersiva e carica di simbolismo. Installata sulla parete di fondo della galleria del MAXXI, l’opera cerca di trasmettere un senso di collasso e vulnerabilità, temi centrali nella riflessione dell’artista sulla fragilità delle identità contemporanee. Questo linguaggio che lo caratterizza, così come il rigore concettuale, segnano una significativa evoluzione nella ricerca artistica di Ben Hamouda.

L’opera è il fulcro della mostra curata da Giulia Ferracci, che include anche le opere di Binta Diaw (Juroom Naar) e Riccardo Benassi (ASSENZAHAH ESSENZAHAH), realizzate appositamente per questa occasione, finaliste del premio. Ciascuna opera rappresenta un’esplorazione site-specific che arricchisce il percorso espositivo, offrendo al pubblico uno spaccato sulle più innovative ricerche artistiche contemporanee.

Moina Ben Hamouda con la sua opera
Monia Ben Hamouda con la sua opera

Un premio per la giovane arte che guarda al futuro

Il MAXXI BVLGARI PRIZE nasce nel 2001 come Premio per la Giovane Arte e, dal 2018, gode del supporto di Bvlgari. Nel corso degli anni, il premio è stato un trampolino di lancio per molti artisti, da Vanessa Beecroft a Francesco Vezzoli, consolidandosi come un punto di riferimento per le espressioni artistiche più innovative e sperimentali.

La vincitrice di questa edizione, Monia Ben Hamouda, non si aggiudica solo l’ingresso nella collezione permanente del MAXXI, ma anche la possibilità di partecipare a una residenza artistica presso l’American Academy di Roma, dove lavorerà a stretto contatto con un artista selezionato dalla Whitney Biennial.


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