“Credo nella creazione di un senso di unità tra le persone e gli oggetti”. Si presenta così l’artista e designer Stefano Russo, siciliano, classe 1969, uno dei nomi di punta dell’eyewear italiano (ha lavorato per Celine, Prada, Miu Miu, e attualmente è designer per Louis Vuitton Eyewear), con esperienze anche nell’arte: ha collaborato con Arman e da tempo sviluppa progetti personali collocati tra arte e design. La sua arte, in particolare, s’ispira ai temi della multisensorialità e della fisica quantistica, e s’esprimono soprattutto attraverso sculture, installazioni, fotografie. Utilizzando tecniche di sovrapposizione e manipolazione digitale, Russo crea opere spesso in grado di suscitare complessi effetti visivi che risuonano come frequenze musicali, offrendo un’esperienza multisensoriale del tutto particolare.
I suoi lavori più recenti sono esposti a Pietrasanta, allo spazio The Project Space, dove dal 6 luglio è in corso la mostra The Space in Between: Evolution of Consciousness, a cura di Annalisa Bugliani e Alessandro Romanini, che vede Russo protagonista assieme all’ivoriano Brice Esso e alla statunitense Rachel Lee Hovnanian, i cui lavori sono posti a confronto con quelli dell’artista di origini siciliane. Le opere di Russo qui esposte nascono da una sua profonda convinzione: quella che l’arte possieda il potere di trasformare il mondo. I suoi lavori in mostra intendono fungere da ponte tra il materiale e lo spirituale, invitando i visitatori a esplorare il proprio spazio interiore ed esteriore.
“L’energia”, spiega la critica Alice Manni, “è il concetto/archetipo generativo del pensiero dietro The Space in Between: Evolution of Consciousness. Energia utilizzata come processo spirituale di conoscenza personale, frammentata tra quella intrinseca in ognuno di noi e quella in cui viviamo immersi in questo universo. Non è scontato né semplice capire il potere di questa bellezza, per questo Stefano Russo ritiene fondamentale imparare a conoscerla, saperla comprendere, modularla e viverla, con il fine unico del ritrovare un benessere personale e di conseguenza, globale. Per fare questo utilizza le sue opere, porte spirituali che ci esortano a dare un nuovo valore agli oggetti che ci circondano, mirando a instaurare un rapporto di riflessione tra noi e l’oggetto: le opere presenti in mostra sono pensate come strumenti-sculture dalla forte potenza energetica e con un intrinseco potere trasformativo, concepite come mezzi per l’istruzione, la riflessione e la comprensione, per un utilizzo consapevole della spiritualità. Le sculture e le fotografie presenti in mostra, tutte inedite, sono state pensate secondo principi di bio-geometria, plasmate con proporzioni armoniche e materiali risonanti”.
Le opere di Russo sono state concepite come strumenti per l’elevazione della coscienza, attraverso forme che intendono interagire con l’energia circostante e agire sulla trasformazione interiore tramite l’osservazione e l’interazione. Il nucleo principale della mostra, con opere tutte realizzate nel 2024, si presenta come un trittico. Ognuna delle sculture-strumento che lo compongono è stata creata con l’intento di infondere forza, attingendo dalla motrice trasformativa della natura. Queste tre opere agiscono come catalizzatori energetici distinti, ma insieme formano un trittico di grande potenza positiva. Le tre opere, tutte in acciaio e marmo, sono Space in Between (di 70x30x60cm: rappresenta l’equilibrio trovato nello spazio intermedio tra le forze positive e negative e genera un campo energetico fertile per la creatività e l’intuizione), Harmonious Union (di 60x50x60cm, rappresenta l’armonia e la connessione tra tutte le cose: utilizzando la forma del cerchio e della sfera, l’opera agisce come catalizzatore per la trasformazione interiore e la ricerca della consapevolezza) e Power in Connection (misura 50x40x80cm e incarna la forza derivante dalla consapevolezza della connessione sincronica tra tutti gli elementi: rappresenta il potere evolutivo e la continua crescita personale).
Tra le opere in mostra, c’è anche il progetto fotografico Dancing of the Photons del 2024. Questo progetto esplora la connessione tra luce e suono da una prospettiva scientifico-spirituale. Le fotografie di Russo destrutturano e ricostruiscono lo spettro elettromagnetico fino al livello del fotone, analizzando l’intero spettro visivo umano. Al centro di questo progetto vi è il numero 7, che rappresenta una chiave di comprensione universale: i 7 colori dello spettro visibile, le 7 note musicali della scala diatonica e i 7 chakra del corpo umano. Ogni colore, con la sua vibrazione energetica unica, viene associato a una nota musicale e risuona alla frequenza di 432 Hz, in armonia con le leggi naturali. Le fotografie vogliono emergere come sinfonie visive e sonore, dove i fotoni danzano in perfetta sintonia con le note musicali.
Sono opere che proseguono il cammino di Russo nell’invitare i visitatori a riflettere sulla connessione con il mondo circostante e a cercare un equilibrio tra mente, corpo e spirito, con l’obiettivo di seguitare a esplorare la relazione tra individuo e universo, promuovendo una nuova consapevolezza della profonda interdipendenza tra tutti gli elementi dell’esistenza.