Dal 14 febbraio al 3 maggio 2025, il MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli ospita l’anteprima italiana del progetto Il falco di Karachi di Elisa Caldana, un’esposizione che unisce arte, ecologia e riflessione sociale. Dopo un periodo di lavoro in Pakistan e una mostra al West Den Haag nei Paesi Bassi, Caldana porta in Italia una serie di opere che entrano a far parte della collezione permanente del MACTE grazie alla vittoria dell’Italian Council 12 nel 2023.
Il fulcro della mostra è il falco di Laggar, una specie endemica di Pakistan, India e Myanmar, minacciata di estinzione. Attraverso un linguaggio artistico che spazia dal cinema alla scultura, dall’installazione al tessuto, Caldana riflette sulla relazione tra fauna selvatica e addomesticamento, esplorando i processi culturali e politici che emergono quando la natura selvaggia viene costretta in cattività.
L’installazione principale è concepita per la rotonda del MACTE, uno spazio trasformato per evocare l’atmosfera di un cortile di Karachi. Qui, il pubblico è invitato a immergersi in un dialogo tra le opere, ciascuna con una forte carica simbolica. Tra le sezioni, spicca un film girato dall’artista durante i suoi ripetuti viaggi in Pakistan.
Un altro elemento di grande impatto è rappresentato dalle opere in tessuto che riproducono il piumaggio del rapace, realizzate in collaborazione con artigiani internazionali. Al centro della mostra, inoltre, si trova la scultura in bronzo Untitled (Released): raffigurando mani che trattengono un falco prima del suo rilascio, questa opera evoca temi di oppressione e liberazione, di vuoto e speranza.
Elisa Caldana intreccia una narrativa in cui la metafora del falco di Laggar diventa uno strumento per riflettere sui rapporti di potere tra uomo e natura, sull’inquinamento e sulle dinamiche di controllo esercitate sull’ambiente. In questo contesto, l’arte non è solo rappresentazione, ma anche un mezzo per mettere in discussione i diritti – umani e non – e le responsabilità collettive.
Ad arricchire il percorso espositivo, il MACTE propone un Public Program che include incontri e laboratori. Il 15 febbraio, alle ore 16, si terrà un dialogo aperto con l’artista e il curatore Bruno Alves De Almeida della Jan Van Eyck Academie di Maastricht.
Il 2 e 3 maggio, invece, il museo ospiterà un workshop pratico condotto da Caldana insieme alla textile designer olandese Aliki Van der Kruijs, grazie al supporto dell’Ambasciata e del Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi. Questo laboratorio offrirà ai partecipanti l’opportunità di esplorare tecniche artistiche legate alla lavorazione del tessuto, ispirandosi alle opere esposte.
Oltre a Il falco di Karachi, il MACTE propone, nelle sale laterali, una selezione di opere dalla collezione del Premio Termoli. Tra queste, figurano lavori di artisti come Benni Bosetto, Dadamaino e Mirella Bentivoglio, accanto a pezzi meno noti ma significativi, come le serigrafie di Bettino Craxi dedicate a Pierre Restany e la pala di Malangatana, esposta eccezionalmente fino alla fine della mostra prima di tornare in deposito.
Per ulteriori informazioni sulla mostra e sul programma degli eventi, è possibile visitare il sito ufficiale della Fondazione MACTE all’indirizzo www.fondazionemacte.com.