Elisa Caldana al MACTE di Termoli con “Il falco di Karachi”, racconto tra natura e potere


Il MACTE di Termoli ospita l’anteprima italiana de “Il falco di Karachi” di Elisa Caldana. Un viaggio tra arte e riflessione ecologica, con opere che esplorano il rapporto tra natura selvaggia e cattività, diritti umani e ambientali.

Dal 14 febbraio al 3 maggio 2025, il MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli ospita l’anteprima italiana del progetto Il falco di Karachi di Elisa Caldana, un’esposizione che unisce arte, ecologia e riflessione sociale. Dopo un periodo di lavoro in Pakistan e una mostra al West Den Haag nei Paesi Bassi, Caldana porta in Italia una serie di opere che entrano a far parte della collezione permanente del MACTE grazie alla vittoria dell’Italian Council 12 nel 2023.

Il fulcro della mostra è il falco di Laggar, una specie endemica di Pakistan, India e Myanmar, minacciata di estinzione. Attraverso un linguaggio artistico che spazia dal cinema alla scultura, dall’installazione al tessuto, Caldana riflette sulla relazione tra fauna selvatica e addomesticamento, esplorando i processi culturali e politici che emergono quando la natura selvaggia viene costretta in cattività.

Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)

Un viaggio tra Karachi e Termoli

L’installazione principale è concepita per la rotonda del MACTE, uno spazio trasformato per evocare l’atmosfera di un cortile di Karachi. Qui, il pubblico è invitato a immergersi in un dialogo tra le opere, ciascuna con una forte carica simbolica. Tra le sezioni, spicca un film girato dall’artista durante i suoi ripetuti viaggi in Pakistan.

Un altro elemento di grande impatto è rappresentato dalle opere in tessuto che riproducono il piumaggio del rapace, realizzate in collaborazione con artigiani internazionali. Al centro della mostra, inoltre, si trova la scultura in bronzo Untitled (Released): raffigurando mani che trattengono un falco prima del suo rilascio, questa opera evoca temi di oppressione e liberazione, di vuoto e speranza.

Elisa Caldana intreccia una narrativa in cui la metafora del falco di Laggar diventa uno strumento per riflettere sui rapporti di potere tra uomo e natura, sull’inquinamento e sulle dinamiche di controllo esercitate sull’ambiente. In questo contesto, l’arte non è solo rappresentazione, ma anche un mezzo per mettere in discussione i diritti – umani e non – e le responsabilità collettive.

Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)
Elisa Caldana, The Falcon of Karachi (2024; fotogramma da video)

Eventi collaterali e partecipazione pubblica

Ad arricchire il percorso espositivo, il MACTE propone un Public Program che include incontri e laboratori. Il 15 febbraio, alle ore 16, si terrà un dialogo aperto con l’artista e il curatore Bruno Alves De Almeida della Jan Van Eyck Academie di Maastricht.

Il 2 e 3 maggio, invece, il museo ospiterà un workshop pratico condotto da Caldana insieme alla textile designer olandese Aliki Van der Kruijs, grazie al supporto dell’Ambasciata e del Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi. Questo laboratorio offrirà ai partecipanti l’opportunità di esplorare tecniche artistiche legate alla lavorazione del tessuto, ispirandosi alle opere esposte.

Un dialogo con la collezione del Premio Termoli

Oltre a Il falco di Karachi, il MACTE propone, nelle sale laterali, una selezione di opere dalla collezione del Premio Termoli. Tra queste, figurano lavori di artisti come Benni Bosetto, Dadamaino e Mirella Bentivoglio, accanto a pezzi meno noti ma significativi, come le serigrafie di Bettino Craxi dedicate a Pierre Restany e la pala di Malangatana, esposta eccezionalmente fino alla fine della mostra prima di tornare in deposito.

Per ulteriori informazioni sulla mostra e sul programma degli eventi, è possibile visitare il sito ufficiale della Fondazione MACTE all’indirizzo www.fondazionemacte.com.


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