Arriva la conferma della condanna per plagio per Jeff Koons: la corte d’appello di Parigi ha infatti confermato la sentenza che il Tribunal de grande istance (il tribunale civile di primo grado) aveva emesso nel 2018 nei confronti dell’artista americano. A seguito della sentenza, Koons aveva fatto ricorso, ma non c’è stato niente da fare: secondo il tribunale francese, l’opera Fait d’hiver del 1988 di Jeff Koons è il plagio di una pubblicità del 1985 del marchio di abbigliamento Naf Naf.
Nell’opera di Koons, una porcellana, si vede una ragazza seminuda, stesa a terra sulla neve, che riceve i soccorsi di un animale, che arriva con un barilotto di cordiale da cane San Bernardo, assieme a un paio di pinguini. Pinguini e decorazioni a parte, è la stessa scena che si vede nella pubblicità degli anni Ottanta: l’autore della réclame, Franck Davidovici, aveva dunque citato in giudizio nel 2015 Koons chiedendo 300mila euro di danni (un valore di gran lunga inferiore a quello dell’opera, acquistata nel 2007 dalla Fondazione Prada per 4 milioni di euro).
La linea difensiva di Koons aveva cercato di fare leva sulla libertà di parodia e di espressione. Ma la corte d’appello ha rilevato che “l’opera non è stata presentata come una critica, una caricatura o come ispirata da un’opera precedente”. Il tribunale ha dunque condannato Koons, la sua società e il Centre Georges-Pompidou (che espose l’opera nel 2014: da quell’occasione partì la denuncia di Davidovici) a versare 190mila euro al pubblicitario. Per Koons adesso non rimane che tentare l’ultimo grado di giudizio, ovvero ricorrere alla cassazione.
La corte d'appello di Parigi conferma la condanna per plagio per Jeff Koons |