Una necropoli di età romana, del III-IV secolo dopo Cristo, è stata scoperta in Corsica, nei pressi della cittadina di L’Île-Rousse, nel nord dell’isola: ad annunciare il ritrovamento è stato l’Institut national de recherches archéologiques préventives (INRAP). La necropoli è emersa da uno scavo di archeologia preventiva realizzato in previsione di alcuni progetti immobiliari nel centro del borgo. La scoperta è importante perché prima di questo ritrovamento non si registravano scoperte significative in quest’area della Corsica: i ritrovamenti nei pressi di L’Île-Rousse erano rari e frammentari, e di conseguenza questa necropoli di dimensioni ragguardevoli per il contesto potrebbe far pensare che ci fossero insediamenti rilevanti nell’area.
Gli esami condotti nella primavera del 2019 avevano rivelato la presenza di una decina di sepolture antiche, non intaccate dalle numerose modifiche urbanistiche che L’Île-Rousse ha subito a partire dall’Ottocento: la cittadina fu fondata infatti nel 1758 da Pasquale Paoli, eroe dell’indipendenza corsa, in una zona dove fino al Settecento erano registrate solo poche case di pescatori. La necropoli, in particolare, si trova davanti alla chiesa dell’Immacolata Concezione: il sito è stato ampiamente scavato a partire dal febbraio scorso, e le ricerche condotte su di una superficie di seicento metri quadri hanno dimostrato che le sepolture sono molto diverse tra loro (alcune fosse sono scavate direttamente nella roccia), altre invece sono realizzate in terracotta, coperte con le tegole che i romani chiamavano imbrices, “embrici”. Inoltre sono state rinvenute anche inumazioni in anfore, utilizzate dunque a mo’ di urne per contenere i resti dei defunti. L’inumazione in anfora era riservata soprattutto ai bambini, ma in alcuni casi è stato riscontrato questo uso anche per gli adulti (venivano usate anfore molto grandi, adatte a contenere un corpo umano). Si tratta di anfore per lo più di produzione africana, molto diffuse in Corsica tra il IV e il VII secolo: venivano adoperate per il trasporto e la conservazione di vino, olio e salamoia importati da Cartagine e dall’odierna Tunisia.
Sono in tutto una quarantina le tombe scoperte: il rinvenimento, fa sapere l’INRAP, “fa riscrivere il passato antico di L’Île-Rousse e, più in generale, della costa occidentale della Corsica. Gli esempi conosciuti sull’isola di queste inumazioni sono spesso associati a edifici di culto, come per i siti di Mariana o di Sant’Amanza. Qui, nessun edificio è stato al momento scoperto, ma non è da escludere una sua esistenza nel contesto immediato dell’area funeraria interessata dallo scavo archeologico”.
Sotto, fotografie di Pascal Druelle (INRAP) relative alla scoperta
La necropoli di L’Île-Rousse |
La necropoli di L’Île-Rousse |
La necropoli di L’Île-Rousse |
La necropoli di L’Île-Rousse |
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