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Redazione
, scritto il 25/08/2020
Categorie: Arte contemporanea
L'artista francese Charles Pétillon, fotografo, è molto noto al grande pubblico soprattutto per le sue installazioni create con centinaia (e a volte migliaia) di palloncini bianchi.
Charles Pétillon (Parigi, 1973) è un fotografo molto apprezzato dal grande pubblico, soprattutto per le sue installazioni fatte di grandi nuvole di palloncini bianchi, che l’artista ha portato in diversi contesti: la più famosa nuvola è probabilmente quella che Pétillon ha installato nel 2015 al Covent Garden di Londra. Ma sono molte le nuvole che l’artista ha creato e fotografato, seguendo con cura ogni fase dell’allestimento, per poi catturare i candidi palloncini, opportunamente assemblati da lui e dal suo staff, nelle sue fotografie. Spiagge, boschi, case di campagna, campetti di periferia: sono alcuni dei teatri che hanno visto transitare le sue nuvole.
“Queste invasioni di palloncini”, spiega l’artista, “sono metafore. Hanno lo scopo di cambiare il punto di vista su quello che noi frequentiamo tutti i giorni senza però farci caso. È il nostro sguardo ciò che vorrei ravvivare, consentendo il passaggio da una percezione pratica a un’emozione visiva”. Ecco quindi che Souvenirs de famille richiama le memorie dell’infanzia, Play Station declina il tema del gioco e il dissidio tra i moderni video giochi e gli antichi giochi da strada, Mutations si rifà alla struttura molecolare del dna.
La sua installazione più celebre, quella del Covent Garden che si citava prima, si chiama Heart Beat e, secondo le parole stesse dell’autore, è “un’esperienza immersiva: lo spettatore fa parte dell’installazione nel momento stesso in cui fa parte del mercato coperto di Covent Garden. Inoltre, sperimenta e si confronta con la memoria di questo spazio. I battiti cardiaci simulati dalle luci permettono di prendere coscienza della memoria del luogo. A ogni battito si percepisce l’abisso del tempo. La moltitudine di palloncini permette di creare un sovraccarico visivo. Non possiamo percepire l’installazione nel suo insieme, e questo riecheggia la temporalità di questo spazio. In effetti, l’immensità dell’installazione ci riporta alla profondità del tempo e dello spazio”.
Artista autodidatta, Pétillon ha cominciato a scattare fotografie all’età di undici anni, quando ricevette in regalo la sua prima macchina fotografica. Da allora ha continuato a scattare, con uno stile sempre votato all’essenzialità e alla cura del dettaglio. E dal 2011, alla fotografia, ha cominciato a unire le sue installazioni di palloncini, sempre rigorosamente bianchi, ogni volta declinati secondo forme diverse, mentre vengono fatti dialogare con l’ambiente. La sua ultima mostra si è chiusa l’altro ieri, il 23 agosto (era cominciata il 18 giugno) alla Collegiata di Saint-Pierre-le-Puellier di Orléans, nella Francia centrale (dove, peraltro, l’artista ha realizzato un’altra delle sue installazioni). Qui, Pétillon ha esposto alcune fotografie realizzate sulla Loira, il grande fiume che bagna questa terra, e nei dintorni.
Di seguito, alcune immagini delle sue realizzazioni.
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Charles Pétillon, Souvenirs de famille (2011)
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Charles Pétillon, Igloo 2 (2013)
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Charles Pétillon, Co2 (2015)
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Charles Pétillon, Mutations 2 (2016)
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Charles Pétillon, Vae Victis (2016)
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Charles Pétillon, Play Station 1 (2011)
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Charles Pétillon, Play Station 2 (2011)
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Charles Pétillon, Heart Beat (2015)
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Charles Pétillon, 33 km (2016)
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La mostra alla collegiata di Saint-Pierre-le-Puellier di Orléans
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