Alla Biennale di Venezia un'opera clandestina di Luca Rossi sulla questione russo-ucraina


Dal 20 aprile alla Biennale di Venezia, e per l’esattezza ai Giardini, ci sarà anche un’opera clandestina di Luca Rossi che affronterà la questione russo-ucraina. Per trovarla occorre acquistare un biglietto: metà del ricavato andrà alla Croce Rossa per aiutar

Un’opera clandestina alla Biennale di Venezia con l’intento benefico di aiutare la popolazione ucraina. Succederà dal 20 aprile 2022 fino a data da destinarsi (l’installazione è a tempo indeterminato): l’opera s’intitola Yuo e reca la firma di Luca Rossi, l’artista-critico-collettivo attivo sulla scena dell’arte contemporanea dal 2009, spesso con progetti che hanno fatto molto discutere.

Luca Rossi non ha rivelato come sarà l’opera, né dove si troverà: si sa solo che verrà nascosta nei Giardini della Biennale. I visitatori della grande mostra internazionale potranno però acquistare un biglietto al costo di soli 10 euro che, oltre a fornire le indicazioni per trovare l’installazione, conterrà anche un testo critico e una seconda opera appositamente pensata per i Giardini della Biennale di Venezia. 

L’opera affronterà il dramma della questione russo-ucraina e allo stesso tempo alcune delle tematiche più pressanti del nostro tempo: Luca Rossi, durante i suoi numerosi interventi social, ha dimostrato di aver molto a cuore il problema e ha a più riprese criticato l’artista del Padiglione Italia della Biennale 2022, Gianmaria Tosatti, per le parole pronunciate in conferenza stampa a febbraio, quando la Russia stava per attaccare l’Ucraina: Tosatti aveva parlato di “piccolezze dell’uomo” riferendosi alla “Russia, l’America, l’Ucraina, siamo sempre lì a parlare delle solite cazzate, la guerra... non ci muoviamo mai, è questa la battaglia che abbiamo perduto, la guerra che abbiamo perduto, non ci stiamo evolvendo”. Luca Rossi ha commentato le parole di Tosatti scrivendo sui suoi canali social: “Come per la situazione del Covid, la guerra e le problematiche politiche internazionali, le parole di Tosatti, lasciano gli artisti completamente spiazzati e incapaci di elaborare quello che sta succedendo. Ma gli artisti devono affrontare queste questioni? Non necessariamente. Ma devono dimostrare coerenza e attinenza tra dichiarazioni, contesto e progetti. Se c’è coerenza tra questi tre aspetti qualsiasi opera e qualsiasi progetto ha valore. Questo perché agli artisti non viene chiesto di salvare e capire il mondo come non viene chiesto agli avvocati, farmacisti e imbianchini”. 

Il testo critico, fa sapere Luca Rossi, farà riferimento al filosofo Byun-Chul Han e in particolare al fenomeno della digitalizzazione che ha invaso e stravolto la nostra quotidianità. Il famoso filosofo di origini coreane parla di una società basata unicamente sulla prestazione e sul progressivo isolamento dell’individuo. Il ricavato dei biglietti verrà per metà devoluto alla Croce Rossa Italiana impegnata a supportare la popolazione ucraina. Per acquistare il biglietto e scoprire l’opera è possibile recarsi sul sito di Luca Rossi.

Alla Biennale di Venezia un'opera clandestina di Luca Rossi sulla questione russo-ucraina
Alla Biennale di Venezia un'opera clandestina di Luca Rossi sulla questione russo-ucraina


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