Si aprirà sabato 23 aprile la 59^ edizione della Biennale di Venezia. Abbiamo visitato in anteprima la mostra internazionale, ecco le prime immagini.
Prende il via sabato 23 aprile la 59^ edizione della Biennale di Venezia. La mostra internazionale, Il latte dei sogni, a cura di Cecilia Alemani, parte dal tema del postumano per affrontare alcuni temi del presente, in un momento storico in cui la sopravvivenza stessa dell’umanità è minacciata. Come sta cambiando la definizione di umano? Quali sono le differenze che separano il vegetale, l’animale, l’umano e il non-umano? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, delle altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi? Queste alcune delle domande che la mostra si pone.
“La Mostra Il latte dei sogni”, spiega Cecilia Alemani, “prende il titolo da un libro di favole di Leonora Carrington (1917-2011) in cui l’artista surrealista descrive un mondo magico nel quale la vita viene costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé. L’esposizione Il latte dei sogni sceglie le creature fantastiche di Carrington, insieme a molte altre figure della trasformazione, come compagne di un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano. Questi sono alcuni degli interrogativi che fanno da guida a questa edizione della Biennale Arte, la cui ricerca si concentra in particolare attorno a tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra”.
In mostra 213 tra artiste e artisti, tra contemporanei e storici (questi ultimi esposti soprattutto in piccole mostre definite “capsule tematiche” che, spiega ancora Alemani, “arricchiscono la Biennale con un approccio trans-storico e trasversale che traccia somiglianze ed eredità tra metodologie e pratiche artistiche simili, anche a distanza di generazioni, creando nuove stratificazioni di senso e cortocircuiti tra presente e passato: una storiografia che procede non per filiazioni e conflitti ma per rapporti simbiotici, simpatie e sorellanze”.
Abbiamo visitato la mostra durante l’anteprima per la stampa e vi proponiamo di seguito alcune immagini.
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