Dal 16 giugno al 29 settembre 2024, il mudaC di Carrara ospita la mostra Alle montagne di Gabriele Landi (Schaerbeek, 1971), che propone al pubblico una nuova installazione in situ dell’artista ligure, a cura di Cinzia Compalati, dirigente del settore cultura del Comune di Carrara, e con testo critico di Federico Giannini, direttore di Finestre sull’Arte. Alle montagne intende rendere omaggio alla città di Carrara ispirandosi alla canzone degli alpini Il testamento del capitano (“il quinto pezzo alle montagne / che lo ricoprano di rose e fior”). Questo lavoro di Landi esplora nuovi volumi che occupano lo spazio della Project Room del museo carrarese, evocando l’imponenza delle montagne attraverso un paesaggio a metà tra il figurativo e l’astratto.
L’installazione si presenta come una mappa cartografica che evoca il senso della tridimensionalità rimanendo però ancorato alla superficie della carta di Fabriano con cui è realizzata, ed è caratterizzata da un colore rosa vibrante simile a quello del bagliore del marmo al sole. L’opera, crea nuovi spazi attraverso gli intagli dell’artista, rendendo omaggio alle tradizioni e alla maestria artigianale di Carrara.
A completare l’opera, vi è un’installazione di segno opposto, sia cromaticamente che concettualmente. Posizionata specularmente, questa rappresenta il riflesso delle montagne: la valle, che porta con sé segni antropici e presenze umane che si riflettono come sull’acqua. Questo contrasto tra le due installazioni sottolinea il rapporto simbiotico tra le montagne e la valle, tra la natura imponente e l’intervento umano. La Project Room del mudaC, con questa installazione, ribadisce come Carrara, riconosciuta come Città Creativa UNESCO, sia un centro di produzione e diffusione della scultura, non limitata solo all’uso del marmo. L’opera di Landi esemplifica l’innovazione e la tradizione che convivono in questo luogo, mirando a offrire una nuova prospettiva sulla rappresentazione del paesaggio e della cultura locale per mezzo dell’arte contemporanea.
“La delicatezza lirica dell’arte di Gabriele Landi”, scrive Federico Giannini nel suo testo, “si cela dietro le forme di un’astrazione geometrica ch’è continuamente in grado di ripensarsi, di reinventarsi, fino quasi a negarsi per mutarsi in qualcos’altro, con esiti sempre nuovi, inattesi, sorprendenti. Un’astrazione geometrica che, con Alle montagne, giunge a un’inedita monumentalità, nuova espressione di quella sua ricerca situata, fin dagli esordi, in una zona di confine tra la pittura e la scultura senza mai esser né l’una né l’altra. L’omaggio che Landi rivolge ai monti di Carrara s’esprime per mezzo d’una trama di segni che dà continuità a un filone d’indagine recentemente inaugurato dall’artista ligure: trasformare la superficie in spazio attraverso il segno. Nella sua nuova opera, una tessuto d’aperture sui grandi fogli di carta Fabriano evoca l’orografia delle Apuane con uno schema fatto di proliferazioni, diradamenti e progressioni che compone un racconto privo d’una narrazione precisa, intesa in senso letterale, ma presente nel modo in cui il richiamo alle montagne prende vita”.
Gabriele Landi (Bruxelles, 23 ottobre 1971), diplomato all’Accademia di Belle Arti di Milano nel 1996, vive e lavora in provincia della Spezia. Nel 1998 partecipa a Di... segno Italiano, a cura di Mirella Bandini presso Palazzina CEPU, Torino e ad Artissima edizione (TO) con l’associazione culturale L’Uovo di Struzzo. Tra il1999 e il 2005 collabora con Valeria Tognoni e insieme tengono diverse mostre personali tra cui Luoghi alla Galleria Coevit Arte di Viadana (MN) nel 2002 e Bitopie a cura di Aldo Iori presso l’associazione culturale Esquilino Domani, Roma nel 2005. Nel 2000, su invito di Enzo Cannaviello, l’opera di Landi e Tognoni Eclisse entra a fare parte della collezione permanente del Museo Arte Paolo Pini Milano. Nel 2016 partecipa al Premio Suzzara (MN), nel 2018 organizza e partecipa a NoPlace 4 presso l’ex Ceramica Vaccari, Ponzano Magra (SP) ed espone Tre punti e una Virgola a cura di Maria Mancini a Sarzana, nel 2019 realizza Coloring Colors a cura di Maria Mancini presso l’Associazione Culturale Yurta, Rapolano Terme (SI). Nel 2020 tiene le due mostre personali Errare errando a cura di Federico Fusi presso Inner Room, Siena e Cerchiami Chimera fino in fondo a cura di Franco Troiani presso La Madonna del Pozzo a Spoleto (PG), un suo lavoro è incluso nella mostra dei finalisti del Premio ArtemCup 2020 presso la Fondazione Dino Zoli a Forlì. Nel 2021 allestisce la mostra personale Lieve Svanire a cura di Nicola Ricci presso Vôtre Spazi Contemporanei, nella sede di Palazzo del Medico piazza Alberica a Carrara (MS), nello stesso spazio partecipa alla collettiva Uguali Disuguali. Tra dicembre 2021 e febbraio 2022 viene invitato da Matteo Galbiati a partecipare alla collettiva Dialoghi Siciliani a Taormina. Nel 2023 nell’ambito della rassegna Debacle curata da Gino D’Ugo presso lo spazio FourteenArtellaro espone con Maurizio Donzelli, Elena El Asmar e Gianluca Sgherri. I quattro artisti intervengono insieme nel piccolo spazio dando vita ad una Wunderkammer contemporanea. Nel mese di settembre del 2023 è invitato da Orianna Fregosi a esporre il suo lavoro nell’ambito della manifestazione Parallelamente, rassegna del Festival della Mente di Sarzana, con una mostra personale presso Palazzo Picedi Benettini a Sarzana (SP).