Un progetto artistico che prende spunto dal mondo delle citazioni motivazionali per ribaltarne il senso e trasformarle in motti de-motivazionali. È questo l’obiettivo di Home Bitter Home, la serie del giovane Alessandro Monestiroli, artista agli esordi che proviene dal mondo della pubblicità e ha portato il suo progetto nell’ambito di un ciclo di piccoli eventi dedicati all’arte a Milano.
L’idea di Monestiroli è che le frasi, che ormai si trovano ovunque in rete, messe in giro per motivare i destinatari (o almeno così nelle intenzioni) siano sempre più vuote di significato: occorre quindi rivederne il senso. Ecco che allora Monestiroli interviene, con ironia e cinismo, per proporre il suo détournement espresso a contrasto con insegne a led colorate, ispirate al mondo pop, urlato e spensierato dei tubi al neon degli anni Cinquanta e Sessanta.
“Ma davvero milioni di persone sulla faccia della Terra affidano la loro felicità a un poster che recita: ‘VIVI, RIDI, AMA’? Davvero riescono a dimenticare le loro insicurezze, e vivere ogni giorno pieni di una rinnovata motivazione, perché glielo dice un quadro?”. Questa la domanda che si fa l’artista. Non manca la risposta: “Ecco, quella motivazione io non sono mai riuscito a trovarla in un poster, su una spilletta, o in uno slogan postato su Instagram. Che invidia. Quindi mi sono chiesto: cosa sarebbe successo se invece di volermi motivare a tutti i costi avessi deciso di de-motivarmi? Di ricordarmi ogni giorno che VERITÀ, AMORE, FIDUCIA e VIBRAZIONI POSITIVE sono solo parole, se non ci mettiamo in prima persona a cambiare noi stessi e le cose che ci girano attorno? Et voilà, da quegli stessi claim da middle-class fancy che si possono trovare sugli scaffali di un qualsiasi Maison du Monde di provincia, è nato qualcosa che ha avuto in primo luogo il compito di farmi riflettere su questo tema, ma con quella sana dose di ironia e dissacrazione che rende più interessante la vita”.
La scelta dell’insegna luminosa è dovuta al fatto che, se devi urlare una verità cinica e arbitraria a qualcuno, senza che nessuno ti abbia chiesto nulla, tanto vale farlo nel modo più vistoso, colorato e senza tempo possibile. “E dunque”, conclude l’artista, “cosa c’è di più affascinante e senza tempo di un’insegna al neon? Sospesa tra il passato e il futuro, iconica, e sempre pronta a urlarti in faccia: ‘VAFFANCULO KAREN, TU E LE TUE GOOD VIBES!’. Ma in una rassicurante e avvolgente luce rosa fenicottero”.
A comporre la serie Home Bitter Home, una serie di frasi in inglese con giochi di parole: dalle più semplici “Bad Vibes” e “Live Each Day as the Last” (ovvero “Vivi ogni giorno come fosse l’ultimo”, ma seguito da una faccina triste: chi è che davvero vorrebbe vivere oggi l’ultimo giorno della sua vita?) a giochi di parole come “BeLIEve” (“Credi” con sottolineata la parola “Lie”, cioè “bugia”) o tRUST (“Trust”, “fiducia”, e “rust”, “ruggine”), e ancora PAIN au chocolat che sfrutta l’ambiguità della parola “Pain”, il cui significato è diverso in francese (“pane”) e in inglese (“dolore”). Senza dimenticar, naturalmente, il titolo della serie, con l’aggettivo “sweet”, “dolce”, del classico detto, che diventa semplicemente “bitter”, “amaro”. E mentre la bella stagione è alle porte, e con essa tutto il carico di foto in posa su Instagram accompagnate dalle frasi più trite e stupide che si moltiplicano in estate, il progetto di Monestiroli prova a opporre una barriera. Per chi volesse conoscere più nel dettaglio il suo lavoro, il progetto Home Bitter Home si è da poco dotata di un account Instagram: @home.bitter.home. Che aspetta tanti nuovi follower.