Un grande dipinto di Anselm Kiefer, Sternenfall del 1998, appartenente al MAXXI di Roma, va in restauro, e per la prima volta il museo dedicato alle arti del XXI secolo apre il cantiere al pubblico. Accade dal 4 luglio al 22 settembre: per l’occasione, nell’ambito della mostra Fuori Tutto, il nuovo allestimento della Collezione Maxxi che mette in mostra la vitalità della scena creativa contemporanea attraverso i lavori di oltre 50 tra artisti, architetti e fotografi, la Galleria Claudia Gian Ferrari ospita il primo appuntamento di In restauro, una nuova serie di iniziative pensate per portare alla luce e rendere accessibile una tra le più affascinanti delle attività museali, normalmente non visibile al pubblico.
Il primo appuntamento prevede proprio l’intervento conservativo realizzato sulla grande opera Sternenfall di Anselm Kiefer, a cura dei docenti e degli studenti della Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) di Roma. A seguire, dal 3 ottobre al 3 novembre, sarà il turno de Il processo di Rossella Biscotti.
Il progetto In restauro nasce con l’idea di riportare negli spazi espositivi un “dietro le quinte” d’eccezione, ovvero l’attività di restauro di alcune tra le più importanti opere della collezione permanente del MAXXI. La Galleria Gian Ferrari, infatti, si trasformerà in un cantiere “aperto”allo sguardo dei visitatori, che potranno vedere i restauratori al lavoro e seguire da vicino gli interventi di recupero dello stato originario delle opere.
Sull’onda di precedenti esperienze maturate in Italia fin dagli anni Ottanta, affinatesi negli anni, e oggi accolte con favore in diverse realtà museali internazionali, il cantiere di restauro “aperto”, trasforma un’attività interna al museo in proposta culturale, in occasione di una riflessione collettiva sui temi della conservazione e della cura. Il restauro della grande opera Sternenfall di Anselm Kiefer vedrà impegnati i docenti e gli studenti della Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Centrale per il Restauro in un poderoso intervento di recupero strutturale dell’opera di uno degli artisti più rilevanti della scena internazionale.
Starnenfall (“stelle cadenti”) è parte di un ciclo di lavori realizzati in Francia tra il 1993 e il 2007 nello studio di Barjac, vicino ad Avignone. Ispirandosi a Vincent van Gogh, l’artista compone la sua “notte stellata” attraverso un insieme di codici alfanumerici (gli stessi utilizzati dalla NASA per classificare le stelle) che rimandano alla numerazione dei prigionieri nei campi di concentramento: un omaggio alle vittime dell’Olocausto.
Questo fitto immaginario che coniuga pensiero scientifico e pensiero poetico, prospettiva storica e visione artistica, si traduce in densi impasti materici a base oleosa che inglobano al loro interno materiali di diversa natura come il legno, il vetro, il carbone, la gommalacca e altro, e tutto questo, gravando sul supporto, ha finito per determinarne un progressivo cedimento, con conseguente distacco di alcune parti dello spesso strato pittorico superficiale. Considerata la complessità dei problemi conservativi, l’intervento è stato messo a punto a seguito di un lungo studio preliminare e di una ricerca effettuata nell’ambito di una tesi di laurea in Conservazione e Restauro dei beni Culturali da parte di due studentesse dell’ICR. Inoltre, la condizione di estrema fragilità in cui versava l’opera ha reso necessario un intervento preliminare di messa in sicurezza che ne ha consentito la movimentazione dai depositi del museo alla Galleria Gianferrari.
“Il progetto intende mostrare, in uno spazio condiviso con il pubblico, come si svolge un’operazione di restauro di grande portata esattamente come quella condotta su una delle opere più importanti e iconiche del museo, Sternenfall di Anselm Kiefer”, dichiara Simona Brunetti, Responsabile Ufficio Conservazione MAXXI Arte. “Grazie a una collaborazione ormai consolidata con l’ICR abbiamo potuto affrontare questa operazione complessa sulle due gigantesche tele che compongono questo meraviglioso lavoro di Kiefer del 1998. Sternenfall è un concentrato di materia che esprime la densità, la stratificazione e la sedimentazione del pensiero di un artista che sovrappone e intreccia più livelli di significato”.
“L’opera”, spiega Paola Iazurlo del Laboratorio di restauro materiale dell’arte contemporanea dell’ICR, “presenta una tecnica complessa che associa ad un sistema relativamente tradizionale, che prevede un telaio ligneo su cui è montato un supporto in tela, uno strato pittorico fortemente materico, quasi una sorta di stucco corposo che ingloba al proprio interno elementi di varia natura ed ora è proprio questo strato e la sua matericità, la sua difficile interazione con il supporto in tela, unite poi alle grandi dimensioni dell’opera che sono alla base dei problemi conservativi che si sono verificati sull’opera e che sono andati aggravandosi negli ultimi anni, che di fatto hanno comportato un’evidente deformazione in termini di allungamento della tela e il distacco in alcuni punti dello strato pittorico sovrastante. Dapprima è stato eseguito uno studio preliminare sulla tecnica esecutiva e sul degrado dell’opera, che vede la partecipazione di due studentesse della Scuola di Alta Formazione dell’ICR, che hanno fatto di questo importante caso di studio l’oggetto della loro tesi, e nell’ambito della tesi è stato messo a punto il progetto di intervento che viene ora eseguito in forma di cantiere didattico all’interno degli spazi espositivi del museo, e che poi verrà completato al termine della mostra dalle tesiste”.
“Dopo una prima fase di pulitura dei depositi superficiali”, dice Doriana Greco, una delle due studentesse-restauratrici, “è stato necessario eseguire delle operazioni di messa in sicurezza, in particolare i frammenti di materia pittorica a rischio di caduta sono stati fatti riaderire sulla superficie e le parti più a rischio nelle fasi di movimentazione sono state protette con una velinatura temporanea eseguita con carta giapponese".
“Una volta conclusa”, aggiunge la collega Simona Scimia, “questa fase di messa in sicurezza, per trasportare l’opera in galleria è stato necessario posizionare il dipinto in orizzontale su una struttura mobile. Per realizzare questa operazione, sul retro del dipinto è stato necessario applicare una pannellatura all’interno delle luci del telaio per sostenere la tela e la materia pittorica sovrastante. In particolare sono stati realizzati dei cuscinetti gonfiabili in corrispondenza della deformazione della tela, per assecondarne la forma. Le fasi successive si concentreranno sul recupero della planarità del supporto attraverso la rifunzionalizzazione del telaio, comunque nel rispetto del principio del minimo intervento che è alla base del restauro, soprattutto per quanto riguarda le opere d’arte contemporanea”.
Negli orari di apertura del cantiere, i visitatori del museo avranno pertanto la possibilità di assistere da una posizione eccezionalmente ravvicinata alla finalizzazione di questo importante progetto che prevede sia il recupero delle deformazioni della tela, reso possibile anche grazie a un intervento di rifunzionalizzazione del telaio, sia la riadesione dell’impasto pittorico al supporto e la successiva rimozione dei depositi superficiali. Il cantiere di restauro di Sternenfall sarà visibile dal martedì al venerdì, dalle ore 11 alle 17.
Al MAXXI si restaura una grande opera di Anselm Kiefer. Il pubblico può vedere i lavori |