In occasione della 33^ edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze che apre a Palazzo Corsini dal 28 settembre al 6 ottobre 2024, Venetian Heritage presenta il restauro, in corso presso l’Opificio delle Pietre Dure, di una preziosa scultura in cartapesta raffigurante la Madonna col Bambino e due putti attribuita a Jacopo Tatti detto il Sansovino (Firenze, 1486 – Venezia, 1570). L’opera, di proprietà di IPAV (Istituzioni Pubbliche di Assistenza Veneziane) proviene dall’Ospizio delle Muneghette a Venezia ed è stata rinvenuta in totale stato di degrado alla fine degli anni Settanta.
Nel 1977 la scultura, in tela e carta gessata, venne restaurata da Rosella Bagarotto e all’epoca emerse l’ipotesi che potesse trattarsi di un’opera di Jacopo Sansovino, ampiamente attestata da due pubblicazioni che riportano la firma di Bagarotto e di studiosi quali Vittorio Sgarbi (1979) e Bruce Boucher (1980). Di quest’opera, esposta per molti anni nelle sale di Palazzo Contarini del Bovolo, una delle maggiori sedi dell’IPAV, nel 2019 è stato autorizzato dalla Soprintendenza il prestito in ottime condizioni conservative per una mostra a Firenze.
Il gruppo scultoreo è attribuito al fiorentino Jacopo Sansovino che si rifugiò a Venezia in seguito al Sacco di Roma avvenuto nel 1527, quando la Città Eterna fu messa a ferro e fuoco dalle truppe dei Lanzichenecchi inviate dall’imperatore Carlo V. La fuga degli artisti attivi presso la corte di Clemente VII de Medici provocò la diffusone del Manierismo.
Jacopo Sansovino, poco dopo il suo arrivo in Laguna, fu nominato proto della basilica di San Marco, allora cappella ducale e, con l‘appoggio di influenti personalità come Pietro Aretino e Tiziano, diventò il principale protagonista dell’architettura e della scultura veneziana del XVI secolo. La Madonna col Bambino e due putti fu sottoposta, come anticipato, ad un primo intervento di restauro negli anni Settanta, che però, si legge in una nota di Venetian Heritage, “non risolse completamente i problemi strutturali della scultura, realizzata in cartapesta, cava all’interno ed estremamente delicata”. Attualmente è in corso un accurato intervento conservativo presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze mirato non solo ad una nuova presentazione estetica ma anche alla risoluzione dei problemi strutturali della scultura.
Grazie a una collaborazione tra IPAV, Ministero della Cultura-Direzione regionale Musei Veneto e Venetian Heritage, la scultura, a restauro ultimato, sarà esposta presso la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro. Venetian Heritage sta finanziando il progetto di restauro e riallestimento del sopramenzionato museo, per il quale ha raccolto e devoluto 9 milioni di euro. Il restauro della scultura è reso possibile grazie alla donazione di Eduardo A. Braniff, Consigliere di Amministrazione di Venetian Heritage. Per l’esposizione dell’opera a BIAF, Venetian Heritage ringrazia per il sostegno come sponsor tecnici ARTE Generali e Arterìa.