La famosa Venere di Arles, capolavoro marmoreo conservato al Louvre, potrebbe fare ritorno nella sua città d’origine. È quello si augurano il sindaco di Arles e una deputata.
La scultura in marmo, copia romana di un originale greco, fu rinvenuta nel 1651 tra i resti del teatro romano della città e, per volontà di re Luigi XIV, abbandonò il luogo del suo ritrovamento nel 1683 per essere esposta nella Sala degli Specchi di Versailles fino al 1798. Da oltre due secoli, la Venere di Arles è custodita al Musée du Louvre, accanto alla Venere di Milo, e solo in due occasioni ha lasciato il museo parigino: nel 2013, quando ha fatto ritorno ad Arles per una mostra dedicata a Rodin, e nel 2019, quando è stata temporaneamente trasferita a Ginevra per la mostra Cesare e il Rodano.
La deputata LREM di Bouches-du-Rhône, Monica Michel, ha chiesto al nuovo ministro della Cultura, Roselyne Bachelot, di attuare quella politica culturale più vicina ai territori, già annunciata dalla stessa Bachelot durante la sua visita ad Arles a luglio. "Il ritorno della Venere di Arles, 369 anni dopo la sua partenza per Versailles, sarebbe un esempio della priorità data ai territori, ma anche un importante patrimonio culturale e turistico per Arles" ha aggiunto la deputata.
Anche per il sindaco di Arles, Patrick de Carolis, riportare la celebre scultura nella sua città sarebbe un sogno: “Adesso dobbiamo definire il modo migliore per far divenire questo sogno una realtà” ha affermato.
Il consiglio comunale sta valutando invece "un deposito temporaneo piuttosto che un ritorno a casa", poché l’opera è di proprietà del Louvre.
Nell’immagine, la Venere d’Arles, dettaglio (fine del I secolo a.C.; marmo, 1,94 m; Louvre, Parigi) Ph.Credit
La Venere di Arles potrebbe lasciare il Louvre per tornare a casa |