Gli Uffizi hanno annunciato ieri l’acquisizione di un’opera d’arte di primaria importanza per la pittura del Settecento: Lo Sposalizio Mistico di Santa Caterina de’ Ricci di Pierre Subleyras (Saint Gilles, 1699 – Roma, 1749). Questo capolavoro è stato acquistato durante la fiera Tefaf a Maastricht: a presentare l’opera era stata la galleria Benappi Fine Art di Londra e fin da subito si era auspicato l’acquisto da parte di un museo italiano, dato che l’opera era notificata per i suoi stretti legami col nostro paese. Si rinnova dunque un tipo di operazione a cui avevamo assistito già alcuni anni fa, quando gli Uffizi acquistarono sempre da Benappi e sempre in un contesto fieristico (allora era la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze) i due dipinti Pannocchiesci d’Elci di Daniele da Volterra.
L’opera di Subleyras, un olio su tela di dimensioni imponenti (cm 75 x 250), datata 1746, è un esempio eccellente del talento del pittore occitano del Settecento. La tela, considerata di grande valore sia per la qualità artistica sia per la prestigiosa committenza, sarà restaurata e successivamente esposta negli spazi della Galleria dedicati alla pittura del XVIII secolo.
L’opera fu commissionata in occasione della canonizzazione di Santa Caterina de’ Ricci e nel 1763 si trovava nella collezione di Girolamo Colonna di Sciarra. Successivamente passò per le mani di vari membri della famiglia Colonna e tra il 1812 e il 1935, fece parte della raccolta Barberini a Roma (si trovava a Palazzo Barberini). Dopo essere stata venduta all’asta nel 1935, il dipinto entrò nella collezione del marchese Sacchetti e infine giunse agli attuali proprietari.
Il dipinto riflette il purismo e la monumentalità delle figure tipiche di Subleyras, il cui stile si ispira al classicismo di Poussin e ai modelli barocchi romani, con un tocco di delicatezza cromatica settecentesca. Il papa Benedetto XIV Lambertini, che scelse Subleyras per dipingere quest’opera, aveva già commissionato al pittore il proprio ritratto, oggi conservato al Metropolitan Museum di New York. L’opera raffigura la visione avuta secondo la tradizione da Caterina de’ Ricci, suora domenicana del XVI secolo, il giorno 9 aprile 1542, la Pasqua di quell’anno: le sarebbero apparsi la Vergine, Cristo, la Maddalena e san Tommaso d’Aquino, in un trionfo di cherubini, per celebrare le sue nozze mistiche con Gesù, che le infila l’anello all’anulare sinistro.
Subleyras, nato a Saint-Gilles-du-Gard nel 1699 e morto a Roma nel 1749, si formò con il padre pittore prima di trasferirsi a Parigi nel 1726. Nel 1728 vinse il prix de Rome, che gli permise di studiare all’Accademia di Francia a Roma. Nel corso della sua carriera, realizzò numerosi capolavori tra cui il famoso Nudo di donna conservato nella Galleria Barberini di Roma. Il pittore lavorò anche per importanti figure ecclesiastiche, creando opere per la chiesa degli Olivetani di Perugia e per San Pietro in Vaticano.
ùLa nuova acquisizione rafforza ulteriormente la collezione degli Uffizi e rappresenta un’aggiunta di grande rilievo per la comprensione della pittura europea del Settecento. Simone Verde, direttore del museo, ha espresso grande soddisfazione per questa importante acquisizione, sottolineando come l’opera sarà protagonista nella Galleria, arricchendo l’offerta culturale e artistica del museo.
“Lo Sposalizio”, dichiara Simone Verde, direttore degli Uffizi, “è un’opera di primaria importanza per l’arte del Settecento, sarà un vero e nuovo protagonista nelle sale del museo dedicate al XVIII secolo. Oltre a presentarsi come un lavoro di raffinatissima estetica e compostezza esecutiva, ha la caratteristica di esprimere nel più significativo dei modi il gusto del circolo di nobili e intellettuali che gravitavano alla metà del Settecento attorno alla Curia Romana. Si tratta di un vero e proprio capolavoro, la cui qualità è raro incontrare ancora sul mercato, che verrà ad arricchire le collezioni del XVIII secolo degli Uffizi, colmando una notevole lacuna e rappresentando un ulteriore tassello per il completamento di quella galleria delle storia pittorica d’Italia perseguita a suo tempo da Luigi Lanzi e il cui completamento costituisce ancora oggi una missione esistenziale del museo, vista la sua centralità collezionistica a livello nazionale e internazionale”.