Trasferta inglese per la Fornarina di Raffaello, che lascia per alcuni mesi la Galleria Nazionale di Palazzo Barberini a Roma, dov’è conservata. Il famosissimo quadro dell’Urbinate vola infatti a Londra dove sarà protagonista della mostra The Credit Suisse Exhibition: Raphael, a cura di Matthias Wivel, in programma dal 12 aprile al 31 luglio 2022 alla National Gallery. L’istituto londinese ricambia con un importante prestito: arriva infatti dallo stesso museo la Dama con lo Scoiattolo, capolavoro di Hans Holbein.
L’esposizione londinese su Raffaello Sanzio è stata rimandata di due anni a causa della pandemia e include un percorso dove l’artista viene presentato non solo come pittore, ma anche attraverso i suoi progetti di architettura, gli esperimenti poetici, nella scultura e negli arazzi.
“Lo scambio tra le Gallerie Nazionali di Arte Antica e la National Gallery di Londra rappresenta per noi una grande opportunità di crescita e conoscenza”, afferma Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini. “La promozione all’estero del nostro patrimonio culturale, con la possibilità di ospitare un capolavoro altrettanto importante nelle nostre Gallerie, è una delle direttrici strategiche del mio operato che mira a rendere la cultura sempre più universale e condivisa”.
La Dama con lo scoiattolo, forse un ritratto della nobildonna londinese Anne Lovell, databile al 1526-1528, sarà affiancata nella Sala 16, dedicata ai ritratti, da due dipinti delle Gallerie Nazionali riferibili più o meno direttamente a Holbein o al suo entourage: il Ritratto di Enrico VIII e il meno noto e mai esposto Ritratto di sir Thomas More, copia del celebre originale oggi conservato presso la Frick Collection di New York e anch’esso databile al 1527.
Secondo il museo, il confronto ravvicinato, oltre a un interesse di ordine filologico per studiare la fattura e l’autografia dei dipinti, intende mettere a fuoco anche altri diversi aspetti funzionali e “ideologici” legati al tema del ritratto, insieme ufficiale e privato, così come viene esplorato in termini peculiari da Hans Holbein, in particolare durante il suo soggiorno alla corte dei Tudor. L’esposizione vuole essere inoltre l’occasione per tematizzare il rapporto tra l’immagine ritrattistica e le sue funzioni memoriali, diplomatiche, celebrative, biografiche e affettive.