A Siena, la Società di Esecutori di Pie Disposizioni, erede della compagnia dei Disciplinati di Santa Maria sotto le volte dello Spedale, uno dei più antichi sodalizi senesi le cui origini risalgono presumibilmente alla fine del Duecento, annunicia la scoperta di alcuni importanti affreschi nel complesso di Santa Maria della Scala, dove la società ha la propria sede storica, raggiungibile con la scala sette-ottocentesca che dalla Corticella arriva fino al piano sottostante attraversando il vano affrescato che si affaccia sull’antica strada interna medievale di Sant’Ansano.
Già nel 1999, durante i lavori di ristrutturazione del complesso museale, sopra la volta e sulle pareti della ripida scala sette-ottocentesca fu rinvenuto il ciclo di affreschi, quasi monocromo, con scene di vita eremitica dei primi padri della Chiesa, la Tebaide, cosiddetta perché ambientata nel deserto di Tebe in Egitto. Studi recenti condotti da Alessandro Bagnoli e Maria Corsi datano il ciclo a prima della grande peste del 1348 e lo riferiscono a un pittore influenzato da Ambrogio e Pietro Lorenzetti, che si accosta all’attività di Niccolò di ser Sozzo e del giovane Lippo Vanni. Data la notevole rilevanza di questi affreschi, la Società di Esecutori di Pie Disposizioni ha promosso e finanziato alcune indagini volte a individuare l’eventuale prosecuzione della Tebaide sulle pareti e per meglio definire la conformazione architettonica dell’antico vano che l’accoglie.
Le indagini archeologiche sono state eseguite sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo e la collaborazione dello staff museale del Santa Maria della Scala, rimuovendo i detriti posti al di là del parapetto della scala. I risultati, fa sapere la Società, sono di assoluta rilevanza. Sono stati scoperti i resti di una scala trecentesca, coeva ai dipinti, costituita da 13 gradini, addossata sulla parete est, e che in alto, nel settore nord, pare proseguire in direzione ovest sopra la volta a botte della scala attuale, al momento non esplorata, mentre sulle pareti sono emerse due figure a fresco, un monaco orante monocromo e una figura di santo, una piccola volta dipinta con cielo stellato, una balza a riquadri a finto marmo, tutti appartenenti all’intervento pittorico trecentesco. Al termine della scala antica, al piano della sede delle Pie Disposizioni, è emerso inoltre un pianerottolo a mattoni su cui si imposta una apertura con arco, decorato nell’intradosso con scena figurata, ancora poco leggibile.
“Questi ritrovamenti”, dichiara la Società, “danno nuovo impulso a ulteriori indagini e studi, propedeutici al restauro e alla valorizzazione dello straordinario ciclo affrescato, un progetto che è stato scelto quale sponsor principale da mister Robert Cope, presidente della Fondazione Vaseppi, grande estimatore dell’arte medievale senese, che di recente ha finanziato il restauro del trittico dell’Assunta di Taddeo di Bartolo a Montepulciano. La Società di Esecutori di Pie Disposizioni, ancora oggi, come peraltro fin dalle proprie origini, è lieta di contribuire all’arricchimento del patrimonio culturale della città di Siena”.