Cinque opere salvate dai terremoti del 2016 e del 2017 e recuperate grazie ai restauri finanziati da Italia Nostra: era il 19 gennaio 2018 quando l’associazione decideva di stanziare 50mila euro provenienti dal “Lascito Monti” di Milano per intervenire sulle opere provenienti da Marche, Umbria e Campania e danneggiate durante gli eventi sismici che avevano colpito le regioni tra 2016 e 2017. “Una goccia nel mare delle necessità”, dichiara il sodalizio, “di cui tuttavia Italia Nostra vuole dare conto ai propri soci e al pubblico tutto, per testimoniare il grande impegno delle istituzioni statali, locali ed ecclesiastiche per il recupero del patrimonio culturale dopo gli eventi sismici”. I restauri saranno presentati il 18 marzo alle 17:30 in un webinar in diretta sul canale YouTube di Italia Nostra.
Le quattro opere restaurate sono un Cristo con Trinità dell’inizio del XIX secolo, della chiesa di Santa Maria Maddalena di Casamicciola Terme (Napoli), danneggiata durante il terremoto del 21 agosto 2017 che ha scosso il comune dell’isola d’Ischia; il Crocifisso in legno policromo, del 1515 circa, attribuito a Domenico Indivini detto Domenico da San Severino e un San Girolamo del XVII secolo dalla chiesa di San Benedetto a Cessapalombo (Macerata); la Madonna con Bambino e santi del XVI secolo dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie di Camerino; un San Crispino e San Crispiniano dalla chiesa di San Giovanni a Norcia. L’opera di Casamicciola è stata restaurata da Annalisa Pilato, quelle di Cessapalombo e Camerino da Moreno Angelani, e quella di Norcia da Emanuela D’Abbraccio.
Particolarmente delicati gli interventi delle opere provenienti dalle due cittadine del maceratese. La Madonna in trono con santi di Camerino (dipinto a olio su tela del XVI secolo, di dimensioni 176 cm x 13 1cm e di artista ignoto, raffigurante la Madonna in trono e Gesù Bambino in braccio con il globo celeste in mano e due giovani santi, probabilmente i santi fratelli Cosma e Damiano recanti in mano i consoni attributi quali palma del martirio, la croce ed il libro) è stata dapprima sottoposta a indagini diagnostiche, grazie alla collaborazione di A.R.T. & Co (Spin-off dell’Università di Camerino), che hanno permesso di valutare al meglio lo stato di conservazione e studiare la tecnica di esecuzione. Il dipinto è arrivato in laboratorio in pessimo stato conservativo, poiché ha subito molteplici rimaneggiamenti nel tempo. La cornice non originale copriva i bordi della tela piegati ed inchiodati assieme alla cornice, pertanto la tela non era correttamente tensionata sul telaio. La tela risultava gravemente depolimerizzata con la presenza di numerosi tagli e toppe mal eseguite: queste problematiche hanno influito sull’adesione e coesione della pellicola pittorica. L’intervento di restauro è consistito nella rimozione della cornice non originale; pulitura meccanica dei depositi incoerenti sul fronte e sul retro; velinatura della superficie dipinta, smontaggio del dipinto dal vecchio telaio, foderatura a colla pasta; montaggio del dipinto su un nuovo telaio estensibile, rimozione della velinatura; pulitura della superficie pittorica; stuccatura delle lacune e integrazione pittorica con colori acquerello e a vernice con tecnica a scomparsa e selezione cromatica e verniciatura finale.
Il San Girolamo di Cessapalombo (dipinto a olio su tela del XVII secolo, di dimensioni 193 cm x 145 cm, e di artista ignoto, raffigurante San Girolamo fuori dalla Grotta, nell’atto di scrivere il libro ispirato dalla luce divina, con i tipici attributi: crocifisso, teschio e leone) è stato indagato, ancora in collaborazione con A.R.T. & Co, attraverso indagini che hanno permesso di evidenziare la presenza di uno strato di vernice consistente ed ossidato e reintegrazioni pittoriche non originali ma circoscritte. La cornice non originale era stata inchiodata sulla pellicola pittorica in maniera impropria, e lo stato fortemente ossidato della vernice finale aveva alterato la lettura cromatica del dipinto, nascondendo la presenza della grotta e della vegetazione. Infine, le integrazioni pittoriche del precedente restauro non erano consone alla cromia del dipinto, soprattutto nell’angolo in alto a destra in prossimità dei raggi della luce divina che illumina San Girolamo. L’intervento di restauro è consistito nella pulitura meccanica dei depositi incoerenti e della superficie pittorica con solventi, stuccatura delle lacune e integrazione pittorica con colori acquerello e a vernice con tecnica a scomparsa e selezione cromatica e infine nella verniciatura finale.
Infine, quanto al Crocifisso ligneo (dimensioni 110 cm x 90 cm), ad una prima analisi macroscopica lo stato di conservazione è risultato buono ad eccezione del taglio netto orizzontale lungo tutto il collo e i capelli per cui il capo era del tutto distaccato dal resto del corpo. Una volta iniziata la pulitura è stato riscontrato che il corpo è stato completamente ridipinto e la materia pittorica originale presenta un cretto a maglia larga piuttosto insolito e uno spessore che fa pensare ad una manifattura non particolarmente accurata. Il restauro è consistito nel consolidamento e risanamento della struttura lignea; pulitura della pellicola pittorica con solventi; stuccature delle lacune della pellicola pittorica e della preparazione con gesso e colla; reintegro della superficie cromatica nelle parti abrase e lacunose, mediante colori ad acquarello e colori a vernice, protezione finale della superficie.
La Madonna col Bambino di Camerino prima e dopo il restauro |
Il Crocifisso di Cessapalombo |
Il Cristo con Trinità di Casamicciola Terme |