Due anni fa andò in asta a diecimila euro, adesso potrebbe esser venduto per ben 17 milioni. Si parla dell’Adorazione dei Magi che è stata recentemente attribuita a Rembrandt: all’asta Christie’s del 6 ottobre 2021, l’opera, passata come “cerchia di Rembrandt”, parti con una stima di 10-15mila euro ma i potenziali acquirenti si accorsero che forse poteva essere un’opera autografa del maestro olandese del Seicento e si diedero dunque battaglia per acquistarla: alla fine il martello del battitore aggiudicò l’opera alla cifra di ben 860mila euro.
I clienti di Christie’s ci avevano visto lungo: dopo essere stata a lungo studiata da esperti di Rembrandt, la casa Sotheby’s, dove il dipinto, di 24,5 per 18,5 centimetri, sarà nuovamente venduto il 6 dicembre prossimo, è giunta a conclusione che si tratta di un’opera di Rembrandt, che è stata trascurata per più di settant’anni. Comparve infatti sul mercato nei primi anni Cinquanta, dopodiché venne acquistata dal collezionista d’arte olandese Johannes Carel Hendrik Heldring ad Amsterdam nel 1955. Dopo la sua scomparsa nel 1962, la vedova, nel 1985, cedette l’opera a una famiglia tedesca che ne rimase in possesso fino alla decisione di venderla da Christie’s due anni fa.
Dopo i nuovi studi, che hanno incluso anche analisi tecniche (radiografie, riflettografie), la stima del dipinto è salita a 10-15 milioni di sterline (11,5-17,4 milioni di euro). Secondo Sotheby’s, l’Adorazione dei Magi è infatti una rara opera giovanile di Rembrandt, e sarebbe stata dipinta quando l’artista aveva appena ventidue anni, e viveva a Leida. Secondo gli studiosi, l’Adorazione potrebbe essere l’opera citata nell’inventario del 1714 del collezionista olandese Constantijn Ranst, poi sarebbe stata venduta nel 1814 e quindi ancora nel 1822, fino a riapparire negli anni Cinquanta. All’epoca qualche studioso la riconobbe come opera di Rembrandt, tanto che fu pure esposta come opera autografa: poi, lo storico dell’arte Kurt Bauch, analizzando l’opera solo da una foto in bianco e nero, la ritenne prodotto della scuola dell’artista ed espunse il dipinto dal catalogo ragionato di Rembrandt. Fu questo, secondo Sotheby’s, l’inizio della sfortuna del dipinto.
“Direi che è particolarmente significativo”, ha dichiarato alla CNN George Gordon, co-presidente della sezione Old Master Paintings Worldwide da Sotheby’s, “perché aumenta la nostra comprensione di Rembrandt in questa data cruciale del suo sviluppo e della sua carriera, quando era chiaramente molto ambizioso e si sviluppava molto rapidamente come artista”. Inoltre, secondo Gordon, “Pochissimi dipinti narrativi di Rembrandt rimangono in mani private, rendendo questa un’opportunità rara ed emozionante sia per un collezionista privato sia per un’istituzione. Questo dipinto sofisticato è in egual misura un prodotto del pennello di Rembrandt e del suo intelletto. Tutti i tratti distintivi del suo stile alla fine degli anni Venti del Seicento sono evidenti sia nella superficie dipinta visibile che negli strati sottostanti rivelati dalla scienza, che mostrano molteplici cambiamenti nel corso della sua creazione e gettano nuova luce sul suo modo di pensare".
Un Rembrandt riscoperto potrebbe essere venduto a 18 milioni: due anni fa era valutato 10mila euro |