Riceviamo e pubblichiamo da Tomaso Montanari alcune precisazioni e risposte in merito all’articolo di Federico Giannini di ieri (Di come lo Stato si è lasciato sfuggire sotto il naso un capolavoro del Parmigianino). Il professore, presidente del comitato tecnico scientifico per le belle arti, precisa intanto di non esser stato nominato presidente dal ministro Bonisoli: “sono stato designato quale membro di quel comitato dal CUN (Consiglio Universitario Nazionale), e poi eletto presidente dalle altre tre componenti (le professoresse Giulia Orofino e Maria Cristina Terzaghi, e l’architetto Emanuela Carpani). Una nomina scientifica, non politica, quindi”.
Sul perché lo Stato non abbia partecipato all’asta per assicurarsi l’opera di Parmigianino Saturno e Filira, questa è la risposta di Tomaso Montanari: “il comitato ha esaminato in tempo utile la proposta, e ha preso atto che ‘si tratta di un dipinto interessante, al centro di un animato dibattito scientifico fin dalla sua scoperta’. Ma anche notato ‘che proprio per via dei dubbi attributivi la stima appare troppo alta. Si tratta sicuramente di un’opera dall’importante storia collezionistica, meritevole di essere studiata e approfondita, ma al momento l’incertezza attributiva non ne rende possibile una convinta acquisizione al patrimonio dello Stato’”.
Sul presunto conflitto di cui ha parlato lo storico Dario Pasquini e che, stando a quest’ultimo, avrebbe impedito a Tomaso Montanari di sottoscrivere l’appello pubblico per riportare in Italia l’opera, alla richiesta di chiarimenti di Federico Giannini il professore risponde così: “il dottor Pasquini ha deciso di rendere nota una mia lettera privata. Vale allora la pena di citarne letteralmente la frase chiave: ‘Io resto defilato, presiedendo il comitato che potrebbe dare il parere per un eventuale acquisto pubblico’. Non ho teorizzato l’esistenza di alcun conflitto di principio, gli ho comunicato la decisione di restare QUESTA VOLTA defilato. Altre volte, sì, mi sono trovato a sollecitare in pubblico – come extrema ratio – acquisti per cui avevo trovato chiuse le porte del Ministero. Questa volta non ce n’era alcun bisogno, perché sapevo che la proposta sarebbe arrivata sul tavolo del comitato. Perché non dirlo al loquace Pasquini? Perché la notizia dell’eventuale partecipazione dello Stato a un’asta è doverosamente riservata: per ragioni che chiunque conosca il meccanismo delle aste può intuire”. Infine, su quanto scritto da Pasquini, Montanari chiude: “Ogni cittadino ha il diritto di criticare, anche nel modo più aspro, questa e le altre decisioni del comitato. Se poi sa di cosa sta parlando, ancora meglio”.
Parmigianino, Saturno e Filira (olio su tavola, 75,6 x 64,1 cm) |