Importanti risultati arrivano da una ricerca effettuata a Padova, nel Palazzo della Ragione: il CIBA - Centro per i Beni Culturali dell’Università di Padova, a seguito di una campagna di indagini sugli affreschi del Palazzo, ha infatti rinvenuto la presenza di affreschi più antichi, risalenti all’epoca delle committenze giottesche a Padova, nascosti dalle pitture ad affresco successive oggi visibili. Il Palazzo fu inizialmente decorato nel Trecento con un ciclo attribuito a Giotto e andato distrutto nel 1420: a seguito di questa data, il grande Salone fu ridecorato con affreschi a soggetto astrologico eseguiti da Niccolò Miretto e Stefano da Ferrara, databili a un periodo tra il 1425 e il 1440.
Le indagini eseguite su alcune aree di test all’interno del Salone, attraverso tecniche di rilievo e analisi non invasiva (imaging multispettrale, rilievo con scanner a luce strutturata, termografia a infrarossi) confermano la presenza di un ricco palinsesto decorativo e strutturale in cui anche tracce della fase trecentesca sono sicuramente conservate in più punti e a diverse quote sotto le attuali superfici pittoriche.
“L’esito di questa indagine”, fa sapere il CIBA, “fornisce una risposta positiva alle richieste di approfondimento avanzate dall’ICOMOS per il report intermedio della candidatura del 2020 circa la possibile presenza di ulteriori elementi trecenteschi riconoscibili nel Salone e apre un nuovo capitolo sulle possibilità di studio e conoscenza di uno degli edifici storici più noti di Padova e più importanti per la vita cittadina, ancora in gran parte da scoprire anche con l’ausilio delle nuove tecnologie. L’approccio integrato di conoscenze, come quello messo in campo grazie alla collaborazione tra il CIBA e il Comune di Padova, partendo dalle esperienze della Cappella degli Scrovegni sino a quelle nel Palazzo della Ragione, costituiscce un esempio virtuoso di interazione tra le istituzioni, quanto mai auspicabile oggi, per la tutela e fruizione del patrimonio storico-artistico di cui Padova è custode”.
I rilievi confermano dunque l’ipotesi che sotto gli affreschi che oggi coprono le pareti di Palazzo della Ragione si trovino ancora tracce importanti delle opere realizzate in precedenza e danneggiate dall’incendio che nel 1420 distrusse parzialmente l’edificio. “Emergono quindi”, sottolinea l’assessore alla cultura Andrea Colasio, "conferme dirette dell’esistenza di cicli pittorici realizzati nel 1300, cicli che secondo i documenti storici sarebbero stati commissionati e realizzati da Giotto e dalla sua bottega. Questi ritrovamenti rafforzano l’importanza che il Palazzo della Ragione già ha come elemento fondamentale del percorso artistico storico e culturale di Padova Urbs picta e ci confermano come grazie alle nuove tecnologie possa essere avviata una nuova e interessante campagna di studi per conoscere ancora più a fondo la storia dei nostri affreschi del ‘300".
“Come Amministrazione”, conclude l’assessore pensiamo che il nostro ruolo sia non solo quello di custodire e salvaguardare questo straordinario patrimonio, ma anche quello di valorizzarlo promuovendo e sostenendo tutte quelle attività scientifiche e storiche, come questa sviluppata col CIBA che approfondiscono le nostre conoscenze su queste opere e su quel periodo storico fondamentale per la storia della nostra città. Come ho più volte ricordato, Padova era allora una città considerata una capitale per il ruolo politico economico, ma anche culturale scientifico e tecnico che ricopriva. Conoscere più a fondo quel secolo speciale, vuol dire conoscere meglio la nostra storia, le nostre radici e quindi la nostra identità come città".
Nella foto: immagine nel visibile, nell’infrarosso (IR 850 nm) e rilievo con scanner a luce strutturata in corrispondenza del leone presente nella parete est del Salone. Risultano chiaramente visibili sotto l’attuale superficie le tracce di un’aureola trecentesca su cui è stata impostata successivamente la testa del leone.
Padova, a Palazzo della Ragione individuate tracce degli affreschi del '300 distrutti |