È nata Domus Opera. Cattedrale e Battistero, Palazzo vescovile e Museo diocesano: con questa nuova denominazione, volutamente in latino per esprimere la specificità e la molteplicità di valenze simboliche, storiche e culturali dell’intero complesso artistico-monumentale, ci si riferirà al complesso di beni artistici e architettonici che si affacciano su piazza Duomo a Padova. Con Domus si qualifica l’edificio “del Duomo” (la Cattedrale), la casa del Vescovo (Palazzo vescovile) e la Chiesa; con Opera si indica l’insieme degli edifici e dei manufatti realizzati nei secoli nella “cittadella episcopale”.
La nuova denominazione si accompagna a un nuovo progetto di valorizzazione e promozione del patrimonio artistico che la Diocesi di Padova ha voluto e realizzato in partnership con l’impresa culturale Kalatà di Mondovì (Cuneo), già attiva sul piano nazionale con progetti di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale italiano. Il progetto è il risultato di un lungo processo avviato attraverso una prima analisi della Fondazione Fitzcarraldo, e proseguito con l’acquisizione di varie manifestazioni di interesse fino alla scelta del piano di gestione proposto da Kalatà.
Obiettivo è proporre un’innovativa modalità di visita del patrimonio culturale di Domus Opera, valorizzando il Battistero della Cattedrale con il suo ciclo di affreschi di Giusto de’ Menabuoi, capolavori del Trecento patavino, da un anno (24 luglio 2021) iscritto nel patrimonio mondiale Unesco I cicli affrescati del XIV secolo di Padova – Padova Urbs Picta. Il pubblico sarà accompagnato a conoscere l’opera, immergendosi nella sua storia attraverso l’utilizzo delle più avanzate tecnologie.
A partire dal 9 luglio Kalatà gestirà questo nuovo percorso, definito in sinergia con la Diocesi: l’ingresso al Battistero non avverrà più direttamente da Piazza Duomo ma dall’interno della Cattedrale, entrando nella Sala del Capitolo (sala multimediale di prelettura), curata da NEO (Narrative Environments Operas) per la parte multimediale, e da Professional Show per l’installazione tecnologica. Qui il pubblico potrà vivere un’esperienza immersiva nel contesto artistico degli affreschi di Giusto de’ Menabuoi, grazie a un apposito sistema di illuminazione, realizzato da I-Guzzini, sponsor tecnico del progetto.
Questa valorizzazione rientra nel percorso che ha già visto il restauro dell’intero ciclo pittorico del Battistero, sostenuto dal Mic – Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso.
Dal 9 luglio il nuovo percorso sarà aperto al pubblico con la possibilità di scegliere diverse opzioni di visita:
– visita al Battistero con audioguida, in italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo della durata di circa 45 minuti, partendo dalla Sala del Capitolo.
– visita guidata al Battistero e al Museo diocesano, della durata di circa 90 minuti, a partire dal Museo diocesano e dal Palazzo vescovile (30 minuti circa) e a seguire il Battistero; in questo caso la visita sarà condotta, su prenotazione, da una guida qualificata.
Sarà possibile anche la sola visita del Museo diocesano.
Padova: un'innovativa modalità di visita per valorizzare il Battistero e il patrimonio di Domus Opera |