La Francia abbandona l’impresa, l’Olanda ne approfitta: si potrebbe riassumere così la vicenda del capolavoro di Rembrandt van Rijn (Leida, 1606 - Amsterdam, 1669), l’Alfiere, che nel 2019 era stato dichiarato dalla Francia tesoro nazionale (omologo della nostra dichiarazione d’interesse culturale, che impedisce la possibilità di esportare l’opera dal paese) per trovare il tempo e le risorse necessarie ad assicurare l’opera alle collezioni nazionali. Il dipinto, opera del 1636, era da due anni nel mirino del Louvre che, come vuole la legge francese, dopo la dichiarazione d’interesse culturale aveva 30 mesi di tempo a disposizione per raccogliere la somma necessaria per l’acquisto. Tuttavia nei giorni scorsi, ampiamente scaduti i termini, la Francia ha deciso di rinunciare all’acquisto.
Ne hanno dunque approfittato i Paesi Bassi, che hanno annunciato ieri l’intenzione di acquistare l’opera per le collezioni nazionali, con il supporto della Rembrandt Association e del Rijksmuseum Fund. L’opera è stata per secoli nelle disponibilità di diversi collezionisti privati, e ha fatto anche parte della raccolta di Giorgio IV d’Inghilterra e, dal 1844, era proprietà della famiglia Rothschild. Si tratta di un’opera molto legata alla storia dei Paesi Bassi, poiché gli alfieri, ovvero i portatori di stendardi, venivano impiegati nelle prime linee durante le battaglie della guerra d’Indipendenza che portò alla nascita del paese nel 1648. L’Alfiere è, inoltre, un autoritratto dell’artista, in cui Rembrandt si è voluto dipingere con atteggiamento ribelle e quasi sfrontato. Si tratta di un dipinto che costituisce un punto di svolta nella carriera dell’artista, e che avrebbe poi condotto a un capolavoro come la Ronda di notte. Con il suo Alfiere, Rembrandt, all’epoca trentenne, si colloca consapevolmente nella tradizione nordica dei ritratti di alfieri di artisti famosi come Dürer, Lucas van Leyden e Goltzius.
L’acquisto dell’Alfiere costerà 150 milioni di euro e, come anticipato, sarà possibile grazie a una combinazione di finanziamenti pubblici e privati. La Rembrandt Association contribuirà con 15 milioni di euro, il Rijksmuseum Fund con 10 milioni di euro. Lo Stato olandese coprirà il resto di 150 milioni di euro, di cui 19 milioni di euro provenienti dal Fondo per l’acquisto del museo. Destinazione finale dell’opera: il Rijksmuseum di Amsterdam, e per l’esattezza la Galleria d’Onore del museo della capitale. Prima però farà un tour tra i musei dei Paesi Bassi e verrà esposto in ciascuna delle province del paese.
“Con questa acquisizione congiunta”, dichiara la ministra dell’istruzione, della cultura e della scienza, Ingrid van Engelshoven, “rendiamo accessibile a tutti una delle opere più belle di Rembrandt. Dopo centinaia di anni, l’opera sarà ora in mani pubbliche, così tutti potranno godere di questo dipinto di enorme significato culturale e storico. Dopo un viaggio di secoli, l’Alfiere torna definitivamente a casa”.
“Un acquisto come questo”, dichiara Fusien Bijl de Vroen, direttrice della Rembrandt Association, “è importante sia per il presente sia per le generazioni future. La Rembrandt Association aiuta da 138 anni a realizzare questi acquisti da sogno. Questo acquisto rappresenta l’apice dei suoi successi, con il più alto contributo mai promesso. Ringraziamo tutti i nostri membri. Lo sforzo congiunto di Stato, Rijksmuseum e Rembrandt Association ci ha permesso di arrivare a questo punto. Acquisti eccezionali come questo sono possibili solo unendo le forze”.
“Il ritorno dell’Alfiere nel nostro paese”, sottolinea Taco Dibbits, direttore del Rijksmuseum, “è stato un sogno per molte generazioni. Ora che si presenta l’opportunità, stiamo unendo le forze per acquisire questo Rembrandt per i Paesi Bassi per l’eternità. La qualità del dipinto e il fatto che segna la svolta artistica di Rembrandt ne fanno un’opera senza pari: è quando Rembrandt diventa Rembrandt! Siamo grati allo Stato olandese, alla Rembrandt Association, alla Vriendenloterij e a molti benefattori privati per aver reso possibile tutto ciò”.