Napoli, al Tesoro di San Gennaro restaurati quattro preziosi oli su rame di Luca Giordano


A Napoli, al Tesoro di San Gennaro, è stato presentato il restauro di quattro preziosi dipinti su rame di Luca Giordano. Dal 7 giugno una mostra li espone al pubblico per far vedere i risultati.

Importante restauro a Napoli: brillano infatti di nuova luce quattro notevoli opere di Luca Giordano (Napoli, 1634 – 1705) dipinte a olio su rame, che figurano tra i gioielli del Museo del Tesoro di San Gennaro custoditi nella Sacrestia della Cappella. Per mostrare il risultato al pubblico, dal 7 giugno al 23 luglio 2023 è possibile visitare la mostra Luca Giordano. Il restauro dei rami per la Nova Sacristia a cura di Laura Giusti, curatrice scientifica del Museo, e nata da un’idea di Luciana De Maria, responsabile del settore cultura della Cappella di San Gennaro. L’intervento, prontamente finanziato dalla Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, è stato realizzato da Lithos s.r.l., sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, e affiancato da un importante studio scientifico e una approfondita ricerca bibliografica che ha arricchito la conoscenza e gli studi sulla storia del patrimonio dedicato al santo patrono.

Il pittore napoletano realizzò le quattro opere per la Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro nel 1668: le opere sono la Madonna della Purità, il San Giuseppe, la Sant’Anna e il San Gioacchino. La mostra permetterà di vedere da vicino le magnifiche opere, esposte a portata di sguardo, prima di essere ricollocate sulla sommità degli armadi lignei, dove si trovavano. Il restauro sui rami di Luca Giordano ha permesso di riportare alla luce l’originaria cromia delle superfici lucide e smaglianti dei dipinti e, per la prima volta, ha dato l’opportunità di esaminare le opere da vicino, ricavando preziose informazioni sulle tecniche di montaggio e di esecuzione dei dipinti su rame, aggiungendo un altro importante tassello alla conoscenza di uno dei pittori più significativi della seconda metà del XVII secolo.

Luca Giordano, Madonna della Purità, dopo il restauro (olio su rame; Napoli, Tesoro di San Gennaro). Foto: Simone Florena
Luca Giordano, Madonna della Purità, dopo il restauro (olio su rame; Napoli, Tesoro di San Gennaro). Foto: Simone Florena
Ignoto pittore meridionale, Frammento di Crocifissione sul retro della Madonna della Purità. Foto: Simone Florena
Ignoto pittore meridionale, Frammento di Crocifissione sul retro della Madonna della Purità. Foto: Simone Florena
Luca Giordano, San Gioacchino, dopo il restauro (olio su rame; Napoli, Tesoro di San Gennaro). Foto: Simone Florena
Luca Giordano, San Gioacchino, dopo il restauro (olio su rame; Napoli, Tesoro di San Gennaro). Foto: Simone Florena
Luca Giordano, Sant'Anna, dopo il restauro (olio su rame; Napoli, Tesoro di San Gennaro). Foto: Simone Florena
Luca Giordano, Sant’Anna, dopo il restauro (olio su rame; Napoli, Tesoro di San Gennaro). Foto: Simone Florena
Luca Giordano, San Giuseppe, dopo il restauro (olio su rame; Napoli, Tesoro di San Gennaro). Foto: Simone Florena
Luca Giordano, San Giuseppe, dopo il restauro (olio su rame; Napoli, Tesoro di San Gennaro). Foto: Simone Florena

La presenza delle opere su rame di Luca Giordano alla sommità degli armadi lignei realizzati da Giuseppe Lobrano era stata prevista sin dalle fasi iniziali della progettazione degli stipi stessi. La Madonna della Purità fu la prima ad essere eseguita dal pittore, collocata di fronte all’ingresso, dirimpetto spicca il San Giuseppe; mentre sulla parete destra ci sono San Gioacchino e Sant’Anna, entrambi rivolti alla Vergine. Nel settembre del 2022, a causa del cedimento della struttura di sostegno del San Gioacchino, è stato immediatamente avviato il restauro grazie alla Deputazione. Un lavoro che ha interessato sia i supporti lignei che i dipinti, concluso a fine aprile 2023, e orientato in primo luogo al consolidamento, conservazione e rinforzo delle strutture di sostegno dei rami e alla disinfestazione, riassemblaggio e restauro di tutte le parti lignee danneggiate.

Le opere sono state sottoposte in seguito a fissaggio del colore, pulitura e protezione finale. L’entità delle lacune era così estesa, in particolare nel San Giuseppe, da suggerire l’opportunità di non procedere all’integrazione pittorica, e di limitarsi alle operazioni conservative necessarie per la tutela delle opere e la loro maggiore leggibilità. L’operazione ha permesso, inoltre, un prezioso studio ravvicinato delle opere che ha evidenziato la dimensione diversa dei quattro dipinti, condizionata probabilmente dalla struttura della Sacrestia, che ha richiesto un progetto della decorazione dell’invaso architettonico in modo da rendere non percepibili le variazioni di proporzioni di armadi e opere. È inoltre emerso che sul retro del dipinto della Madonna della Purità, sono presenti tracce di una precedente decorazione, un frammento di una Crocefissione lasciata incompiuta da un anonimo pittore con un cielo stellato, la luna ed il sole.

Si è trattato di un lavoro corale che ha coinvolto l’intera organizzazione e attività scientifica del Museo che ha portato alla pubblicazione di un catalogo che raccoglie i testi di Francesca Ummarino, direttrice del Museo del Tesoro di San Gennaro, Laura Giusti, curatrice scientifica del Museo del Tesoro di San Gennaro e Luciana De Maria, responsabile del Settore Cultura della Cappella. Rosa Granato, archivista della Deputazione, ha curato l’appendice, raccogliendo documenti editi e inediti sulle opere e sulla Sacrestia; Marco Leone de Castris ha curato bibliografia e sitografia mentre le fotografie sono state realizzate da Simone Florena e dalla Lithos s.r.l., il progetto grafico è di Vanni del Gaudio e la stampa a cura di Officine Grafiche Francesco Giannini & Figli spa.

Oltre alla fruizione del patrimonio artistico e culturale del Tesoro di San Gennaro per garantire al pubblico un accesso di qualità, tra gli obiettivi della nuova gestione del museo da parte dell’azienda D’Uva e della direzione del Museo è certamente all’attenzione l’approfondimento dell’attività scientifica e l’informatizzazione della bibliografia reperibile, per consentire una maggiore conoscenza del patrimonio artistico e storico che è alla base dell’attività di un museo.

“La presentazione dei rami di Luca Giordano è un secondo importante step di studio e approfondimento del patrimonio della Cappella del Tesoro di San Gennaro che con la Deputazione e con D’Uva stiamo portando avanti e a cui lavoriamo con un team affiatatissimo”, spiega Laura Giusti, curatrice scientifica del Museo del Tesoro di San Gennaro. “L’intenzione è di proseguire in un percorso di ricerca che, a seconda delle circostanze, opportunità e necessità, approfondisca un segmento del Museo e della Cappella, permettendo di scoprire anche aspetti nuovi ed inediti che possono sempre venire alla luce. L’obiettivo comune è quello certamente di valorizzare e promuovere la ricchezza qui custodita, ma anche di mantenere viva l’attività e la ricerca scientifica del Museo, che non è solo un luogo da visitare, ma un fondamentale punto di riferimento per lo studio, la conoscenza e la continua riscoperta del nostro patrimonio.”

“Con questa seconda iniziativa dedicata alle Mostre Minime aggiungiamo un importante tassello alla storia del Tesoro e dei capolavori che custodiamo, con l’obiettivo di promuovere una nuova politica di valorizzazione e tutela del patrimonio di San Gennaro che la Deputazione sta portando avanti in collaborazione con D’Uva”, spiega Francesca Ummarino, direttrice del Museo del Tesoro di San Gennaro. “L’intenzione è quella di coinvolgere sempre di più tutte le preziose risorse che collaborano al museo e di dare nuovo impulso alla sua fruizione, attraverso un ricco programma di iniziative e progetti culturali che permettano a tutti di conoscere e scoprire la storia nota e meno nota dell’inestimabile patrimonio che custodiamo”.

L’iniziativa è la seconda proposta del progetto dedicato alle “Mostre Minime”, partito a settembre 2022 con l’esposizione “Tesori mai visti”, che nasce dalla volontà della Deputazione e del museo del Tesoro di San Gennaro, diretto da Francesca Ummarino con la curatela scientifica di Laura Giusti e la gestione di D’Uva, di approfondire, di volta in volta, un focus di studio e di ricerca sul patrimonio del Tesoro.


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