Colpo del Palazzo Ducale di Mantova che ha acquistato in asta, a un costo estremamente contenuto (12.000 sterline) un importante arazzo gonzaghesco del 1528, in particolare una “spalliera”, ovvero un arazzo di formato orizzontale, in questo caso di quasi sei metri di larghezza. L’asta si è tenuta martedì 4 giugno, a Londra, da Rosebery’s. Il manufatto acquistato da Palazzo Ducale reca lo stemma e la dedica a un cardinale della famiglia Gonzaga. Le sue dimensioni imponenti, 175x587 cm, lo rendono un’opera di grande interesse per gli studiosi dell’arte mantovana: peraltro, l’arazzo era già noto grazie agli studi di Clifford Malcolm Brown e Guy Delmarcel nel 1985 e a una successiva analisi approfondita condotta da Nello Forti Grazzini nel 2010.
L’arazzo rappresenta un paesaggio collinare e lacustre, con al centro l’Allegoria della Giustizia. Ai lati si trovano due gruppi di figure: a sinistra, san Pietro consegna le chiavi al papa inginocchiato, accompagnato da un cardinale anch’egli inginocchiato. Vicino al cardinale si nota uno stemma della famiglia Gonzaga appeso a un alberello. Sul lato destro, Mosè consegna le tavole della legge a due figure inginocchiate, identificate forse come la Vergine e san Giuseppe. Numerosi altri dettagli, inclusi animali e alberelli, arricchiscono la scena, che presenta in basso al centro una tabella con la data 1528 in numeri romani. Lo stile dell’arazzo, benché risalente all’epoca in cui Giulio Romano era già attivo alla corte mantovana, richiama le opere di artisti precedenti il suo arrivo nel 1524.
Grazie alla segnalazione tempestiva di Ezio Zani, Palazzo Ducale ha potuto partecipare all’asta e aggiudicarsi l’arazzo per 12.000 sterline, un prezzo relativamente basso considerando il suo valore storico e artistico. Nello Forti Grazzini ha sottolineato l’importanza dell’arazzo, definendolo “tra i più antichi panni superstiti di disegno e di probabile manifattura italiana”. Si ipotizza che l’arazzo possa essere stato tessuto a Mantova, ma anche Ferrara, Modena o Milano sono considerate come possibili luoghi di produzione, date le documentate attività di manifattura arazzi in quelle città durante il periodo.
“L’arazzo”, afferma Stefano L’Occaso, direttore di Palazzo Ducale, “mostra una composizione memore dei modi di Lorenzo Costa, l’artista ferrarese che subentrò nel 1506 ad Andrea Mantegna come pittore di corte; è un’opera da studiare, per la sua monumentalità e la sua importanza, nonostante lo stato conservativo non ottimale. L’arazzo proviene certamente da Mantova, dove lo ricordò, nel 1879, Willelmo Braghirolli, scrivendo che era stato appena venduto da un mantovano non meglio identificato; l’arazzo migrò poi all’estero e nel 1969 giunse sull’isola di Jersey, in Gran Bretagna. Non tornò in Italia nemmeno per la mostra sugli arazzi gonzagheschi tenutasi a Palazzo Te nel 2010. Ringrazio Ezio Zani dal quale per primo mi è arrivata la segnalazione del pezzo in asta: abbiamo potuto così muoverci per tempo e partecipare alla vendit”.
Il prezioso arazzo sarà presto esposto al pubblico nel Castello di San Giorgio, nell’ambito di un progetto di riallestimento delle collezioni rinascimentali. Questa nuova acquisizione rappresenta un importante arricchimento per il patrimonio culturale e artistico di Mantova e verrà dunque condivisa con tutti i visitatori di Palazzo Ducale.
Mantova, colpo di Palazzo Ducale che acquista per pochi soldi importante arazzo del 1528 |