Un capolavoro del Quattrocento calabrese per valorizzare il Museo Statale di Mileto


Un capolavoro del Quattrocento calabrese, la Madonna delle pere di Paolo di Ciacio (allievo di Antonello da Messina), va in prestito al Museo Statale di Mileto dando avvio a un progetto di valorizzazione dell’istituto. 

Uno dei capolavori del Quattrocento calabrese per valorizzare il Museo Statale di Mileto (Vibo Valentia). Dall’8 novembre 2023 al 31 gennaio 2024 infatti il museo calabrese accoglie la Madonna delle pere di Paolo di Ciacio da Mileto, in prestito dal Museo Civico di Altomonte (Cosenza), per una mostra che rientra in un progetto culturale condiviso dalla Direzione Regionale dei Musei della Calabria del Ministero della Cultura (da cui dipende il museo di Mileto) con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria e con il Comune di Altomonte, coordinato dal direttore del sito, Maurizio Cannatà, e che è legato alla partecipazione del Museo Statale di Mileto alla mostra Calabria Angioina, inaugurata lunedì al Museo Civico di Altomonte, attraverso l’esposizione dei pregiati marmi di età angioina provenienti dai monumenti Sanseverino e Fazzari dell’antica cattedrale di Mileto.

Il progetto consente dunque di esporre nel Museo Statale di Mileto il celebre dipinto della Madonna delle pere, una delle più importanti e rare testimonianze della pittura calabrese del Quattrocento, prezioso esempio della cultura artistica della regione aggiornata alla pittura fiamminga e alle innovazioni pittoriche nord italiane, approdate al Sud attraverso l’opera di Antonello da Messina.

Paolo di Ciacio da Mileto, Madonna delle pere (1450 circa; tempera su tavola, 85 x 65 cm; Altomonte, Museo Civico)
Paolo di Ciacio da Mileto, Madonna delle pere (1450 circa; tempera su tavola, 85 x 65 cm; Altomonte, Museo Civico)

La tavola, destinata a decorare l’altare principale della chiesa di Santa Maria della Consolazione di Altomonte, fu dipinta su legno di pino rosso della Sila da Paolo di Ciacio, pittore originario proprio dell’antica Mileto e allievo, come riportano i documenti del tempo, dell’illustre maestro siciliano Antonello da Messina. Il dipinto raffigura la Vergine intenta a nutrire il Figlio con una pera, accuratamente selezionata da quelle tenute nella mano destra (da cui il titolo di Madonna delle Pere), simbolo della dolcezza dell’amore da Lei nutrito nei suoi confronti e allusione al sacrificio eucaristico.

L’esposizione della tavola, curata dal direttore del Museo di Mileto, Maurizio Cannatà, e dagli storici dell’arte Antonio Geremicca e Stefania Paone dell’Università della Calabria, è stata realizzata grazie al contributo del Comune di Mileto e del sindaco Salvatore Fortunato Giordano.

Proprio la Direzione Regionale Musei della Calabria guidata da Filippo Demma ha messo in campo un importante programma di valorizzazione del museo miletino che permetterà a breve l’avvio di nuovi lavori di riallestimento e adeguamento del percorso espositivo oltre che di una serie di accordi culturali con amministrazioni e istituti di ricerca sulla scia di quello con il Comune e il Museo Civico di Altomonte. “Abbiamo sostenuto l’iniziativa”, ha dichiarato il responsabile ad interim della Direzione Regionale dei Musei della Calabria Filippo Demma, “perché siamo convinti della sua riuscita e, soprattutto, di questo progetto di scambio. Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile con il loro contributo fattivo questa significativa esposizione. Si è parlato più volte di collaborazioni e sinergia. Noi, come Direzione regionale dei musei, ci siamo per continuare a lavorare a tutta una serie di accordi di valorizzazione integrata che ci consenta di collaborare con Comuni, Diocesi, associazioni e aziende coinvolgendo sia il settore pubblico che quello privato in questa grande impresa di creare sistemi di sviluppo locale a base culturale che diventino attrattori turistici e di investimenti”.

Il Museo Statale di Mileto, ospitato all’interno del palazzo vescovile ottocentesco adiacente alla Cattedrale neoromanica di Santa Maria Assunta, è una delle realtà più belle, un presidio di cultura, un centro di aggregazione e formazione dove si educa al patrimonio culturale, si custodiscono e si preservano l’identità e la memoria storica di un intero territorio. Al suo interno è conservata una preziosa collezione di marmi antichi e medievali tra le più importanti della Calabria, e lo dimostra il fatto che tante Istituzioni italiane e straniere chiedano in prestito opere provenienti da Mileto antica, poiché è qui che Ruggero I D’Altavilla pose il centro della contea normanna di Calabria, vi promosse l’istituzione della prima diocesi latina dell’Italia meridionale e vi fondò l’abbazia della Santissima Trinità, uno dei più grandi e importanti monasteri del medioevo italiano.

Un capolavoro del Quattrocento calabrese per valorizzare il Museo Statale di Mileto
Un capolavoro del Quattrocento calabrese per valorizzare il Museo Statale di Mileto


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