A Macerata termina il restauro del piano nobile di Palazzo Buonaccorsi, che ha riguardato uno dei cicli decorativi più importanti della città. L’edificio, oggi sede dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi (che includono la collezione civica d’arte antica, il museo delle carrozze e la biblioteca “Amedeo Ricci”), è una delle dimore nobiliari più belle e sontuose delle Marche: è di proprietà dei Buonaccorsi dal Seicento, e fu realizzato nel 1697 su progetto dell’architetto romano Giovan Battista Contini, incaricato di Simone Buonaccorsi di accorpare alcune case precedenti per creare una dimora confacente alla sua famiglia. I lavori terminarono nel 1718 e videro anche la realizzazione dei sontuosi interni affrescati e stuccati, dove spiccano le decorazioni sulle pareti eseguite da Antonio Dardani e Carlo Antonio Rambaldi del 1707-1708 e la volta a padiglione della Galleria dell’Eneide, con le Nozze di Bacco e Arianna di Michelangelo e Niccolò Ricciolini eseguite tra il 1710 e il 1715. Le decorazioni parietali realizzate nei primissimi anni del Settecento per mano degli artisti emiliani Dardani e Rambaldi compongono un ricco ciclo iconografico destinato ad omaggiare le virtù della nobile famiglia maceratese, passando attraverso scene mitologiche che ci raccontano le imprese di grandi eroi e dei.
L’intervento è stato presentato lo scorsos 19 settembre nel corso di una conferenza stampa dall’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, dalla restauratrice Maria Topa, dal dirigente comunale ai Lavori pubblici Tristano Luchetti, da Carlo Paniccià tecnico comumale, Giuliana Pascucci di Macerata Musei e Veronica Nespeca della ditta Santoni. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta “Restauro Dipinti s.a.s.” di Topa Maria Pia & C, sotto la direzione della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. L’intervento di recupero è stato reso possibile grazie al lavoro d’equipe dell’ufficio comunale ai Lavori pubblici che ha ottenuto l’accesso all’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale per la categoria “Conservazione dei beni culturali” (D.P.R. 10 marzo 1998, n.76). Grazie a questi finanziamenti, destinati agli interventi di ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati o distrutti a seguito del terremoto del 24 agosto 2016, è stato possibile eseguire gli interventi sui distacchi degli intonaci dipinti e dei fregi che decorano la parte superiore delle pareti, in ognuna delle grandi sale del piano nobile e nella volta della Galleria dell’Eneide. Il lavoro di restauro è stato documentato nel video realizzato e promosso dalla ditta Santoni che ha scelto di appoggiare i progetti culturali dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi fin dal 2020, e che ha anche sostenuto il videoclip con l’animazione dell’Olimpo raffigurato nella volta della Galleria del regista Rino Stefano Tagliaferro.
La necessità degli interventi di restauro nasce, come detto, dalle note vicende sismiche del 2016 che hanno provocato danni agli apparati decorativi del piano nobile del palazzo. Nella sala dell’Eneide i forti movimenti subiti dalla struttura in camorcanna avevano compromesso, in molti punti, l’adesione tra intonaco dipinto e supporto e la riapertura delle fessure già restaurate negli interventi del 2008. Il lavoro appena concluso ha avuto come obiettivo principale la restituzione della perfetta adesione tra intonaco dipinto e supporto, operazione indispensabile alla conservazione dell’opera raffigurante le Nozze di Bacco ed Arianna del pittore romano Michelangelo Ricciolini e di suo figlio Niccolò. Il Ricciolini ha riproposto lo schema compositivo che ricorda quello della volta della galleria del palazzo Orsini Barberini a Monterotondo, con un parapetto dipinto sopra le pareti reali, ornato da numerosi figure e decori, compresi quattro grandi medaglioni negli angoli con storie mitologiche, che inquadra un cielo nel quale si stagliano le innumerevoli divinità. I colori chiari, l’abbondanza delle decorazioni e la varietà delle invenzioni, fanno di questa volta un esempio significativo dell’abilità del pittore romano formatosi alla scuola del Maratta e molto apprezzato dalla committenza romana.
I fregi delle sale del piano nobile del palazzo, dipinti dai bolognesi Dardani e Rambaldi, sono realizzati con la tecnica ad affresco e mezzo fresco; tecnica pittorica che si differenzia da quella della volta dell’Eneide che invece è a tempera. La differenza sostanziale è costituita dal mezzo con cui i pigmenti vengono fissati all’intonaco. Nel caso dell’affresco il dipinto è realizzato su un intonaco ancora fresco e il processo chimico che si instaura tra la calce e l’anidride carbonica dell’aria fissa i colori in modo durevole; la tecnica della tempera prevede l’uso di pigmenti in polvere diluiti in acqua e fissati con sostanze organiche di varia natura. Le differenti tecniche pittoriche rendono il piano nobile ancora più interessante. Tuttavia anche in questo caso i movimenti sismici avevano provocato distacchi dell’intonachino con conseguenti perdite di affresco, soprattutto nelle parti di fregio poste sopra le aperture delle porte e delle finestre. In questo caso il consolidamento dell’intonaco al supporto era stato già eseguito durante l’intervento d’urgenza nel novembre 2016 ma i fregi presentavano molte lacune dovute alla caduta della materia dipinta. Si è dunque provveduto a stuccare le mancanze e a ritoccare le stuccature per restituire continuità di lettura ai pregevoli fregi del piano nobile.
Macerata, terminati i restauri del sontuoso piano nobile di Palazzo Buonaccorsi |