Un ospite illustre alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia: fino al 23 giugno 2023, grazie ad un prestito straordinario dal Museo Nivaagaards Malerisamling di Nivå, in Danimarca, è esposto nel museo lombardo il Ritratto di uomo con rosario, importante di Lorenzo Lotto, al quale venne attribuito per la prima volta nel 1875 da Giovanni Morelli, mentre in passato era ritenuto opera di Hans Holbein il Giovane. Comparso all’inizio del Novecento sul mercato antiquario tedesco, fu comprato nel 1904 da Johannes Hage, fondatore del Museo Nivaagaards. In cambio del prestigioso prestito, dalla Pinacoteca Tosio Martinengo, sono partite alla volta di Nivå il Ritratto di canonico lateranense di Sofonisba Anguissola e il Ritratto di Europa di Lucia Anguissola, che sono protagoniste nella prima mostra in Scandinavia dedicata alla pittrice Sofonisba Anguissola, in corso fino al 22 gennaio 2023. Le due opere proseguiranno il viaggio con una seconda tappa a Enschede, in Olanda, presso il Rijksmuseum Twenthe, dal 12 febbraio all’11 giugno 2023.
L’opera è senza dubbio uno dei più importanti esempi della produzione ritrattistica di Lorenzo Lotto, per la monumentalità dell’impostazione ma anche per l’eccezionale stato conservativo. Databile tra il 1524 e il 1525, dunque all’ultima fase del periodo bergamasco dell’artista, va ad arricchire la sala dei ritratti del Cinquecento della Pinacoteca Tosio Martinengo, dove già risplendono le opere di Savoldo, Romanino, Moretto e Moroni.
Ritratto di uomo con rosario è certamente uno dei dipinti su cui maggiormente hanno indagato gli storici dell’arte da Bernard Berenson a Giovanni Morelli, ad Adolfo Venturi. Tanti i quesiti, molti dei quali a oggi inevasi e legati insieme in una sorta di mistero che accresce il fascino di questo dipinto. Non sappiamo, per esempio, chi sia il personaggio raffigurato. Si pensava in passato che fosse un membro della famiglia d’Este, perché un loro stemma si trovava sulla cornice, anche se è stato poi dimostrato che venne aggiunto nell’Ottocento, probabilmente per far credere che avesse una provenienza illustre e facilitare dunque la vendita. È stato poi proposto più di recente che possa essere un membro della famiglia bergamasca dei Beroa, in virtù del fatto che il personaggio porta all’indice un anello diviso in due parti, con una decorazione che ricorda lo stemma di quella casata.
Il dipinto, come detto, entrerà in dialogo con i ritratti maschili di Savoldo, Moretto e Moroni presenti nella sala, con l’obiettivo di aprire una riflessione sia sugli aspetti stilistici della produzione della terraferma veneziana (e in particolare, una certa luce morbida evidente anche in Savoldo) sia sull’intonazione di questi ritratti, più accostanti che altisonanti.
Fin dagli esordi, Lotto si contraddistinse per un approccio ritrattistico personale e intenso. Anche nel caso del dipinto danese, il personaggio si staglia con una presenza che sembra anticipare alcune delle prime prove ritrattistiche veneziane, come il Frate domenicano di Treviso (1526) e l’Andrea Odoni della Royal Collection britannica (1527), contraddistinte da una concezione inusitata e solenne con cui il maestro, di ritorno nella città natale, cercò di dimostrarsi all’altezza della competizione con il protagonista indiscusso della scena: Tiziano
L’esposizione temporanea dell’opera Ritratto di uomo con rosario si inserisce nel programma PTM Andata e Ritorno, che vede Fondazione Brescia Musei trasformare le “partenze” collegate alle richieste di prestito in “arrivi” di opere ospiti.