Londra, la National Gallery acquista un'importante Ultima Cena di Nicolas Poussin dipinta in Italia


Importante acquisizione per la National Gallery di Londra: entra a far parte della raccolta del museo l’Ultima Cena di Nicolas Poussin, nota anche come ’Eucaristia’, in quanto parte di un ciclo sui sette sacramenti dipinto in Italia verso il 1637-1640 per Cassiano dal Pozzo.

Giusto in tempo per la Pasqua, la National Gallery di Londra ha annunciato l’acquisizione di un dipinto... in tema col periodo: si tratta dell’Ultima cena di Nicolas Poussin (Les Andelys, 1594 – Roma, 1664), primo acquisto nell’anno del bicentenario del museo inglese (che verrà celebrato il 10 maggio) e quindicesima opera di Poussin della collezione della Galleria. L’opera, risalente al 1637-1640 circa, è visibile al pubblico londinese dallo scorso 22 marzo, nella sala 31. L’opera, nota anche come Eucaresia, fa parte del rivoluzionario ciclo dei Sette Sacramenti di Poussin.

Il dipinto è stato acquisito tramite l’istituto della acceptance in lieu, la norma che concede ai cittadini inglesi la possibilità di cedere allo Stato oggetti anziché pagare l’equivalente quota in tasse. In questo caso si è trattato di uno scambio definito “ibrido”, che si verifica quando l’importo dell’imposta che può essere saldato attraverso l’accettazione di un’opera supera l’entità del debito fiscale dell’offerente. In questo scenario, l’amministrazione beneficiaria raccoglierà i fondi per saldare la differenza all’offerente. L’opera era proprietà del duca di Rutland ed era stata notificata dal governo britannico: non poteva dunque lasciare i confini nazionali. È stata acquistata grazie al supporto fornito dal lascito di due cittadini, Martha Doris e Richard Hillman Bailey.

Come anticipato, il dipinto fa parte di un ciclo di sette scene dedicate ai sacramenti cattolici che Poussin dipinse nella seconda metà degli anni Trenta del Seicento per il suo amico e mecenate, l’antiquario romano Cassiano dal Pozzo (Torino, 1588 –Roma, 1657): Battesimo, Penitenza, Eucaristia, Cresima, Matrimonio, Ordine sacro ed Estrema Unzione. I sacramenti sono riti cristiani attraverso i quali la grazia divina viene comunicata all’essere umano, e Poussin li ha illustrati con immagini bibliche ed evangeliche. La serie fu portata in Gran Bretagna nel 1785, dove Sir Joshua Reynolds, presidente fondatore della Royal Academy, dichiarò che “i Poussin sono un vero oggetto nazionale”. La serie ebbe un tale successo che una seconda serie di sacramenti fu commissionata a Poussin alla fine degli anni Quaranta del Seicento dal collezionista francese Paul Fréart de Chantelou (1609–1694). La seconda serie è in prestito alle National Galleries of Scotland.

Nicolas Poussin, Ultima cena o Eucaristia (1637-1640; olio su tela, 96 x 121,2 cm; Londra, National Gallery)
Nicolas Poussin, Ultima cena o Eucaristia (1637-1640; olio su tela, 96 x 121,2 cm; Londra, National Gallery)

Della prima serie dei Sacramenti rimangono sei dipinti: la Penitenza fu distrutta da un incendio nel 1816. Il Battesimo fu acquisito dalla National Gallery of Art di Washington nel 1939, l’Ordinen sacro da parte del Kimbell Art Museum di Fort Worth nel 2011, e l’Estrema unzione dal Fitzwilliam Museum di Cambridge nel 2013. Nel gennaio 2023 è stata rilasciata una licenza di esportazione per la Cresima, che è stata venduta all’estero. L’Eucaristia e il Matrimonio sono rimasti nella raccolta degli amministratori delle proprietà del duca di Rutland.

Poussin rappresenta il sacramento dell’Eucaristia con la raffigurazione dell’Ultima Cena. Al centro della composizione, simmetrica, c’è Cristo che tiene in una mano il pane e la coppa del vino e alza l’altra in segno di benedizione. È seduto in un “triclinio” romano, un divano imbottito i cui cuscini Poussin ha decorato con un motivo delicato. Ai lati ci sono sei discepoli. All’estrema sinistra, una figura oscura si ritira attraverso una porta aperta, creando un senso di movimento in una scena altrimenti immobile. Giuda è probabilmente la seconda figura da sinistra, l’unico discepolo che non si rivolge a Cristo.

La caratteristica più sorprendente di questo dipinto è l’uso drammatico della luce, che proviene da tre fonti: le due fiamme della lampada a doppio stoppino sopra la testa di Cristo e la candela sullo sgabello al centro a sinistra in primo piano. Con queste molteplici fonti di luce, Poussin mette in moto un complesso gioco di proiezioni di ombre, con elementi che proiettano due o anche tre ombre. L’Eucaristia è stata eseguita con la precisione caratteristica di Poussin. Nella lunetta sopra la testa di Cristo è facilmente individuabile un foro puntiforme, utilizzato dall’artista per tracciare la prospettiva del quadro. In primo piano, la griglia di piastrelle del pavimento è stata rigorosamente progettata e potrebbe suggerire l’uso della grande machine di Poussin (una grande scatola, simile a un teatrino, in cui Poussin collocava figurine di cera per ideare e mettere in scena le sue composizioni). Vicino allo sgabello di destra possiamo vedere il punto in cui Poussin ha raschiato via la vernice con l’estremità del pennello. Sebbene il dipinto non sia minuziosamente dettagliato, i blocchi di luce e ombra nelle figure, in particolare i volti e i piedi dei discepoli a destra, danno un vivido senso di come ha elaborato la sua composizione. Poussin ha prestato molta attenzione al ritmo delle mani dei discepoli attraverso l’immagine, molti dei quali sono alzati per ricevere la benedizione di Cristo.

In prestito alla National Gallery ed esposto accanto all’Eucaristia è possibile vedere il Matrimonio della stessa serie. Poussin illustra il sacramento del matrimonio mostrando il fidanzamento della Vergine Maria con Giuseppe. Poussin raffigura Giuseppe che mette l’anello al dito della Vergine mentre tiene ancora in mano la verga fiorita, che lo aveva distinto dagli altri uomini come il pretendente più adatto a Maria.

“La National Gallery”, dice Francesca Whitlum Cooper, curatrice della sezione di pittura italiana, spagnola e francese del museo, “possiede una delle più grandi collezioni di dipinti di Poussin al mondo. La nostra collezione è completa e comprende opere prime e tarde, mitologie classiche, paesaggi e scene religiose. Finora non abbiamo potuto mostrare nessuno dei Sette Sacramenti, la commissione più importante della carriera di Poussin. L’acquisizione dell’Eucaristia non solo amplia e approfondisce la nostra rappresentazione di Poussin: significa anche che uno dei quadri della serie di dipinti più belli e importanti del canone occidentale è ora appeso alle nostre pareti”.

Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery, afferma che “L’Eucaristia di Poussin è un capolavoro impressionante e austero. È la prima delle acquisizioni del bicentenario della National Gallery e siamo grati al governo di Sua Maestà, al comitato della acceptance in lieu presso l’Arts Council e alla generosità dell’eredità della signora Martha Doris Bailey, per aver consentito al dipinto di entrare a far parte della collezione nazionale”.

Michael Clarke, presidente del comitato Acceptance in Lieu, afferma: “Sono lieto che l’Eucaristia di Nicolas Poussin sia stata acquisita dalla National Gallery attraverso il programma Acceptance in Lieu nell’ambito di un accordo ibrido finanziato dal museo. Proviene da uno dei gruppi di dipinti più importanti della storia dell’arte occidentale, la serie dei Sette Sacramenti che Poussin dipinse intorno al 1638‒42 per il suo principale mecenate, lo studioso e collezionista Cassiano dal Pozzo. I sacramenti sono i misteri religiosi della Chiesa cristiana. In questo caso l’Eucaristia è illustrata dall’episodio biblico dell’Ultima Cena che Cristo condivise con i suoi dodici discepoli. Il dipinto migliorerà notevolmente l’importante patrimonio di opere di Poussin della Galleria Nazionale e spero che questo esempio incoraggi altri a utilizzare il progetto e a continuare a sostenere le nostre collezioni nazionali”.

Il Ministro delle Arti e del Patrimonio, Lord Parkinson di Whitley Bay, afferma: “Questa acquisizione dell’Eucaristia di Poussin è doppiamente opportuna, non solo poiché la National Gallery inizia a celebrare il suo Bicentenario, ma poiché milioni di persone in tutto il mondo si preparano a celebrare il sacramento raffigurato in durante la Settimana Santa di Pasqua. Con l’avvicinarsi del suo 200esimo compleanno, la Galleria Nazionale continua a fornire al pubblico esperienze culturali di livello mondiale che cambiano la vita, supportate da programmi vitali come Acceptance in Lieu – spero che questo brillante esempio contribuisca ad attirare sempre più visitatori al museo e incoraggi più istituzioni ad avvalersi del programma”.

Nicolas Poussin è uno dei pittori francesi più importanti prima di Manet e degli impressionisti. Originario della Normandia, Poussin intraprese una formazione artistica a Parigi, ma fissò rapidamente gli occhi sull’Italia. Raggiunse Roma (al terzo tentativo) nel 1624 e, salvo un riluttante ritorno a Parigi come pittore del re Luigi XIII nel 1640-42, rimase nella Città Eterna per il resto della sua vita. Poussin evitò le grandi pale d’altare e le commissioni religiose che attirarono a Roma tanti suoi contemporanei. Realizzò invece quadri più piccoli da galleria – dipinti storici, scene religiose e, a partire dal 1640, paesaggi – per un ristretto gruppo selezionato di collezionisti e intenditori. Era profondamente interessato al mondo classico, traendo ispirazione sia dalla scultura antica che dai capolavori di artisti come Raffaello e Tiziano che gli erano accessibili a Roma. I suoi dipinti sono noti per la meticolosa esecuzione e per la loro erudizione, spesso attingendo a fonti classiche.


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