Il Leone di piazza San Marco è Made in China: confermata l'origine cinese dell'opera


Un team internazionale di studiosi ha rivelato che la celebre scultura del Leone di San Marco potrebbe essere un elaborato rimontaggio di un leone guardiano di tombe cinese dell’epoca Tang. L’annuncio è avvenuto durante il convegno su Marco Polo a Venezia.

Un team di esperti di geologia, chimica, archeologia e storia dell’arte dell’Università di Padova e dell’Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente (Ismeo), in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha effettuato nuove analisi chimiche sulla lega bronzea della celebre scultura del Leone di San Marco, situata su una delle colonne di granito di piazzetta San Marco. I risultati rivelano che la statua potrebbe essere un rimontaggio di un “zhènmùshòu” (镇墓兽 “guardiano di tombe”), un leone cinese realizzato durante la dinastia Tang (609-907 d.C.) e fuso con rame proveniente dalle miniere del basso bacino del fiume Yang-tze, noto come Fiume Azzurro. In altre parole: il Leone di San Marco potrebbe essere... made in China!

Le indagini hanno utilizzato l’analisi degli isotopi del piombo, che hanno confermato la provenienza del rame dalle miniere cinesi attraverso tracce distintive. La scoperta è stata annunciata durante il convegno internazionale su Marco Polo, in corso a Venezia per celebrare i 700 anni dalla morte del mercante viaggiatore (1254-1324).

La statua del Leone di San Marco era già presente sulla colonna al ritorno di Marco Polo nel 1295, ma le circostanze del suo arrivo, probabilmente a pezzi, rimangono misteriose. Gli studiosi ipotizzano che il Leone possa essere stato portato a Venezia come parte di un incarico del padre di Marco, Nicolò, e dello zio Maffeo, che avevano visitato la corte Mongola a Pechino tra il 1264 e il 1266.

Ciò che è sicuro, è che la prima attestazione nota del Leone di piazzetta San Marco risale al 1293. Tuttavia fu installato sulla colonna soltanto dopo il 1172, poiché questa è la data in cui la colonna fu portata a Venezia. Nel 1797 il leone venne anche requisito da Napoleone che lo portò in Francia e lo installò a Parigi in Place des Invalides. Dopodiché, nel 1815, tornò a Venezia, ma proprio in quell’occasione cadde, andò in frantumi e dovette esser restaurato dallo scultore Bartolomeo Ferrari, che operò alcune integrazioni, riconoscibili (per esempio il libro sotto le zampe che venne rifatto in piombo: il resto dell’animale è quasi del tutto originale). Rimosso poi nel 1892 per controlli, venne ricollocato sulla colonna e vi rimase fino al 1940, quando fu portato via per metterlo al riparo durante la seconda guerra mondiale.

Gli studiosi discutono da tempo della sua origine. L’ipotesi che si tratti di un’opera italiana medievale è già stata scartata tempo fa, e per il Leone di piazzetta San Marco sono state ipotizzate le più svariate provenienza: un’opera ellenistica, assira, oppure sassanide, o ancora un manufatto proveniente dall’India, e c’è anche chi ha pensato potesse essere parte di un’antica statua raffigurante una chimera. Non è nuova neppure l’idea che possa essere cinese: la provenienza dall’Oriente è già stata ipotizzata in passato. Ora dunque la nuova scoperta può aggiungere un tassello di conoscenza. Di sicuro, arricchisce la comprensione del commercio e dei contatti culturali lungo la Via della Seta, evidenziando il legame tra l’Eurasia orientale e il Mare Adriatico. Sebbene alcuni misteri rimangano ancora irrisolti, il Leone di San Marco ora racconta un altro brano della storia degli scambi e delle influenze tra Venezia e le culture lontane dell’Oriente.

Immagine: il Leone di Piazza San Marco. Foto: Didier Descouens

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Il Leone di piazza San Marco è Made in China: confermata l'origine cinese dell'opera


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