Un’importante opera di Giorgio Vasari (Arezzo, 1511 - Firenze, 1573), le Tentazioni di san Girolamo, è stato acquistato ieri in asta da Pandolfini per la somma record di 800mila euro, che rappresenta il primato mondiale per un’opera di Vasari in asta. Il dipinto partiva da una stima di 300-500mila euro ed era il lotto numero 8 dell’asta Capolavori da collezioni italiane tenutasi ieri nella sede della casa d’aste a Firenze, a Palazzo Ramirez-Montalvo.
Quello delle Tentazioni è un soggetto affrontato più volte dall’artista aretino, e il dipinto venduto da Pandolfini è una replica del capolavoro, del 1541, oggi conservato alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, tanto che lo stesso Vasari, nelle sue Vite, ricorda almeno due repliche dell’opera, eseguite una nel 1545 per messer Tommaso Cambi e l’altra nel 1547 per Monsignor de’ Rossi: “nel medesimo tempo”, si legge nell’edizione giuntina del testo vasariano, “feci a Messer Ottaviano de’ Medici una Venere et una Leda con i cartoni di Michelagnolo; et in un gran quadro un San Girolamo quanto il vivo, in penitenza, il quale, contemplando la morte di Cristo che ha davanti in sulla croce, si percuote il petto per staccare dalla mente le cose di Venere e le tentazioni della carne che alcune volte il molestavano, ancorché fosse nei boschi e in luoghi solinghi e selvatichi, secondo che egli stesso di sé largamente racconta. Per lo che dimostrare, fece una Venere che con Amore in braccio fugge da quella contemplazione, avendo per mano il Giuoco et essendogli cascate per terra le frecce e il turcasso, senzaché le saette, da Cupido tirate verso quel Santo, tornano rotte verso di lei et alcune che cascano sono riportate col becco dalle colombe di essa Venere”.
L’opera battuta da Pandolfini è identica nelle dimensioni a quella di Palazzo Pitti, e proviene dalla collezione Graetz del Castello di Vincigliata a Fiesole. Altre repliche sono conservate all’Art Institute di Chicago e alla City Art Gallery di Leeds. Per l’opera di Pandolfini non sono note committenza e data, né si conoscono le vicende prima del XX secolo. L’opera è stata pubblicata per la prima volta nel 1960 da Mina Gregori. La tavola di Palazzo Pitti, invece, come si apprende dal testo di Vasari sopra riportato, fu commissionata da Ottaviano de’ Medici, che desiderava un dipinto avente per tema il potere della preghiera che riesce a vincere le tentazioni terrene. Proprio per via del successo della sua invenzione, Vasari replicò più volte il soggetto.
Immagine: Giorgio Vasari, Tentazioni di san Girolamo (olio su tavola, 165 x 117 cm)
Importante dipinto di Giorgio Vasari venduto in asta per 800.000 euro |